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Italia non qualificata ai prossimi Mondiali di calcio 2026: il danno economico sarebbe molto pesante

di Marcello Tansini pubblicato il
Cosa succede a livello economoci se Ital

L’assenza dell’Italia ai Mondiali di calcio travolgerebbe non solo l’orgoglio sportivo nazionale, ma produrebbe effetti siginficativi anche sull'economia.

La storia recente della Nazionale italiana di calcio è segnata da una serie di esclusioni dalla fase finale del torneo FIFA più prestigioso. L’eventualità che la selezione azzurra non riesca ad accedere nuovamente alla Coppa del Mondo 2026 che si giocherà questa estate, ha implicazioni vaste e profonde non solo dal punto di vista sportivo, ma anche economico, istituzionale e sociale.

Impatto sportivo dell’esclusione dai Mondiali: storia, reputazione e ranking FIFA

Sul piano strettamente sportivo, un’ulteriore mancata qualificazione azzurra costituirebbe un evento senza precedenti nella storia del calcio italiano. La Nazionale, quattro volte campione del mondo, rischierebbe di collezionare un terzo fallimento consecutivo, un record negativo mai condiviso dalle altre grandi squadre internazionali come Brasile, Germania o Francia. Tale scenario segnerebbe una rottura nella percezione della competitività italiana a livello globale e aggraverebbe la distanza dal gotha del calcio mondiale.

La reputazione internazionale verrebbe irrimediabilmente intaccata: l’Italia, da decenni considerata punto di riferimento per tradizione, cultura calcistica e risultati, si ritroverebbe relegata a un ruolo di comprimario. Questa perdita di prestigio si riflette anche sul ranking FIFA: posizionamenti più bassi determinano sorteggi meno favorevoli per tornei futuri, riducendo ulteriormente le possibilità di una rapida risalita. Ulteriori ricadute coinvolgono lo sviluppo dei talenti e la valorizzazione dei giocatori italiani nei principali club europei.

La minore esposizione internazionale riduce le opportunità di crescita ed esperienza per i calciatori più giovani, pregiudicando il ciclo virtuoso tra settore giovanile e Nazionale maggiore. L’intero movimento calcistico, già affaticato da carenze strutturali e investimenti insufficienti nei vivai, risentirebbe moralmente e professionalmente di una nuova esclusione, rendendo più difficile il recupero della competitività e dell’entusiasmo tra tecnici, atleti e tifosi.

Conseguenze politiche e istituzionali: la crisi della FIGC e i cambi ai vertici

Il fallimento sul campo produrrebbe conseguenze dirette anche a livello politico e istituzionale. La Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), già messa a dura prova dalle ultime esclusioni, sarebbe investita da una crisi di legittimità senza precedenti. Il presidente federale e lo staff dirigenziale dovrebbero con ogni probabilità affrontare dimissioni e profonde ristrutturazioni interne, con la riconsiderazione di strategie e priorità per il futuro dell’intero movimento. I vertici tecnici, inclusi selezionatore azzurro e capodelegazione, subirebbero forti pressioni mediatiche e da parte dell’opinione pubblica.

Queste dinamiche potrebbero provocare una revisione completa dei piani di rilancio, l’avvio di commissioni d’indagine interna e forse l’arrivo di figure nuove o di ritorno di tecnici già noti, come accaduto in passato con l’avvio di nuovi cicli. Le incertezze derivanti dalla crisi istituzionale rischiano di riflettersi negativamente anche sul clima dello spogliatoio azzurro, sulla programmazione del settore giovanile e soprattutto sui rapporti con le principali leghe e club professionistici.

Effetti economici: perdite per FIGC, sponsor e sistema calcio

L’aspetto economico della mancata partecipazione va ben oltre i semplici premi FIFA. Nel ciclo 2018-2022, la perdita stimata per l’organizzazione federale e il movimento calcistico italiano ha superato i 100 milioni di euro, un dato che tiene conto sia dei mancati introiti dalla federazione internazionale (tra premi e bonus per il raggiungimento delle fasi avanzate) sia della diminuzione delle sponsorizzazioni e della vendita di prodotti ufficiali. Una tabella aiuta a riassumere alcuni valori chiave:

Evento Impatto economico stimato
Mancata partecipazione Russia 2018 – 31,9 milioni €
Mancata partecipazione Qatar 2022 – 41,1 milioni €
Potenziale esclusione 2026 Oltre 50 milioni €

Le aziende partner – nonostante la solidità di accordi pluriennali con marchi come Adidas – tendono a rinegoziare i termini contrattuali a fronte di una minore visibilità internazionale della maglia azzurra, con ricadute immediate sui flussi di cassa annuali della FIGC. I diritti televisivi interni ed esteri perdono di attrattiva e si assiste a un calo delle vendite di merchandising ufficiale.

Questi elementi, sommati, producono un danno difficilmente recuperabile in tempi brevi. I club di Serie A e delle categorie inferiori risentono indirettamente della situazione: la perdita di appeal internazionale della Nazionale riduce la valorizzazione dei calciatori italiani, influenza negativamente il mercato dei trasferimenti e rallenta la crescita degli investimenti infrastrutturali, già storicamente carenti.

Ripercussioni sull’economia nazionale e indotto del Made in Italy

L’effetto domino sul tessuto produttivo italiano non riguarda soltanto la filiera calcistica, ma l’intero comparto industriale e commerciale nazionale. Secondo alcune stime, la sola vittoria a Euro 2021 aveva contribuito a un aumento del PIL stimato tra lo 0,4% e lo 0,7%, generando un indotto superiore a 12 miliardi di euro per il Made in Italy. Il venir meno della partecipazione azzurra priva il sistema Paese di una vetrina di risonanza internazionale che sostiene le esportazioni, il turismo e l’immagine globale del brand Italia. Durante i grandi tornei, bar, ristoranti e attività commerciali registrano crescite nei fatturati, mentre l’assenza dal Mondiale significa minori introiti per questi settori e minore entusiasmo collettivo. L’effetto si riverbera anche sull’indotto tecnologico, pubblicitario e dei media.

La correlazione tra eventi sportivi di ampia portata e benefici economici a livello nazionale è riconosciuta da diversi studi economici e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), che sottolineano come la partecipazione agli eventi sia strettamente connessa alla tendenza positiva di consumi e investimenti legati all’orgoglio nazionale e al traino mediatico.

Impatto sociale, identitario e sulla passione dei tifosi

L’assenza dal più importante evento calcistico mondiale determina uno shock non solo per gli appassionati, ma per l’identità collettiva della popolazione. Il calcio, fortemente radicato nel tessuto sociale italiano, funziona come elemento di coesione e orgoglio condiviso. La mancata qualificazione esclude milioni di tifosi dall’esperienza di vivere insieme le emozioni dei grandi tornei, generando un senso di vuoto e frustrazione

Non si tratta solo di una questione sportiva: viene meno la dimensione rituale dell’attesa e del tifo, che coinvolge famiglie, amici e comunità. Si registrano, inoltre, conseguenze sulla popolarità del calcio tra le nuove generazioni, il cui legame con lo sport rischia di indebolirsi, favorendo l’interesse verso altre discipline o attività. La perdita di momenti aggreganti come quelli offerti dal Mondiale impoverisce così la dimensione culturale dello sport, con effetti difficilmente misurabili ma percepibili nella vita quotidiana.