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Single, anziani e conviventi e sempre meno figli: come cambia l'economia in Italia e le risposte delle aziende

di Marcello Tansini pubblicato il
Come cambia l'economia

L'Italia attraversa profonde trasformazioni sociali: i single e le micro-famiglie crescono, nascono meno figli e aumenta il peso demografico degli anziani. Questi cambiamenti plasmano economia, consumi, servizi e modelli abitativi.

L'incremento delle persone che vivono sole e la riduzione della natalità stanno ridefinendo il concetto di nucleo familiare, influenzando le modalità di consumo e le strategie di spesa. Questo fenomeno, noto come la diffusione dell'Italia dei single, ha ripercussioni sia sulla domanda di beni e servizi sia sulla sostenibilità del modello di welfare. La società italiana, un tempo incentrata su famiglie numerose e intergenerazionali, oggi affronta una pluralità di esigenze, tra cui la crescente presenza di anziani soli e coppie senza figli. La comprensione di questi cambiamenti è essenziale per le istituzioni, le aziende e gli stessi cittadini, al fine di garantire una risposta adeguata alle nuove vulnerabilità economiche e sociali.

L'aumento dei single e delle micro-famiglie: dati e cause del cambiamento

Negli ultimi vent'anni si assiste a una crescita costante dei nuclei unipersonali e delle micro-famiglie. Nel 2024 circa il 36% dei nuclei è formato da una sola persona e gli individui che scelgono o si trovano a vivere soli sono più di 8,8 milioni, rappresentando la fascia che più incide sulla cosiddetta italia dei single. Le stime ISTAT indicano che entro il 2040 questa tipologia aumenterà fino a 10,7 milioni di persone. Parallelamente, anche le coppie senza figli stanno diventando una componente sempre più rilevante, mentre la percentuale delle famiglie tradizionali con figli è in costante calo, ora scesa sotto il 30%:

  • Nel biennio 2023-2024, le famiglie con una sola persona hanno raggiunto il 36,2% del totale.
  • La densità di single è particolarmente elevata nelle grandi città italiane, dove superano il 40% del mercato immobiliare.
  • Oltre il 47% dei single ha più di 65 anni, evidenziando il peso della longevità e delle dinamiche di genere.
Le ragioni di tale evoluzione sono molteplici e intrecciate: allungamento della vita, aumento della mobilità lavorativa, instabilità coniugale, crescita di divorzi e separazioni, emancipazione delle donne e mutamento delle aspettative sociali sulla famiglia. Da sottolineare anche il fenomeno della posticipazione dell'età adulta e dell'autonomia abitativa, dovuto sia a fattori culturali che economici, in un contesto di precarietà reddituale e aumento dei costi della vita.

Aspetti economici: spese, consumi e fragilità delle persone sole e degli anziani

Le famiglie unipersonali e gli anziani soli sono tra le componenti più vulnerabili sotto il profilo economico, risentendo dell'assenza di economie di scala e di un carico di spese fisse non condivisibili. Nel 2024 la spesa totale dei consumatori singoli ha superato i 235 miliardi di euro, con un'incidenza del 26,2% sulla spesa complessiva. Tuttavia, vivere soli comporta un aggravio notevole: il costo medio mensile per chi non convive è superiore di circa 564 euro rispetto a chi divide la casa con un partner, e questa differenza cresce in relazione all'età e al tipo di spese affrontate.

Le principali voci di spesa per la popolazione singola comprendono:

  • Casa: circa il 41% del budget mensile è destinato all'abitazione (affitto, mutuo, utenze), rispetto a percentuali notevolmente inferiori nelle famiglie pluripersonali.
  • Alimentazione: il costo medio pro capite è più alto, a causa dell'impossibilità di accedere ai vantaggi del “formato famiglia” e alla scelta, talvolta obbligata, di acquisti più frequenti e monoporzioni.
  • Servizi personali e consumi digitali: i single mostrano una maggiore propensione ai servizi di consegna a domicilio, agli acquisti online e all'uso della tecnologia come sostituto di socialità e intrattenimento.
  • Spese per animali domestici: la quota destinata agli amici a quattro zampe supera quella investita per i bambini nel primo anno di vita.
La posizione di svantaggio, specialmente per gli anziani soli, si evidenzia anche nell'accesso a risparmi e investimenti, con capacità di risparmio inferiore di circa il 38% rispetto alla media nazionale. Tuttavia, la fragilità si estende al rischio di povertà e all'esposizione agli shock economici, complici salari stagnanti, assenza di “tutele” statali specifiche e politiche fiscali che favoriscono nuclei familiari tradizionali. Per riassumere:

Indicatore

Single

Coppie

Spesa abitazione (€/mese)

949

587 (pro capite)

Spesa alimentare (€/mese)

337

266 (pro capite)

Spesa media totale (€/mese)

1.972

1.408 (pro capite)

Le conseguenze della denatalità e delle famiglie senza figli sul sistema Paese

La riduzione della natalità, unita all'incremento delle famiglie senza figli, alimenta una dinamica di progressivo invecchiamento della popolazione e di contrazione demografica. Il tasso di fertilità, stabile intorno a 1,18 figli per donna, e l'età media al primo parto sempre più alta generano un circolo vizioso che impatta pesantemente sulla sostenibilità economica nazionale. Le ripercussioni sono numerose:

  • Lavoro e produttività: la diminuzione dei giovani e l'incremento degli anziani riducono la forza lavoro attiva, incidendo sull'equilibrio previdenziale e sulla crescita del PIL.
  • Sistema sanitario e welfare: l'aumento degli over 65, specialmente tra i single, accresce la domanda di cure e assistenza, mettendo alla prova l'organizzazione e le risorse dei servizi pubblici.
  • Consumi: famiglie senza figli e persone sole orientano la domanda verso beni e servizi specifici, indebolendo settori tradizionalmente legati alle giovani generazioni.
Alcune simulazioni demografiche mostrano come, senza un'inversione di tendenza, la popolazione residente potrebbe ridursi a poco più di 35 milioni entro il 2100. Tra le cause strutturali della denatalità, oltre al costo della vita e alla carenza di politiche di sostegno all'infanzia, si evidenzia la trasformazione dei valori sociali e la crescente emancipazione femminile nel mondo del lavoro.

Il ruolo delle aziende: come il mercato e i servizi si stanno adattando a nuovi bisogni

Le strategie delle imprese si stanno ridefinendo per rispondere alle sfide imposte dalla diffusione delle micro-famiglie e dai mutamenti nel profilo della domanda. Le aziende della grande distribuzione, per esempio, hanno introdotto formati più piccoli, monoporzioni ed assortimenti orientati al consumo individuale, mentre il settore dei servizi e dell'immobiliare privilegia soluzioni abitative compatte e spazi comuni condivisi.

Le principali forme di adattamento riguardano:

  • Offerta di prodotti personalizzati, con un'attenzione crescente a praticità, risparmio energetico ed economicità.
  • Servizi digitalizzati: dal delivery alimentare agli abbonamenti streaming, la domanda di soluzioni flessibili e on demand è in crescita costante.
  • Nuove opportunità nel segmento pet-care e nelle polizze assicurative dedicate.
Parallelamente, le imprese devono considerare la maggiore fragilità economica del target single e anziano, modificando pricing e politiche di accessibilità. Si stanno affermando partnership tra imprese e amministrazioni locali, finalizzate allo sviluppo di prodotti di welfare integrativo e servizi di supporto per consumatori più esposti.

La risposta sociale e il futuro: nuove soluzioni abitative, welfare e modelli di convivenza

Le profonde trasformazioni in atto stanno stimolando risposte innovative sia dal settore pubblico sia dall'iniziativa privata. Si assiste a una sperimentazione crescente di modelli abitativi alternativi, come il co-housing e le residenze collaborative, che permettono di coniugare indipendenza e condivisione di spazi e servizi. Queste soluzioni non solo riducono l'isolamento e le spese, ma favoriscono anche l'inclusione e nuove forme di solidarietà intergenerazionale.

A livello di welfare, il bisogno di assistenza personalizzata per anziani soli e soggetti senza rete familiare richiede interventi capaci di integrare assistenza domiciliare, telemedicina e servizi comunitari. Restano centrali le politiche di sostegno all'autonomia abitativa, al lavoro femminile e all'infanzia, elementi chiave per contrastare la denatalità e garantire la sostenibilità del sistema:

  • Co-housing e community living: modelli emergenti che favoriscono la mutualità.
  • Piani integrati di assistenza per anziani e soggetti fragili.
  • Politiche fiscali e di welfare più inclusive per single e micro-famiglie.
L'evoluzione della società italiana richiede strumenti nuovi, inclusivi e orientati alla flessibilità, per non lasciare isolate le fasce più vulnerabili e accompagnare la transizione verso un nuovo paradigma di convivenza e di crescita economica.