L'Italia attraversa profonde trasformazioni sociali: i single e le micro-famiglie crescono, nascono meno figli e aumenta il peso demografico degli anziani. Questi cambiamenti plasmano economia, consumi, servizi e modelli abitativi.
L'incremento delle persone che vivono sole e la riduzione della natalità stanno ridefinendo il concetto di nucleo familiare, influenzando le modalità di consumo e le strategie di spesa. Questo fenomeno, noto come la diffusione dell'Italia dei single, ha ripercussioni sia sulla domanda di beni e servizi sia sulla sostenibilità del modello di welfare. La società italiana, un tempo incentrata su famiglie numerose e intergenerazionali, oggi affronta una pluralità di esigenze, tra cui la crescente presenza di anziani soli e coppie senza figli. La comprensione di questi cambiamenti è essenziale per le istituzioni, le aziende e gli stessi cittadini, al fine di garantire una risposta adeguata alle nuove vulnerabilità economiche e sociali.
Negli ultimi vent'anni si assiste a una crescita costante dei nuclei unipersonali e delle micro-famiglie. Nel 2024 circa il 36% dei nuclei è formato da una sola persona e gli individui che scelgono o si trovano a vivere soli sono più di 8,8 milioni, rappresentando la fascia che più incide sulla cosiddetta italia dei single. Le stime ISTAT indicano che entro il 2040 questa tipologia aumenterà fino a 10,7 milioni di persone. Parallelamente, anche le coppie senza figli stanno diventando una componente sempre più rilevante, mentre la percentuale delle famiglie tradizionali con figli è in costante calo, ora scesa sotto il 30%:
Le famiglie unipersonali e gli anziani soli sono tra le componenti più vulnerabili sotto il profilo economico, risentendo dell'assenza di economie di scala e di un carico di spese fisse non condivisibili. Nel 2024 la spesa totale dei consumatori singoli ha superato i 235 miliardi di euro, con un'incidenza del 26,2% sulla spesa complessiva. Tuttavia, vivere soli comporta un aggravio notevole: il costo medio mensile per chi non convive è superiore di circa 564 euro rispetto a chi divide la casa con un partner, e questa differenza cresce in relazione all'età e al tipo di spese affrontate.
Le principali voci di spesa per la popolazione singola comprendono:
Indicatore |
Single |
Coppie |
Spesa abitazione (€/mese) |
949 |
587 (pro capite) |
Spesa alimentare (€/mese) |
337 |
266 (pro capite) |
Spesa media totale (€/mese) |
1.972 |
1.408 (pro capite) |
La riduzione della natalità, unita all'incremento delle famiglie senza figli, alimenta una dinamica di progressivo invecchiamento della popolazione e di contrazione demografica. Il tasso di fertilità, stabile intorno a 1,18 figli per donna, e l'età media al primo parto sempre più alta generano un circolo vizioso che impatta pesantemente sulla sostenibilità economica nazionale. Le ripercussioni sono numerose:
Le strategie delle imprese si stanno ridefinendo per rispondere alle sfide imposte dalla diffusione delle micro-famiglie e dai mutamenti nel profilo della domanda. Le aziende della grande distribuzione, per esempio, hanno introdotto formati più piccoli, monoporzioni ed assortimenti orientati al consumo individuale, mentre il settore dei servizi e dell'immobiliare privilegia soluzioni abitative compatte e spazi comuni condivisi.
Le principali forme di adattamento riguardano:
Le profonde trasformazioni in atto stanno stimolando risposte innovative sia dal settore pubblico sia dall'iniziativa privata. Si assiste a una sperimentazione crescente di modelli abitativi alternativi, come il co-housing e le residenze collaborative, che permettono di coniugare indipendenza e condivisione di spazi e servizi. Queste soluzioni non solo riducono l'isolamento e le spese, ma favoriscono anche l'inclusione e nuove forme di solidarietà intergenerazionale.
A livello di welfare, il bisogno di assistenza personalizzata per anziani soli e soggetti senza rete familiare richiede interventi capaci di integrare assistenza domiciliare, telemedicina e servizi comunitari. Restano centrali le politiche di sostegno all'autonomia abitativa, al lavoro femminile e all'infanzia, elementi chiave per contrastare la denatalità e garantire la sostenibilità del sistema: