L’attuale dibattito parlamentare si concentra su un provvedimento di ampio respiro destinato a cambiare il panorama dei servizi per cittadini e aziende italiane fuori dai confini nazionali. Il nuovo ddl Disposizioni per la revisione dei servizi per i cittadini e le imprese all'estero, collegato alla legge di Bilancio 2025, propone misure che puntano alla razionalizzazione e all’efficientamento della pubblica amministrazione, toccando tematiche sensibili quali la gestione della cittadinanza iure sanguinis, il rilascio dei documenti d’identità e la promozione dell’internazionalizzazione delle imprese.
Le principali riforme organizzative: centralizzazione, competenze e limiti delle funzioni consolari
Tra le novità più rilevanti del ddl 2025, emerge la volontà di riformare la gestione delle istanze provenienti dagli italiani all’estero e dalle aziende che operano fuori paese. La riforma prevede:
- Centralizzazione delle pratiche di cittadinanza iure sanguinis: tutte le domande, compresa la documentazione a corredo, dovranno essere inviate direttamente a una nuova struttura specializzata presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), sgravando così gli uffici consolari dal peso di una mole di lavoro spesso paralizzante.
- Rafforzamento della funzione diplomatico-protettiva dei consolati: la riassegnazione delle pratiche amministrative permette ai consolati di concentrarsi su rappresentanza, assistenza e tutela dei connazionali, migliorando la qualità degli interventi in caso di emergenze e contenziosi. Rimane ai consolati solo l'accertamento del mantenimento della cittadinanza per i residenti già riconosciuti e per i figli minori.
- Controllo e prevenzione di irregolarità: l’uso prevalente della documentazione cartacea, seppur in controtendenza rispetto alla digitalizzazione, è motivato dalla necessità di individuare frodi e discrepanze provenienti da Paesi con sistemi documentali molto differenti. Le comunicazioni successive tra utenti e amministrazione si svolgeranno però tramite posta elettronica.
- Gestione annuale delle domande: per il periodo transitorio viene stabilito un tetto massimo alle richieste trattabili, corrispondente al volume di pratiche gestite nell’anno precedente da ciascuna sede.
- Ottimizzazione della dotazione organica: il MAECI viene rafforzato con l’inserimento di nuovi dirigenti, funzionari e assistenti, rispondendo alle esigenze operative del nuovo assetto.
Riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis: cosa cambia con il ddl 2025
Il nuovo Ddl introduce regole più stringenti e criteri aggiornati per la ricostruzione della cittadinanza iure sanguinis, puntando a superare l’arretrato amministrativo che ha generato lunghi tempi d’attesa, in particolare in Sud America. Le innovazioni principali sono:
- Istituzione dell’ufficio centrale: la gestione delle pratiche viene affidata a un organismo dedicato presso il MAECI, con personale selezionato e specializzato.
- Modalità di presentazione: le richieste potranno essere inviate esclusivamente tramite servizio postale, allegando la documentazione cartacea originale e prova del pagamento dei diritti. Le comunicazioni tra richiedenti e amministrazione continueranno invece in digitale.
- Tempi e limiti: la durata massima per la definizione delle domande viene portata da 48 a 36 mesi, accorciando i tempi dell’iter e rispondendo alle istanze delle comunità.
- Gestione delle domande transitorie: le richieste già in corso presso i consolati seguiranno le vecchie regole, ma ogni ufficio avrà comunque tetti massimi di pratiche gestibili, per evitare ingorghi chi si sono registrati negli anni precedenti.
Novità per carta d’identità elettronica, AIRE e anagrafe degli italiani all’estero
Le novità interessano anche aspetti fondamentali della
vita amministrativa dei cittadini residenti fuori Italia. Tra i punti salienti:
- Rilascio della carta d’identità elettronica (CIE): gli italiani residenti all’estero, iscritti all’AIRE, potranno presentare domanda di rilascio della CIE direttamente presso i comuni italiani. Questa facoltà era già prevista a livello regolamentare, ma ora viene formalmente recepita e regolata a livello di legge ordinaria.
- CIE valida per l’espatrio: la carta d’identità elettronica assumerà valore anche per l’espatrio, fatta eccezione per coloro che si trovino in condizioni tali da non poter ottenere o mantenere il passaporto. In questo caso, verrà apposta apposita annotazione sul documento.
- Integrazione dell’AIRE nell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR): questa innovazione garantisce il collegamento diretto delle informazioni tra Comuni, Farnesina e Consolati, evitando disallineamenti e rendendo più efficiente la gestione anagrafica degli italiani nel mondo.
Il ddl interviene, inoltre, sui seguenti fronti:
- Nuove regole sulla legalizzazione delle firme: viene introdotto un sistema cosiddetto di "doppia legalizzazione", che prevede la verifica della firma da parte di funzionari abilitati presso l’autorità estera e, successivamente, un ulteriore controllo da parte delle autorità italiane.
- Semplificazione dei controlli: il consolato potrà verificare la conformità delle sottoscrizioni basandosi su un elenco più limitato di specimen, riducendo la complessità del processo.
- Gestione centralizzata e maggiore trasparenza: la razionalizzazione delle procedure consente di identificare con maggiore facilità potenziali irregolarità o errori nella produzione degli atti, favorendo certezza e affidabilità nei rapporti giuridici transnazionali.
Impatto sulle imprese italiane e promozione dell’export all’estero
Il pacchetto di riforme comprende misure volte a consolidare il supporto alle imprese nel contesto internazionale. Tra gli obiettivi:
- Sostegno alle esportazioni: tra i compiti istituzionali del MAECI viene formalmente riconosciuta la promozione economico-commerciale e il rafforzamento dei canali di export, responsabilità assegnata a strutture e personale specificamente formati.
- Snellimento delle procedure amministrative: la riduzione del carico burocratico sui consolati libera risorse a beneficio delle attività di assistenza alle aziende italiane coinvolte in mercati esteri.
- Formazione e valutazione del personale: sono previste modalità di valutazione annuale delle performance anche per i contrattisti a servizio delle rappresentanze italiane all’estero, con l’obiettivo di aumentare efficienza e riconoscimento dei meriti.