Jeff Bezos immagina un futurogià tra poci anni in cui l'umanità vivrà e lavorerà nello spazio, sfruttando robotica e IA. Un viaggio tra rischi, opportunità anche rigarda la IA e la possibile bolla speculativa
L’Italian Tech Week di Torino ha rivelato un futuro a breve termine sorprendente, attraverso gli interventi di Jeff Bezos, figura di spicco nel panorama tecnologico e imprenditoriale globale.
Il fondatore di Amazon ha sottolineato quanto le nuove frontiere dell’innovazione, in particolare lo spazio e l’intelligenza artificiale (IA), siano in procinto di ridisegnare la vita umana su scala globale.
Nel dibattito con John Elkann, si è discusso di scenari che pochi anni fa potevano apparire come fantascientifici: vivere e lavorare in orbita e vedere la tecnologia robotica e l’IA supportare la quotidianità delle persone.
Nel corso dell'incontro, Bezos si è mostrato convinto che nei prossimi vent’anni milioni di persone potrebbero scegliere di abitare nello spazio, non più solo come pionieri, ma mossi dal desiderio di nuove esperienze e possibilità. Secondo questa visione, la presenza umana oltre l’atmosfera terrestre non sarà motivata esclusivamente da necessità di sopravvivenza o crisi ambientali, ma da una naturale tendenza all’espansione e all’innovazione.
L’imprenditore ha sottolineato che, rispetto ai progetti di colonizzazione marziana supportati da altri innovatori come Elon Musk, la sua idea si concentra in particolare sull’utilizzo di orbite prossime alla Terra, dove comunità di milioni di individui potranno vivere, lavorare e intrattenersi. Elemento centrale di questo scenario sarà l’automazione: robot avanzati saranno incaricati delle mansioni più onerose, semplificando la vita agli umani e alimentando i servizi essenziali delle future colonie.
Bezos ha inoltre ribadito che la motivazione principale di questo progetto di “migrazione spaziale” sarà la voglia di progresso e miglioramento, più che la fuga da un pianeta diventato inospitale.
L’intervento di Bezos ha messo in luce lo stretto legame tra la crescita dell’intelligenza artificiale, l’implementazione dei data center e l’esplorazione spaziale. Secondo l’imprenditore, entro dieci anni sarà possibile realizzare giganteschi data center da gigawatt direttamente nello spazio, approfittando dell’illimitata energia solare disponibile oltre l’atmosfera terrestre.
Questa soluzione risponde a diverse esigenze: ridurre l’impatto ambientale della gestione dei dati sulla Terra, abbattere i costi energetici e offrire nuove frontiere per la ricerca e l’innovazione. Allo stesso tempo, la robotica giocherà un ruolo chiave: la gestione dei data center e delle infrastrutture spaziali sarà affidata a sistemi autonomi intelligenti, in grado di operare in ambienti estremi, minimizzando i rischi per le persone.
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