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Le auto che non potranno più circolare nel 2026 nelle principali città italiane: date, regole, esenzioni

di Chiara Compagnucci pubblicato il
auto che non potranno circolare nel 2026

Dal 2026 nuove regole cambieranno radicalmente la circolazione nelle principali città italiane: restrizioni per molte auto, specifiche per modello e regione, deroghe, incentivi e uno sguardo verso un futuro più sostenibile.

La mobilità urbana sta attraversando una fase di profondo cambiamento, orientata verso una progressiva riduzione delle emissioni e una maggiore attenzione all’ambiente. Dal 2026 il traffico cittadino sarà regolamentato da nuove restrizioni riguardanti i veicoli più inquinanti, con un impatto diretto soprattutto nei grandi centri urbani del Nord Italia. Tali limitazioni sono frutto di normative nazionali ed europee, elaborate per rispondere alle richieste dell’Unione Europea sulla qualità dell’aria e per combattere inquinanti come NOx e PM10. Queste misure impongono ai proprietari di molte auto, soprattutto diesel immatricolate tra il 2011 e il 2015, di valutare tempestivamente alternative alla propria mobilità

Quali auto non potranno più circolare dal 2026: panoramica dei modelli ed emissioni coinvolte

A partire dall'autunno 2026, un consistente numero di veicoli sarà sottoposto a restrizioni permanenti della circolazione. I divieti riguarderanno principalmente le autovetture con motorizzazione diesel certificate Euro 5, ovvero modelli immatricolati tra il 2011 e il 2015. Le auto di questa categoria sono riconoscibili dal livello di emissione dichiarato nel libretto di circolazione alla voce V.9. Oltre a esse, anche i veicoli commerciali leggeri e pesanti appartenenti alla stessa categoria potrebbero essere coinvolti in modo graduale nei prossimi anni.

Le principali motivazioni dietro il blocco derivano dall’elevato potere inquinante delle auto diesel Euro 5, in particolare per quanto riguarda ossidi di azoto (NOx) e particolato fine (PM10). Tali emissioni rappresentano una delle fonti principali d’inquinamento atmosferico in molte aree urbane, secondo quanto rilevato da Agenzia Europea per l’Ambiente e ACI.

  • Auto diesel Euro 5: oggetto delle restrizioni
  • Auto benzina Euro 5: attualmente non oggetto di blocco permamente, ma potenzialmente interessate da restrizioni temporanee in caso di forti picchi inquinanti
  • Veicoli commerciali Euro 5 diesel: con tempistiche di adeguamento scaglionate e specifiche per categoria
Restano invece esclusi dalle limitazioni permanenti tutti i veicoli benzina Euro 5, a meno di deroghe locali durante periodi di emergenza smog. La misura si inserisce in un quadro globale che punta alla decarbonizzazione dei trasporti entro il 2050, secondo le direttive UE.

Le regioni e le principali città interessate dallo stop ai Diesel Euro 5

L’applicazione delle restrizioni sarà inizialmente circoscritta ad alcune aree specifiche della penisola, in particolare alle regioni del Nord. Sulla base della normativa nazionale e delle recenti proroghe, Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna saranno le aree coinvolte nello stop alla circolazione dei veicoli Euro 5 diesel a partire dal 1° ottobre 2026.

Le misure riguarderanno innanzitutto i comuni con una popolazione superiore a 100.000 abitanti, come stabilito da un emendamento al Decreto Infrastrutture. Di seguito, una tabella che illustra le principali città interessate e il numero stimato di veicoli coinvolti:

Città Stimati veicoli coinvolti
Milano 38.000
Torino 34.225
Brescia 13.000
Verona 16.111
Padova 11.813
Bologna 17.900

Oltre a queste, altre città come Monza, Bergamo, Venezia, Modena e Parma sono indicate come prime destinatarie degli stop. Le Amministrazioni regionali hanno la possibilità di scegliere misure compensative alternative ai veri e propri blocchi, a patto che tali interventi garantiscano una riduzione equivalente delle emissioni inquinanti secondo i dettami dell’Unione Europea.

Normative specifiche: orari, deroghe e tempistiche delle limitazioni

Le ordinanze regionali e comunali individuano fasce orarie di divieto, deroghe circoscritte e orizzonti temporali precisi. Nella maggior parte delle regioni interessate, il blocco riguarda i giorni feriali e le finestre orarie variano a seconda della città.

  • In Lombardia: restrizione dalle 7:30 alle 19:30, da lunedì a venerdì
  • Emilia-Romagna e Piemonte: divieto dalle 8:30 alle 18:30 nei giorni feriali
  • Veneto: scenario più stringente, con blocco totale 24/7 nei centri soggetti alle nuove norme
Sono previste deroghe per categorie specifiche di utenti, tra cui residenti nelle ZTL, disabili, veicoli per il trasporto di persone con gravi patologie, lavoratori turnisti e auto dotate del sistema Move-In che consente di continuare a circolare entro limiti chilometrici annuali controllati.

Le tempistiche potranno subire variazioni qualora le Regioni implementino efficaci piani alternativi per ridurre l’inquinamento atmosferico, come richiesto dall’UE tramite l’Accordo di Bacino Padano. Inoltre, amministrazioni locali possono in autonomia anticipare o modificare tali misure nei Piani Regionali per la Qualità dell’Aria.

Come verificare se il proprio veicolo è soggetto alle restrizioni e cosa devono fare i proprietari

Per conoscere in modo certo la classe ambientale del proprio mezzo e valutare se sarà interessato dalle restrizioni, la soluzione principale è il controllo del libretto di circolazione: la classe Euro è riportata alla voce V.9.

Ulteriori strumenti digitali permettono di effettuare verifiche rapide:

  • Portale dell’automobilista: basta inserire la targa nell’apposita sezione per ottenere la classe ambientale
  • Siti ACI e Ministero delle Infrastrutture e Trasporti: offrono dettagli aggiornati riguardanti gli standard di emissione
Chi dovesse risultare proprietario di un’auto coinvolta dalle restrizioni deve pianificare per tempo una strategia di adattamento:
  • Valutare l’utilizzo di trasporti pubblici o condivisi in alternativa all’auto privata
  • Informarsi ed eventualmente aderire al sistema Move-In se si utilizza il veicolo solo in modo occasionale
  • Analizzare incentivi e bonus rottamazione per valutare la sostituzione
È importante considerare le tempistiche di adesione ai dispositivi e agli incentivi: agire in anticipo permette di evitare disagi e sanzioni.

Move-In ed eccezioni: soluzioni temporanee e deroghe previste

La Regione Lombardia, insieme ad altre regioni del Bacino Padano, offre soluzioni temporanee per chi non è ancora pronto a cambiare auto. Una tra queste è il sistema Move-In (Monitoraggio Veicoli Inquinanti), che consente ai veicoli soggetti a blocco di continuare a circolare in deroga, entro un limite chilometrico annuale (ad esempio tra 7.000 e 9.000 km per le auto diesel Euro 5), monitorato da una “scatola nera” installata a bordo.

  • Il servizio è rivolto soprattutto a chi utilizza il mezzo saltuariamente
  • Superato il tetto di km annuali, il veicolo non potrà più circolare nelle aree soggette a limitazioni
Oltre al Move-In, esistono deroghe specifiche per alcune categorie, come veicoli di residenti nelle zone a traffico limitato, trasporto disabili, servizi pubblici essenziali, medici e lavoratori turnisti. Ogni regione distingue attentamente le proprie deroghe, rendendo indispensabile la consultazione delle informazioni locali aggiornate.

Avvalersi dei permessi temporanei o delle esenzioni rappresenta un’opportunità utile per pianificare la sostituzione del veicolo nei tempi previsti dalla legge, senza esporsi al rischio di sanzioni.

Gli incentivi statali e regionali per la sostituzione delle auto interessate

Per agevolare la transizione verso un parco circolante più sostenibile, sono stati introdotti diversi incentivi a livello statale e regionale. Il “Bando Rinnova Parco Veicolare 2025” promosso dalla Regione Lombardia, ad esempio, prevede contributi fino a 3.500 euro per chi rottama un veicolo soggetto a blocco acquistando un’auto elettrica, ibrida, a benzina Euro 6D, a GPL o a metano.

  • Lo Stato italiano, inoltre, conferma l’ecobonus per chi acquista veicoli a basse emissioni dopo la rottamazione di mezzi inquinanti
  • Alcune regioni e amministrazioni comunali aggiungono fondi propri, tramite bandi temporanei e sconti cumulabili
Questi interventi incentivi rendono meno gravoso l’aggiornamento del proprio veicolo, offrendo soluzioni anche per attività professionali che necessitano di mezzi commerciali.

Rimane importante tenere monitorati i nuovi bandi in uscita e le tempistiche di scadenza delle richieste, per non perdere il diritto ad accedere al contributo economico disponibile.

Previsioni per il futuro: restrizioni sulle auto Euro 6 e impatti a lungo termine

L’evoluzione delle normative europee e nazionali lascia intravedere ulteriori strette nei prossimi anni, che potrebbero coinvolgere progressivamente i veicoli diesel Euro 6, oggi esclusi da divieti generalizzati. Nei grandi centri urbani, alcune restrizioni locali sono già state testé annunciate:

  • Milano: pianifica limitazioni per le Euro 6 A, B e C dal 2028 e per le 6D dal 2030 (Area B e Area C)
  • Roma: attualmente nessun blocco specifico, salvo misure temporanee in caso di smog e nelle domeniche ecologiche
  • Bologna e Torino: nessuna misura permanente per le Euro 6, ma massima attenzione ai nuovi piani locali
Tutti i proprietari di auto a motore termico devono valutare il crescente rischio di svalutazione del proprio veicolo e prepararsi a possibili futuri cambiamenti normativi, anche in vista dello stop alle immatricolazioni di nuovi motori termici a partire dal 2035 previsto dalla UE.