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Le tipologie di autovelox presente ora sulla strade e autostrade: cosa controllano e multano, regole, differenze, come fare ricors

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Cosa controllano e multano autovelox

Dagli autovelox fissi ai sistemi mobili, passando per Tutor e Vergilius: tutte le tipologie presenti sulle strade, come funzionano, quali regole rispettano, le sanzioni previste, i margini di errore e le possibilitŕ di ricorso.

L'utilizzo degli autovelox si è evoluto parallelamente alle esigenze di sicurezza sulle strade urbane ed extraurbane, soprattutto alla luce dell'elevato numero di incidenti generati da velocità eccessive. La funzione primaria degli autovelox consiste nel rilevare automaticamente le infrazioni di velocità, fungendo sia da deterrente che da strumento sanzionatorio verso i comportamenti pericolosi alla guida.

Questi sistemi, declinati in più forme e tecnologie, consentono alle autorità di effettuare controlli capillari su lunghi tratti di strada o in punti strategici, contribuendo significativamente alla prevenzione degli incidenti. Oggi il panorama italiano vede una presenza capillare di diverse tipologie di autovelox, progettate per monitorare le strade in modo costante o intermittente e offrire risposte puntuali alle diverse esigenze del traffico e della sicurezza pubblica.

Le principali tipologie di autovelox: fissi, mobili, tutor e sistemi avanzati

Nel contesto italiano, il controllo elettronico della velocità si articola in una varietà di strumenti, ciascuno caratterizzato da tecnologie e finalità ben distinte. Tra gli apparati più diffusi si distinguono quelli installati in modo permanente, una presenza che coinvolge soprattutto tratti ad alto traffico o a elevata incidentalità, e le soluzioni mobili, pensate per un controllo dinamico e flessibile. Oltre a queste, sistemi innovativi come Tutor e Vergilius intervengono attraverso il calcolo della velocità media, offrendo modalità di verifica avanzate e una copertura particolarmente efficace nelle autostrade e nei principali assi viari. Il ventaglio di opzioni si compone di:

  • Dispositivi fissi: Sono installati permanentemente ai bordi della carreggiata e operano in autonomia completa, identificando il veicolo che eccede i limiti di velocità. Sono spesso accompagnati da apposita segnaletica e vengono posizionati secondo criteri di sicurezza stabiliti dalle autorità locali.
  • Dispositivi mobili: Montati su veicoli delle forze dell'ordine o posizionati temporaneamente con treppiedi, offrono la possibilità di spostare il punto di controllo in base a esigenze contingenti. Sono particolarmente utili in contesti urbani dove la sosta temporanea permette di monitorare diversi punti critici.
  • Sistemi di velocità media (Tutor e Vergilius): Costituiti da una rete di telecamere o sensori posizionati lungo tratti estesi di strada, calcolano la velocità media su segmenti predeterminati, riducendo il rischio di accelerazioni improvvise post-controllo.
  • Tecnologie avanzate: Comprendono dispositivi basati su radar, laser e induzione magnetica, in grado di offrire un monitoraggio più preciso e, in taluni casi, di rilevare ulteriori infrazioni come il mancato uso delle cinture di sicurezza o l'utilizzo del cellulare alla guida.

Autovelox fissi: funzionamento, tecnologie e regole di installazione

Gli autovelox fissi sono dispositivi elettronici posti in maniera permanente in punti strategici di strade, autostrade e centri urbani. Il loro funzionamento si basa su sistemi a infrarossi, radar o sensori ottici, capaci di rilevare con precisione la velocità al passaggio del veicolo. All'atto dell'infrazione, l'apparato scatta una fotografia o registra un video, corredati da dati come ora, luogo e velocità misurata. Tali apparecchi sono spesso collocati all'interno di box (“autobox”) ben visibili, i cui colori variano in funzione della tipologia di strada e che, secondo la normativa, devono essere sempre preceduti da apposita segnaletica informativa.
  • Sono attivi 24 ore su 24 e funzionano anche in condizioni di scarsa illuminazione, grazie a sistemi a led, flash o infrarossi.
  • L'installazione richiede il rispetto di criteri dettagliati: autorizzazione prefettizia, comprovata pericolosità del tratto, distanze minime da altri dispositivi, e rispetto degli obblighi di segnalazione preventiva.
  • La gestione ordinaria e la manutenzione spettano esclusivamente alle forze di polizia e agli enti titolati, senza possibilità di delega a soggetti privati.
Nel corso degli anni, queste apparecchiature sono state protagoniste di numerosi aggiornamenti normativi, finalizzati a garantire trasparenza, affidabilità ed efficacia dei controlli.

Autovelox mobili: modalità d'uso, tecnologie e norme vigenti

I dispositivi mobili vengono utilizzati principalmente dalle pattuglie delle forze dell'ordine, sia mediante installazione temporanea su treppiedi sia tramite integrazione nei veicoli di servizio. Tra i più diffusi si annoverano il Telelaser e il Videovelox: il primo funziona tramite una pistola a impulsi laser in grado di misurare istantaneamente la velocità di un veicolo anche a distanze ragguardevoli, mentre il secondo consente la rilevazione continua durante il movimento della pattuglia.

Il valore probatorio delle infrazioni rilevate dipende strettamente dalla regolarità delle procedure di installazione, segnalazione e taratura periodica degli apparati.

Il sistema Tutor e Vergilius: controllo della velocità media e differenze rispetto agli autovelox tradizionali

Sui principali assi autostradali operano sistemi complessi come Tutor e Vergilius. Questi apparati sono progettati per rilevare la velocità media su tratti estesi e, in alcuni casi, anche la velocità istantanea. Il meccanismo prevede la registrazione di targa e orario sia in un punto “di ingresso” sia in uno “di uscita”, consentendo di determinare se il tempo impiegato dalla vettura sia coerente con il rispetto dei limiti. La novità consiste nel fatto che il conducente è incentivato a mantenere una velocità regolare per tutta la percorrenza del tratto monitorato, senza possibilità di accelerazioni dopo il punto di controllo.

Questi meccanismi riducono il rischio di elusione dei controlli e garantiscono una maggiore omogeneità nell'osservanza dei limiti su distanze rilevanti.

Ci sono anche Navigard e SafeDrive

Nel prossimo biennio arriveranno quindi sistemi di controllo stradale intelligenti che usano algoritmi avanzati, telecamere e sensori per rilevare infrazioni in tempo reale. Navigard unifica tutor e autovelox in autostrada: oltre a velocità media e istantanea intercetta sorpassi pericolosi, contromano, frodi ai caselli, ostacoli/incidenti e, con sensori dedicati, mezzi pesanti sovraccarichi o fuori corsia/sorpasso. I dati confluiscono in una control room per interventi rapidi. Autostrade per l’Italia prevede l’avvio nel 2026 e l’estensione della rete entro 2027.

In città debutta SafeDrive, autovelox AI che analizza la velocità e comportamenti a rischio nell’abitacolo (es. uso del cellulare, cintura), fotografa la targa e crea la sanzione via OCR. Funziona con telecamere ad alta risoluzione e LED IR in ogni condizione meteo/luminosa, offusca automaticamente i volti per la privacy (accesso completo solo alle forze dell’ordine), è adatto a corsie singole fino a 70 km/h, si installa facilmente su portali/pali e costa circa 20.000 euro, meno di un autovelox tradizionale.

Regole e requisiti di segnalazione, omologazione e distanziamento

L'installazione e l'uso di tutte le tipologie di autovelox sulle strade italiane sono regolati da una serie di requisiti tecnici e normativi, mirati ad assicurare la legittimità delle rilevazioni e la tutela degli utenti. Tra i principi cardine si annoverano la necessità di adeguata segnalazione preventiva, la corretta omologazione degli apparecchi e il rispetto di distanze minime tra diversi dispositivi di controllo:

  • Segnalazione: Tutti i dispositivi devono essere anticipati da cartelli stradali chiaramente visibili, posti a distanza congrua secondo la tipologia di strada (da 75 a 200 metri in funzione della categoria viaria), come specificato dal Codice della Strada e da successive circolari ministeriali.
  • Omologazione e taratura: Gli strumenti utilizzati devono essere omologati o approvati secondo gli standard ministeriali, sottoposti a regolari controlli di taratura, e gestiti unicamente da enti o forze di polizia autorizzati.
  • Distanziamento: Il nuovo regolamento del 2024 prevede precisi vincoli: nella maggior parte dei casi, sono richiesti almeno 500 metri (o 1 km in presenza di strade di grande scorrimento) tra un dispositivo e l'altro, e almeno 3 km sulle extraurbane principali.
L'intento di tali prescrizioni è duplice: da un lato garantire la funzione preventiva degli autovelox, dall'altro limitare abusi che potrebbero inficiare la legittimità delle sanzioni.

Sanzioni e decurtazione punti: cosa comporta l'infrazione rilevata da autovelox

Le violazioni accertate tramite dispositivi omologati comportano, come previsto dal Codice della Strada e dalla normativa 2025, l'erogazione di sanzioni pecuniarie variabili in funzione della gravità dell'infrazione. Gli importi sono progressivi e, nei casi più gravi, comportano una significativa decurtazione di punti dalla patente e, in alcuni casi, la sospensione temporanea della licenza di guida:

Tipo di infrazione

Importo multa (€)

Punti decurtati

Sospensione patente

Fino a 10 km/h oltre limite

42 - 173

0

No

Da 10 a 40 km/h oltre limite

173 - 694

3

No

Da 41 a 60 km/h oltre limite

544 - 2.174

6

1-3 mesi

Oltre 60 km/h oltre limite

847 - 3.389

10

6-12 mesi

In caso di recidiva, infrazioni notturne o coinvolgimento di neopatentati, le sanzioni possono essere maggiorate. Il sistema dei punti gestisce la decurtazione progressiva fino all'azzeramento, situazione che comporta la necessità di sostenere nuovamente l'esame di idoneità alla guida.

Tolleranze strumentali e margini di errore: cosa dice il Codice della Strada

La normativa italiana prevede, per tutte le tipologie di autovelox, l'applicazione di una tolleranza strumentale volta a compensare i possibili margini di errore degli strumenti elettronici. L'articolo 345 del Regolamento di esecuzione del Codice della Strada indica che la rilevazione è considerata valida solo se la velocità registrata supera il limite al netto di tale margine di tolleranza:

  • Fino a 100 km/h: tolleranza fissa di 5 km/h.
  • Oltre 100 km/h: tolleranza pari al 5% della velocità rilevata.
Queste soglie si applicano indistintamente a tutte le tipologie di rilevatori. Nel verbale si indica sempre la velocità accertata già al netto della tolleranza, garantendo così trasparenza e tutela dell'automobilista.

Ricorsi e contestazioni contro le multe da autovelox: regole, tempi e consigli pratici

Nel caso di sanzione per eccesso di velocità documentato da sistemi elettronici, il Codice della Strada riconosce il diritto a presentare ricorso. È possibile procedere entro 30 giorni dalla notifica della multa, rivolgendosi a Prefetto o Giudice di Pace del luogo in cui è avvenuta l'infrazione. I motivi dei ricorsi spaziano da vizi formali del verbale (ad esempio mancata omologazione o irregolarità nella segnalazione), a errori tecnici nella rilevazione o assenza della necessaria taratura. In pratica:

  • Va sempre richiesto l'accesso alla documentazione relativa alla taratura, calibrazione e posizionamento dei dispositivi.
  • Per le infrazioni rilevate senza adeguata segnaletica preventiva la giurisprudenza ha più volte annullato le sanzioni.
  • Il termine di risposta del Prefetto è 120 giorni; quello del Giudice di Pace è di 30 giorni.
  • Nel caso di soccombenza, l'automobilista può essere tenuto a versare una maggiorazione rispetto alla sola somma riportata nel verbale.