La nuova PAC 2023-2027 rivoluziona il sostegno agli agricoltori con ecoschemi, condizionalità rafforzata, semplificazioni amministrative e nuove misure per l'innovazione e la gestione del rischio, puntando a sostenibilità e sviluppo futuro del settore.
La Politica Agricola Comune (PAC) è da oltre sessant'anni uno dei pilastri della strategia europea per lo sviluppo rurale e il sostegno all'agricoltura. Dal 2023 al 2027, questa linea di indirizzo è stata aggiornata per riflettere le nuove esigenze del mondo agricolo e le sfide dettate dalla sostenibilità ambientale, economica e sociale.
La riforma recente ha apportato rilevanti innovazioni normative e operative e mira a una maggiore responsabilizzazione degli Stati membri, offrendo margini di flessibilità e adattamento alle peculiarità locali. La PAC si fonda su dieci obiettivi specifici, tra cui il sostegno al reddito degli agricoltori, la tutela dell'ambiente, la promozione dell'innovazione, la lotta al cambiamento climatico e il rilancio delle comunità rurali. Fiore all'occhiello del nuovo impianto normativo è il rafforzamento delle pratiche agricole sostenibili e il crescente utilizzo di strumenti atti a garantire la resilienza economica delle aziende agricole.
La gestione della PAC è attribuita a una serie di regolamenti UE, tra cui il Regolamento (UE) 2021/2115 e il Regolamento (UE) 2021/2116, che disciplinano i piani strategici nazionali, i pagamenti diretti, lo sviluppo rurale e i criteri di monitoraggio. Questo quadro normativo, recentemente integrato dal Regolamento UE 1468/2024, si caratterizza per una maggiore enfasi sui risultati concreti e per un controllo delle spese orientato alla trasparenza. Ogni Stato membro è chiamato a predisporre un piano strategico nazionale in cui vengono dettagliati gli interventi, le risorse e i criteri di verifica, garantendo una realizzazione coerente con le linee guida comunitarie e attenta alle diversità territoriali.
Le più recenti modifiche alla PAC includono numerose misure destinate a sostenere la transizione ecologica e tecnologica del comparto primario. Tra gli elementi più rilevanti figurano gli ecoschemi, ovvero incentivi economici per pratiche agricole sostenibili e attività di tutela del paesaggio e della biodiversità. Dal 2024, è stato introdotto l'Ecoschema 5.1, che prevede un contributo per chi destina almeno il 4% dei seminativi a set-aside o elementi non produttivi, con accesso riservato alle aziende di dimensioni superiori a 10 ettari. Dal 2025 l'adesione si amplierà anche alle realtà più contenute. La condizionalità, ossia il rispetto di alcune buone pratiche agronomiche e ambientali (BCAA), continua a essere la base per l'accesso agli aiuti.
Tuttavia, sono state semplificate diverse condizioni. Gli agricoltori con una superficie agricola fino a 10 ettari sono ora esentati dai controlli di condizionalità e dalle relative sanzioni, pur permanendo l'obbligo di rispettare i requisiti base. Il meccanismo della BCAA7, che riguarda la diversificazione e la rotazione delle colture, è stato modificato per offrire una maggiore flessibilità: ogni impresa agricola può scegliere tra rotazione e diversificazione, modalità gestite secondo parametri appositamente calibrati in base alle superfici coltivate e alle esigenze produttive. In questo modo, si riconoscono le diverse tipologie aziendali e le esigenze derivanti dal clima e dalla disponibilità di risorse.
Sul fronte dei sostegni, la PAC 2023-2027 incentiva le aziende più giovani e quelle di dimensioni medio-piccole: almeno il 3% del bilancio è destinato al ricambio generazionale, mentre sono previste integrazioni specifiche per i primi 14 ettari di superficie ammissibile. Da sottolineare anche il rafforzamento dei criteri di trasparenza sull'utilizzo di semente certificata per beneficiare dei contributi accoppiati e la possibilità di richiedere esenzioni in caso di circostanze eccezionali, come calamità naturali o attacchi parassitari.
Per poter beneficiare dei diversi strumenti previsti dal nuovo impianto degli aiuti, le imprese agricole devono soddisfare precisi requisiti, sviluppati sia a livello comunitario che nazionale attraverso il Piano Strategico Nazionale. Si tratta di condizioni legate al possesso di un fascicolo aziendale aggiornato e alla dichiarazione delle superfici coltivate tramite il Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN).
Le domande di accesso agli aiuti vanno inoltrate telematicamente, rispettando le scadenze stabilite annualmente (per il 2025 il termine ordinario è stato fissato al 15 luglio, con eventuale proroga soggetta a penalità per il ritardo). Ogni istanza deve essere accompagnata dalla documentazione richiesta, comprese eventuali autocertificazioni e dichiarazioni relative alla gestione delle colture e all'adesione agli ecoschemi. Nuove regole sono state introdotte per la compilazione digitale del quaderno di campagna associato al fascicolo aziendale, obbligatorio dal 2026. Di seguito riepilogo dei principali requisiti e procedure:
Per rispondere alle istanze delle imprese agricole e assicurare un accesso più agevole agli strumenti di sostegno, l'attuale ciclo di programmazione della PAC introduce interventi di semplificazione amministrativa e flessibilità nelle regole operative. Questi interventi si concretizzano, ad esempio, nella riduzione degli oneri burocratici per le aziende di piccole dimensioni, che godono oggi di un'esenzione dai controlli di condizionalità e dalle sanzioni collegate, condizione che consente di concentrare le risorse sui processi produttivi piuttosto che sugli adempimenti formali.
Inoltre, la Commissione Europea prevede la possibilità di rivedere e aggiornare le regole di accesso e le pratiche agricole richieste anche in corso d'opera, favorendo l'adattamento ai cambiamenti climatici e alle condizioni locali. Tra le principali innovazioni:
Il recente impianto normativo conferma come la sicurezza economica e la resilienza siano tra le priorità strategiche della PAC. Gli strumenti per la gestione del rischio sono stati rafforzati in risposta alle nuove sfide, incluse le conseguenze sempre più ricorrenti degli eventi climatici estremi. Rientrano in questa categoria le polizze agricole agevolate, i fondi di mutualizzazione e il Fondo Mutualistico Nazionale AgriCAT, pensato per coprire i danni da fenomeni catastrofici quali gelo, brina, alluvione e siccità.
In aggiunta, vengono promossi investimenti in innovazione tecnologica e digitalizzazione, con bandi specifici (come il secondo bando ISMEA per l'acquisto di macchinari innovativi) che sostengono il rinnovo dei mezzi produttivi e l'adozione di nuove tecniche agronomiche. L'accesso a soluzioni digitali e dati satellitari per il monitoraggio delle coltivazioni consentirà di migliorare sia la sostenibilità che la produttività delle aziende agricole. Agricoltori e operatori del settore possono contare su una varietà di incentivi mirati, fra cui:
Lo scenario dei prossimi anni vede un acceso dibattito tra istituzioni europee e operatori del settore sulle tendenze evolutive delle linee guida comunitarie. Il Parlamento europeo ha recentemente ribadito la necessità di potenziare il bilancio dedicato al settore e di rafforzare la componente degli aiuti diretti, opponendosi a soluzioni come la creazione di un fondo unico integrato con altri comparti. Tra le priorità per il periodo successivo al 2027 emergono: