Quali sono i casi in cui è obbligatorio mettere la marca da bollo sulle ricevute fiscali e quando si può evitare? Ci sono alcuni adempimenti fiscali da cui non ci si può sottrarre, come l'applicazione della marca da bollo sulle fatture e sulle ricevute fiscali. Vediamo quali sono, in particolare, i casi in cui è obbligatorio mettere la marca da bollo sulle ricevute fiscali.
Quando è obbligatorio mettere la marca da bollo sulle ricevute fiscali
La marca da bollo (solitamente del valore di 2 euro) è obbligatoria per le ricevute fiscali emesse in forma cartacea o elettronica di importo superiore ai 77,47 euro e non soggette al pagamento dell'Iva.
La marca da bollo si deve applicare anche su:
- le fatture con importi esclusi dall'Iva;
- le fatture fuori campo IVA, per mancanza del requisito oggettivo o soggettivo;
- le fatture fuori campo IVA, per mancanza del requisito territoriale;
- le fatture non imponibili, perchè si tratta di operazioni assimilate alle cessioni all’esportazione, come le cessioni di navi, aeromobili, apparati motori o componenti destinati a navi e aeromobili e prestazioni di servizi destinati a questi ultimi;
- le fatture non imponibili, per i servizi internazionali o connessi agli scambi internazionali.
La marca da bollo non è, invece, richiesta né per importi inferiori ai 77,47 euro e né se è prevista l'applicazione dell'Iva.
Non è, inoltre, obbligatorio mettere la marca da bollo 2024 sulle ricevute fiscali per:
- autofatture o integrazione delle fatture, edilizia;
- rottami ferrosi e non ferrosi;
- giornali, libri, ricariche telefoniche;
- agenzie di viaggi e turismo;
- esportazioni di beni;
- operazioni con lo Stato del Vaticano e con la Repubblica di San Marino;
- cessioni intracomunitarie di beni.
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