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Modello F24 2026: nuove regole e codici aggiornati. Cosa cambia

di Marianna Quatraro pubblicato il
f24 2026

Il Modello F24 2026 porta diverse novità: dalle nuove regole e limiti sulle compensazioni ai nuovi codici tributo, passando per modalità di pagamento, obblighi telematici e attenzioni sugli errori più comuni.

L’anno 2026 segna una svolta rilevante per il sistema dei pagamenti fiscali in Italia: il modello F24 si rinnova, introducendo regole più rigorose e nuovi codici tributo. Le principali modifiche disciplinano la gestione delle compensazioni, i limiti in presenza di debiti e l’adeguamento alle recenti risoluzioni dell’Agenzia delle Entrate. Tali novità rispondono sia alle direttive nazionali sia a quelle europee, con l’obiettivo di rafforzare la trasparenza nei rapporti tra cittadini, imprese e fisco.
Gli aggiornamenti, in particolare, impattano sia i titolari di partita IVA sia i contribuenti privati, chiamati a un livello di attenzione superiore nella compilazione e nell’uso dei crediti. La fine della possibilità di compensare crediti di natura fiscale con debiti previdenziali e assicurativi e l’abbassamento a 50.000 euro della soglia dei debiti che bloccano le compensazioni rappresentano le novità tecniche di maggiore impatto.
Nuovi codici tributo, istruzioni SEPA specifiche e modalità operative uniformate innalzano il livello di controllo e semplificano la rendicontazione. Chi opera con il modello F24 è quindi chiamato a conoscere in modo approfondito i dettagli delle nuove disposizioni per prevenire errori e sanzioni evitabili.

Il Modello F24: cos’è, quando si usa e come si compila

Questo modello rappresenta la delega unificata con cui pagare imposte, contributi, sanzioni e tributi locali. È lo strumento utilizzato per IRPEF, IRES, IRAP, IVA, contributi INPS e INAIL, IMU, TARI, addizionali regionali/comunali e altri tributi, inclusi interessi e ravvedimento. La compilazione richiede la massima accuratezza e si articola in sezioni che, a seconda della tipologia di pagamento, devono essere trattate con attenzione specifica:

  • Sezione anagrafica: va indicato il codice fiscale esatto, oltre ai restanti dati personali o aziendali.
  • Sezioni numeriche: suddivise in "Erario", "Regioni", "IMU e altri tributi locali", "INPS" e "altri enti previdenziali". Ogni sezione ospita i corrispondenti codici tributo, l’anno di riferimento e, dove previsto, il mese o il numero degli immobili.
  • Codici tributo: rappresentano la chiave di corretta attribuzione del pagamento; occorre verificare sempre quello corrispondente alla specifica imposta o contributo.
  • Importi: per le imposte statali si indicano sempre due decimali; per IMU e altri tributi locali si utilizzano solo gli euro interi.
  • Compilazione online: i sistemi bancari e i servizi dell’Agenzia delle Entrate pre-compilano dati chiave, ma è essenziale verificarne la correttezza prima di inviare il pagamento.
In caso di errori—come nel codice fiscale, nel codice tributo o nell’anno di riferimento—il rischio è quello di incorrere in irregolarità che potrebbero richiedere sanatorie o complicate richieste di riversamento.
Le diverse tipologie di modello F24 (ordinario, Elide, Accise) rispondono a specifiche necessità, ma la compilazione attenta resta universale per l’attribuzione corretta degli importi e per evitare sanzioni da omesso pagamento o errata imputazione.

Le nuove regole per le compensazioni dal 2026: limiti e divieti

A partire dal 1° luglio 2026, la disciplina delle compensazioni attraverso il modello F24 si irrigidisce, sia nei limiti quantitativi sia nei divieti oggettivi imposti dalla normativa.

  • Stop alle compensazioni tra crediti fiscali generici e debiti previdenziali o assicurativi: non è più ammesso usare crediti emergenti da imposte varie per saldare debiti verso INPS o premi INAIL. La possibilità di compensare tra tributi diversi (compensazione orizzontale) viene azzerata per questa tipologia di debiti.
  • Soglia dei debiti erariali abbassata a 50.000 euro: il divieto di accesso alla compensazione scatta per contribuenti con somme iscritte a ruolo, relative a imposte e accessori, superiori a questa soglia, se non regolarizzate.
  • Crediti ceduti: la nuova disciplina estende i divieti anche ai crediti d’imposta ceduti, che non possono essere impiegati in F24 per coprire posizioni contributive o assicurative diverse dai tributi.
  • Compensazione verticale: resta possibile solo tra crediti e debiti della stessa natura tributaria (es. credito IVA contro debito IVA).
  • Trasmissione telematica: tutte le deleghe F24 con compensazioni devono essere presentate obbligatoriamente tramite i servizi online dell’Agenzia delle Entrate, incluso il saldo zero.
Queste modifiche, introdotte da provvedimenti come il DL 39/2024 e la Legge di Bilancio per il 2026, sono finalizzate a evitare abusi, elusione e a rafforzare i controlli sui flussi. 
Il meccanismo di sospensione dei pagamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate resta attivo: fino a 30 giorni di blocco per i modelli F24 ritenuti a rischio in relazione ai profili di rischio individuati dalle autorità, con ripresa automatica se non emergono irregolarità. Nell’ambito operativo, la soglia per l’uso del visto di conformità sui crediti IVA permane sopra i 5.000 euro.

Nuovi codici tributo per F24: risoluzioni, utilizzo e istruzioni SEPA

L’aggiornamento dei codici tributo nel 2026 si riflette concretamente in un quadro normativo rinnovato, che semplifica la tracciabilità dei pagamenti e introduce nuove procedure sia per le imposte dirette che per gli adempimenti speciali.
 

  • Risoluzioni dell’Agenzia: la n. 70/E del 2025 istituisce nuovi codici tributo per pagamenti parziali riguardanti comunicazioni di irregolarità (ex art. 36-bis DPR 600/1973 e art. 54-bis DPR 633/1972), segnalati nelle specifiche colonne “Erario”. Questi vanno sempre accompagnati dai riferimenti all’anno e al codice atto.
  • Tabella dei codici tributo: oltre ai codici per le imposte dirette tradizionali (es. 4001 per acconto IRPEF, 6010 per IVA), sono stati aggiunti quelli per nuove casistiche (come 973I, 974I e successivi), utilizzabili solo in casi precisi e su indicazione dell’Agenzia.
  • Istruzioni SEPA e F24 Accise: la risoluzione 71/E/2025 chiarisce la compilazione per i concessionari che versano il Prelievo erariale unico (Preu) sugli apparecchi da intrattenimento, utilizzando campi dedicati del modello F24 Accise (lettera “M” come ente, specifico codice identificativo, provincia, mese e anno).
  • Credito d’imposta Transizione 4.0: per l’utilizzo in compensazione tramite modello F24 sono stati istituiti codici come 6936 e il nuovo 7077, permettendo l’identificazione chiara dei crediti d’imposta maturati per investimenti digitali ed industriali secondo le ultime misure incentivanti.
Le istruzioni ufficiali raccomandano l’aggiornamento periodico dei software di compilazione e il controllo puntuale dei codici tributo prima di ogni invio. Si evidenzia infine la soppressione di alcuni codici INPS non più attivi, in coerenza con i nuovi processi di semplificazione dei versamenti.

Modalità di pagamento, rateazione e telematica obbligatoria

I versamenti con F24 sono soggetti a regole distinte per importo, modalità di presentazione e rateazione:

  • Se l’importo da versare è inferiore a 1.000 euro: i privati possono pagare anche presso sportelli bancari o postali, utilizzando il modello cartaceo.
  • Per partite IVA e importi superiori: scatta l’obbligo di pagamento telematico, inclusi i servizi di home banking e il canale F24 online/Entratel.
  • Presentazione telematica obbligatoria: in presenza di compensazioni o saldo zero, il modello deve essere trasmesso esclusivamente tramite i servizi online dedicati; non è ammessa la consegna fisica in banca o posta.
  • Rateizzazione: se il legislatore lo permette, imposte e contributi possono essere pagati in più rate mensili di pari importo, con applicazione degli interessi legali sulle rate successive alla prima. Il piano di rateizzazione deve essere chiaramente indicato col formato rata/totale (es. “0104” per la prima di quattro rate).
  • Rateazioni INPS/INAIL/Fasifar: per casi particolari come le contribuzioni al Fasifar delle farmacie private, dal 2026 la procedura di pagamento sarà gestibile tramite F24 secondo le regole specifiche definite da ciascun ente, con l’obbligo di aggiornare le posizioni in base alle scadenze semestrali.
I versamenti tardivi o non conformi alle regole di rateazione previste comportano la decadenza dal beneficio accordato. In caso di omesso o errato pagamento, è necessario presentare tempestivamente un nuovo modello F24 correttamente compilato per evitare sanzioni successive.

Le restrizioni sui debiti INPS e INAIL: impatti pratici e pianificazione

L’anno 2026 introduce divieti più estesi alla compensazione tra crediti fiscali e debiti previdenziali o assicurativi:

  • Tale misura si applica dal 1° luglio, su tutte le tipologie di contribuenti, incluse le persone fisiche.
  • Il divieto non lascia spazio a eccezioni settoriali o temporanee, coinvolgendo i crediti trasferiti a terzi e rendendo non utilizzabili anche quelli acquisiti sul mercato.
  • Le imprese dovranno pianificare i flussi di tesoreria evitando di affidarsi a crediti di natura diversa per compensare posizioni contributive, prevedendo di saldare i debiti INPS e INAIL direttamente in denaro.
In risposta alle restrizioni, la pianificazione finanziaria diventa centrale: aggiornare i sistemi contabili, verificarne periodicamente la posizione debitoria e predisporre liquidità sufficiente già nelle previsioni di budget offre maggiori margini di sicurezza.
In tale scenario il supporto dei consulenti fiscali è indicato come soluzione per evitare errori operativi e sanzioni indirette, mantenendo la conformità alle nuove direttive in materia di previdenza e assistenza.

Errori frequenti nella compilazione e controlli dell’Agenzia delle Entrate

I più comuni errori nella compilazione del modello F24 derivano dall’inserimento scorretto di codici fiscali, codici tributo, anni e riferimenti territoriali. Ulteriori rischi includono l’indicazione errata del codice ente nei tributi IMU, la mancata corrispondenza dei periodi di competenza o l’omessa compilazione dei dati obbligatori per i pagamenti rateali.
L’Agenzia delle Entrate, attraverso controlli automatici, può sospendere il pagamento per 30 giorni se rileva incongruenze tra crediti e debiti o potenziali profili di rischio in caso di compensazioni. Qualora non emergano irregolarità nel periodo di sospensione, il pagamento viene sbloccato; in caso contrario, la delega F24 è considerata non eseguita e il versamento rifiutato. Fa eccezione il caso di saldo zero con compensazione, dove la presentazione telematica è sempre obbligatoria e qualsiasi errore nella compilazione può generare rigetti immediati da parte dei sistemi dell’Agenzia.
La verifica costante degli estremi anagrafici, dei codici tributo e dei riferimenti di anno, periodo e codice atto—soprattutto in caso di ravvedimento, comunicazioni di irregolarità o compensazioni straordinarie—riduce drasticamente il rischio di errori e contestazioni.