La norma della compensazione per estinguere debiti fiscali rappresenta uno degli strumenti più rilevanti nella gestione delle obbligazioni tributarie in Italia. Questo meccanismo, disciplinato da specifiche regole di legge, consente a imprese e privati di utilizzare crediti maturati verso l’Erario per estinguere debiti di natura fiscale. Recenti aggiornamenti legislativi, in particolare per il biennio 2024-2025, hanno introdotto nuove soglie e limiti, rafforzando il sistema dei controlli automatici e ampliando i casi in cui la compensazione risulta inibita.
Cosa significa compensare debiti e crediti fiscali: tipologie di compensazione
La compensazione fiscale è la procedura che consente di utilizzare crediti maturati nei confronti dell’Erario per ridurre o saldare debiti tributari. La normativa vigente distingue due principali tipologie:
- Compensazione verticale: riguarda crediti e debiti relativi allo stesso tributo, come nel caso del credito IVA annuale utilizzato per saldare l’IVA dovuta sul periodo successivo.
- Compensazione orizzontale: permette di utilizzare crediti relativi a una determinata imposta per estinguere debiti di natura diversa, ad esempio compensare un credito IRPEF con un debito IVA.
Precisiamo che
i crediti oggetto di compensazione devono essere certi, liquidi ed esigibili. La distinzione tra orizzontale e verticale è centrale sia in termini operativi che di limiti normativi, in quanto molte delle restrizioni e degli obblighi, come la presentazione telematica del
modello F24 o la necessità del visto di conformità, si applicano principalmente alle operazioni orizzontali.
Solo i soggetti in regola con gli obblighi dichiarativi e privi di irregolarità gravi possono accedere liberamente alla compensazione, condizione rafforzata dalle ultime disposizioni anti-frode.
Quali debiti e crediti si possono compensare: panoramica aggiornata
I debiti oggetto di compensazione ammessi sono:
- Crediti e debiti relativi a imposte dirette (IRPEF, IRES) e relative addizionali;
- Imposta sul valore aggiunto (IVA);
- Imposte sostitutive e IRAP;
- Contributi previdenziali dovuti a INPS e INAIL;
- Crediti derivanti da bonus fiscali (ad esempio, quelli edilizi o per investimenti).
Restano esclusi i tributi locali, le multe e le sanzioni amministrative, nonché gli importi dovuti a titolo di sanzioni non direttamente collegate a tributi erariali. Un nuovo elemento introdotto per quest'anno 2025 è il
divieto di compensazione in presenza di debiti erariali scaduti per importi superiori a 100.000 euro, qualora non siano in essere sospensioni giudiziali, amministrative o regolari piani di rateizzazione.
Per le cartelle esattoriali riferite a imposte erariali si può usare la compensazione dei debiti fiscali tramite modello F24 Accise, con modalità e tempistiche precise.
Regole operative: limiti, soglie e condizioni per la compensazione
La compensazione fiscale è soggetta a precise condizioni e vincoli:
- Soglie di importo: la compensazione di crediti, sia orizzontale che verticale, è libera sino a 5.000 euro annui per ciascun credito. Oltre tale soglia occorrono sia la preventiva presentazione della dichiarazione da cui emerge il credito, sia l’apposizione del visto di conformità da parte di un professionista abilitato.
- Limite annuo complessivo: la soglia massima di compensazione tramite modello F24 è fissata a 2 milioni di euro annui.
- Obbligo di presentazione telematica F24: dal 1° luglio 2024 tutti i pagamenti con compensazione devono essere trasmessi esclusivamente tramite i canali dell’Agenzia delle Entrate, fatta eccezione per i privati non titolari di partita IVA e solo per specifici casi.
- Tempistiche: per i crediti superiori a 5.000 euro la compensazione è possibile dal decimo giorno successivo all’invio della dichiarazione da cui il credito deriva.
Le soglie per la compensazione dei debiti iscritti a ruolo sono le seguenti:
- Soglia dei 1.500 euro: blocco alla compensazione per debiti iscritti a ruolo per imposte erariali eccedenti 1.500 euro e scaduti, fino all’integrale pagamento del debito o all’adozione di regolari piani di rateizzazione.
- Soglia dei 100.000 euro: per i debiti di importo superiore a questa cifra, la compensazione di crediti fiscali è impedita, salvo regolarizzazione tramite sospensione amministrativa, giudiziale o piano di rateazione in essere e non decaduto. Il blocco opera anche sui crediti agevolativi, come quelli derivanti da bonus edilizi.
L’Agenzia delle Entrate esercita controlli automatici sui modelli F24. Se il contribuente tenta la compensazione in violazione delle soglie previste, la delega è scartata e il versamento considerato non eseguito, con applicazione di sanzioni pari al 50% dell’importo indebitamente utilizzato.
Bonus edilizi e altri crediti agevolativi: casi particolari di compensazione
I crediti derivanti da bonus edilizi e agevolazioni fiscali possono essere compensati tramite modello F24 per il pagamento di imposte, contributi e altri tributi. Tuttavia, la disciplina 2024-2025 impone specifici limiti e blocchi:
- Dal 30 marzo 2024, in presenza di debiti erariali scaduti per oltre 10.000 euro, la compensazione è sospesa fino a concorrenza dell’importo dovuto.
- Dal 1° luglio 2024, la soglia sale a 100.000 euro, estendendo il divieto a tutti gli acquirenti di crediti fiscali da bonus edilizi per ruoli definitivamente scaduti e non sospesi.
Rientrano nella disciplina sia i crediti derivanti da detrazioni ordinarie sia quelli generati da opzioni di sconto in fattura e cessione del credito. Per i contribuenti in liquidazione giudiziale, si applicano regole speciali che consentono la compensazione solo in presenza di crediti della medesima specie e di ruoli dichiarati definitivi, garantendo la priorità all’estinzione delle obbligazioni verso l’Erario.
Errori, contestazioni e consigli pratici per i contribuenti
Gestire correttamente le compensazioni fiscali significa operare in modo trasparente e ridurre il rischio di sanzioni. Gli errori più ricorrenti riguardano l’utilizzo di crediti non spettanti o inesistenti, la compilazione inesatta del modello F24 e la mancata verifica della propria posizione debitoria e documentale. E', dunque, necessario:
- Controllare periodicamente il proprio cassetto fiscale per verificare la spettanza e l’esigibilità dei crediti;
- Utilizzare sempre i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate ove richiesto;
- Accertarsi di rispettare i limiti di importo e le tempistiche previste dalle disposizioni;
- In caso di debiti prossimi alle soglie bloccanti, valutare la rateizzazione per ripristinare la possibilità di compensazione;
- Conservare adeguata documentazione a supporto delle operazioni di compensazione e, in caso di contestazione, rispondere tempestivamente agli avvisi dell’Amministrazione finanziaria.
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