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Monete da 1-2 centesimi, nuovi limiti in Italia e presto potrebbero scomparire del tutto come in altre nazioni Ue

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Addio delle monete da 1-2 centesimi

La decisione dell'Italia di abbandonare le monete da 1 e 2 centesimi si basa su una pluralitŕ di motivazioni.

Il nostro Paese si unisce ad altre nazioni dell'Unione europea che hanno già abbandonato l'uso delle monete da 1 e 2 centesimi . Il provvedimento coinvolge sia il settore commerciale sia i cittadini con una nuova abitudine di arrotondamento nei pagamenti in contanti. Le monete continueranno a circolare ancora per un periodo limitato, ma non verranno più coniate né distribuite. Il cambiamento non ha effetto sugli acquisti con carta, per i quali il prezzo continuerà ad essere addebitato al centesimo esatto. Ma per chi paga in contanti, il prezzo verrà arrotondato per eccesso o per difetto ai 5 centesimi più vicini. Vogliamo capire:

  • Le ragioni dietro l'addio delle monete da 1-2 centesimi
  • Come funzionano gli arrotondamenti e cosa cambia

Le ragioni dietro l'addio delle monete da 1-2 centesimi

La decisione dell'Italia di abbandonare le monete da 1 e 2 centesimi si basa su una pluralità di motivazioni, che vanno dalla riduzione dei costi di produzione fino a considerazioni ambientali e gestionali. Coniare una moneta da 1 centesimo costa in media circa 4,5 centesimi, mentre una da 2 centesimi costa 5,2 centesimi: una spesa che si traduce in un evidente disavanzo per lo Stato. A cui si aggiungono i costi di distribuzione, trasporto, contazione e gestione da parte di commercianti e istituti bancari.

Dal punto di vista ambientale, la produzione di rame, la logistica e l'uso delle risorse energetiche per la coniazione sono un impatto non trascurabile. La loro eliminazione contribuisce a ridurre l'impronta ecologica del sistema monetario. Ma anche la praticità ha il suo peso: molti cittadini trovano scomodo portare con sé una grande quantità di monete inutilizzate che finiscono dimenticate nei cassetti o nei salvadanai. Secondo una stima della Banca d'Italia, ogni anno oltre 80 milioni di euro in monetine da 1 e 2 centesimi non tornano in circolo, restando di fatto sommersi.

Come funzionano gli arrotondamenti e cosa cambia

Con l'introduzione del nuovo sistema, i pagamenti in contanti subiranno un arrotondamento al multiplo di 5 centesimi più vicino. Se l'importo finale dello scontrino termina con 1 o 2 centesimi, si arrotonderà per difetto allo zero, mentre se termina con 3 o 4 si arrotonderà per eccesso a 5. Lo stesso meccanismo si applicherà ai finali di 6 o 7 centesimi, che scenderanno a 5, e a quelli di 8 o 9, che saliranno a 10 centesimi. Vale solo per il totale dello scontrino, e non per ogni singolo prodotto.

Per i pagamenti elettronici - carta di credito, bancomat, app e wallet digitali - nessun cambiamento: gli importi verranno addebitati con precisione centesimale, come avviene ora.

Nonostante alcune critiche iniziali, secondo le rilevazioni effettuate nei Paesi dove l'arrotondamento è già in vigore (come Finlandia, Irlanda, Belgio e Paesi Bassi), non si sono verificate impennate inflattive. Il sistema si è rivelato generalmente neutro e accettato dalla popolazione, che ha beneficiato di transazioni più snelle e tempi ridotti alle casse.

Un fronte interessante è quello del marketing e dei prezzi psicologici. Per decenni, i prodotti sono stati proposti a 0,99 euro o 1,49 euro per indurre una percezione di convenienza. Con l'arrotondamento finale, queste strategie potrebbero perdere efficacia nel pagamento cash, anche se continueranno a funzionare per le transazioni digitali. Esperti suggeriscono che i retailer rivedranno i propri listini per adattarsi alla nuova dinamica, magari standardizzando alcuni prezzi o utilizzando promozioni basate su multipli di 5.