Una panoramica a 360 gradi sulla Naspi e le relative regole vecchie e nuove in vigore nel 2025 da parte dell'INPS con spiegazioni e chiarimenti anche alle principali domande e dubbi degli italiani interessati
La Naspi, acronimo di Nuova Assicurazione Sociale Per l'Impiego, rappresenta il principale strumento di sostegno economico per i lavoratori disoccupati anche nel 2025. Si tratta dell'indennità di disoccupazione erogata dall'INPS, destinata a fornire un supporto temporaneo a chi perde involontariamente il proprio impiego.
Analizziamo nel dettaglio le regole aggiornate dall'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale per l'anno 2025.
L'indennità di disoccupazione Naspi spetta ai lavoratori che si trovano in stato di disoccupazione per circostanze indipendenti dalla propria volontà. Nello specifico, possono beneficiarne coloro che hanno perso il lavoro a seguito di:
La durata dell'erogazione della Nuova assicurazione sociale per l'impiego non è fissa ma varia in base alla storia contributiva del lavoratore. Secondo le regole confermate per il 2025, l'indennità viene corrisposta per un periodo pari alla metà delle settimane di contribuzione versate nei 4 anni precedenti l'evento di disoccupazione.
Esiste tuttavia un limite massimo di fruizione fissato a 24 mesi (equivalenti a 104 settimane). Questo significa che, anche in presenza di un periodo contributivo molto esteso nei 4 anni di riferimento, non sarà possibile beneficiare della Naspi per più di due anni.
Ad esempio, un lavoratore che ha accumulato 40 settimane di contributi negli ultimi 4 anni avrà diritto a 20 settimane di Naspi. Al contrario, chi ha versato contributi per 300 settimane potrà beneficiare dell'indennità per 104 settimane (il massimo consentito).
Il calcolo dell'importo della Naspi 2025 segue una formula specifica stabilita dall'INPS e aggiornata per l'anno in corso. La procedura di calcolo prevede i seguenti passaggi:
È importante evidenziare che l'importo iniziale dell'indennità subisce una riduzione progressiva del 3% al mese a partire dal primo giorno del quarto mese di fruizione (decalage). Questo meccanismo è stato introdotto per incentivare il beneficiario a reinserirsi attivamente nel mercato del lavoro.
Va precisato che gli importi della Naspi sono netti, in quanto non soggetti al prelievo contributivo del 5,84% previsto per altre prestazioni previdenziali.
La procedura per richiedere l'indennità di disoccupazione è esclusivamente telematica e deve essere completata entro 68 giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro. Il termine è perentorio e il suo mancato rispetto comporta la perdita del diritto all'indennità.
Per presentare domanda di Naspi 2025 all'INPS, il lavoratore può scegliere tra tre modalità:
Diversi fattori possono influenzare le tempistiche di approvazione:
Il diritto a percepire l'indennità Naspi 2025 decorre in base a diverse situazioni:
Una questione che genera spesso dubbi riguarda il rapporto tra la Naspi e il bonus Irpef (ex bonus Renzi o trattamento integrativo). La risposta dipende essenzialmente dalle soglie di reddito complessivo annuo:
In linea generale, se il reddito complessivo annuo (inclusa la Naspi percepita) risulta inferiore al tetto minimo di 8.174 euro, il bonus precedentemente percepito in busta paga dovrà essere restituito in sede di dichiarazione dei redditi. Questo perché il trattamento integrativo spetta solo ai lavoratori con reddito complessivo annuo compreso tra 8.174 euro e 15.000 euro (con possibile estensione fino a 28.000 euro in presenza di specifiche detrazioni).
È fondamentale, tuttavia, valutare caso per caso la propria situazione reddituale complessiva, considerando tutti i redditi percepiti nell'anno fiscale di riferimento, inclusi quelli derivanti dalla Naspi.
Durante il periodo di percezione della Naspi, l'INPS versa automaticamente i contributi figurativi a favore del beneficiario. Questi contributi sono pienamente validi ai fini del diritto e della misura di tutte le prestazioni pensionistiche.
Pertanto, quando il beneficiario della Naspi matura i requisiti necessari per accedere a un trattamento pensionistico (sia esso pensione di vecchiaia, anticipata o altre forme di pensionamento), può presentare domanda di pensione all'INPS. Il periodo di fruizione della Naspi contribuisce a completare il requisito contributivo necessario per l'accesso alla pensione.
È importante sottolineare che, in caso di pensionamento durante il periodo di fruizione della Naspi, l'indennità di disoccupazione viene interrotta dal momento in cui decorre il trattamento pensionistico, in quanto le due prestazioni non sono cumulabili.
Al termine del periodo di erogazione della Naspi, il beneficiario rimane privo di sostegno economico, a meno che non rientri nelle condizioni per accedere ad altre misure di supporto sociale previste dalla normativa vigente.
Esistono tuttavia alcune possibilità da considerare:
È possibile beneficiare di una seconda indennità Naspi dopo un successivo periodo di lavoro, ma solo a condizione che sia trascorso il cosiddetto "anno mobile", ovvero 365 giorni dalla data di inizio della prima prestazione.
In questo caso, i periodi contributivi già utilizzati per ottenere la precedente prestazione di disoccupazione sono esclusi dal conteggio della contribuzione utile per la nuova domanda. Ciò significa che per accedere a una nuova Naspi è necessario aver maturato nuovi contributi sufficienti a soddisfare i requisiti minimi richiesti (13 settimane di contribuzione e 30 giornate di lavoro effettivo).
Al termine della Naspi, in assenza di un nuovo impiego, è possibile valutare l'accesso ad altre forme di sostegno: