Diventano più stringenti le condizioni per poter richiedere la Naspi per la disoccupazione nel 2025: ecco cosa cambia
Quali sono i nuovi requisiti per ottenere la Naspi per la disoccupazione nel 2025? Si prepara a cambiare la Naspi il prossimo anno per effetto delle modifiche contenute nel pacchetto di emendamenti alla Manovra presentati in Commissione bilancio alla Camera.
L’obiettivo è arginare, fino a eliminare del tutto, il fenomeno dei cosiddetti furbetti della Naspi. Vediamo allora di seguito cosa cambia e quali sono le nuove condizioni richieste.
Non si potrà, dunque, più richiedere la Naspi se ci si è dimessi e poi si viene licenziati poco dopo esser stati nuovamente assunti.
La novità ha l’obiettivo di bloccare gli abusi del beneficio e introduce il limite che impone al lavoratore di avere almeno tre mesi e una settimana di contributi per poter richiedere la Naspi all'azienda che ha concluso il rapporto di lavoro.
La normativa attuale prevede, invece, che per avere diritto all’indennità, il lavoratore debba trovarsi in totale stato di disoccupazione involontaria e aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti il licenziamento.
La Naspi spetta dall'ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro e viene corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive presenti negli ultimi quattro anni.
Cambia poi l’importo a seconda del reddito percepito nei quattro anni precedenti la domanda. Se il reddito percepito è più basso rispetto all’importo di riferimento stabilito dalla legge e reso noto ogni anno dall'Inps con circolare pubblicata sul sito, la somma a cui si ha diritto è pari al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni.
Se, invece, la retribuzione media è superiore all'importo di riferimento annuo, allora la Naspi è pari al 75% dell'importo di riferimento annuo sommato al 25% della differenza tra la retribuzione media mensile e tale importo.