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Nucleare in Italia diventa realtà, i primi reattori attivi nell'azienda Danieli per l'acciaio

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Primi reattori in funzione

Secondo il cronoprogramma stabilito da Danieli e Newcleo, il primo impianto sperimentale sarà operativo entro la fine del 2026.

L'energia nucleare torna a essere protagonista in Italia con un progetto che promette di rivoluzionare il settore siderurgico. La collaborazione tra Danieli, colosso italiano della produzione di impianti per la lavorazione dell'acciaio, e Newcleo, azienda specializzata nello sviluppo di reattori di nuova generazione, segna un punto di svolta nell'adozione di tecnologie nucleari per l'industria.

L'obiettivo di questa iniziativa è l'integrazione di reattori nucleari avanzati nei processi produttivi degli impianti siderurgici. Il modello di riferimento è il reattore veloce raffreddato a piombo, una tecnologia in grado di fornire energia elettrica e calore ad alta temperatura, essenziali per il funzionamento delle acciaierie. Questa scelta consente di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e garantisce un approvvigionamento energetico stabile e competitivo. Il primo passo di questa rivoluzione è già stato compiuto con la firma di un Memorandum d'Intesa tra Danieli e Newcleo, atto che sancisce l'avvio dello studio e dell'implementazione della nuova tecnologia nei siti produttivi del gruppo friulano:

  • L'energia nucleare a servizio della decarbonizzazione dell'acciaio
  • Quando vedremo i primi reattori in funzione

L'energia nucleare a servizio della decarbonizzazione dell'acciaio

Il settore siderurgico è tra i maggiori responsabili delle emissioni di CO2 a livello globale. I processi tradizionali per la produzione dell'acciaio utilizzano ingenti quantità di energia proveniente da carbone e gas naturale con grandi impatti ambientali. L'inserimento di reattori nucleari compatti e sicuri nel ciclo produttivo consente di abbattere le emissioni e pone le basi per la creazione di un acciaio verde a basso impatto ambientale.

L'utilizzo dei reattori LFR consente la generazione di calore industriale fino a 800 gradi, ideale per i processi di fusione e lavorazione del metallo. Questo tipo di energia riduce la volatilità dei costi delle materie prime energetiche e protegge le imprese dai forti rincari degli ultimi anni. Il presidente del consiglio di amministrazione di Danieli, Alessandro Brussi, ha dichiarato che l'accordo con Newcleo è un passo per rendere l'acciaio italiano più competitivo e sostenibile così come per consentire alle aziende del settore di migliorare l'efficienza energetica senza compromettere la qualità del prodotto finale.

L'interesse per questa tecnologia è crescente anche a livello internazionale. La Commissione europea ha incluso il nucleare tra le fonti strategiche per la transizione energetica, sostenendo lo sviluppo di Small Modular Reactors e reattori di quarta generazione per uso industriale. La Francia e la Slovacchia sono tra i primi Paesi ad aver avviato progetti simili, con l'obiettivo di integrare questi reattori nei propri distretti industriali entro il 2030.

Quando vedremo i primi reattori in funzione

Secondo il cronoprogramma stabilito da Danieli e Newcleo, il primo impianto sperimentale sarà operativo entro la fine del 2026 e servirà per testare l'integrazione della nuova tecnologia nei processi produttivi. Entro il 2031, verrà realizzato il primo reattore commerciale in Francia, mentre in Slovacchia si prevede la costruzione di quattro impianti entro il 2033.

L'Italia, pur non avendo ancora un piano definito per il ritorno del nucleare su scala nazionale, si pone all'avanguardia nell'utilizzo di questa tecnologia per applicazioni industriali.