L'obbligazione ha una durata massima di 13 anni, con scadenza prevista nel marzo 2038, ma Unicredit ha la facoltà di rimborsare il capitale in anticipo su base annuale.
Unicredit ha lanciato una nuova obbligazione retail accessibile agli investitori privati, negoziabile sui mercati MOT e Bond-X di Borsa Italiana. Questa emissione, che segue una serie di obbligazioni emesse dalla banca negli ultimi anni, si distingue per la durata di 13 anni, il tasso annuo lordo del 4,50% e la possibilità di rimborso anticipato su decisione della banca. La domanda più importante per gli investitori è se questa nuova opportunità sia una scelta conveniente per il proprio portafoglio. Per rispondere analizziamo i rendimenti, i vantaggi e i potenziali rischi di questo strumento finanziario:
Un altro punto di forza è la credibilità di Unicredit come emittente. Trattandosi di una delle principali banche europee, il rischio di default è molto basso, il che garantisce una certa sicurezza per gli investitori. Dopodiché il taglio minimo di 1.000 euro lo rende accessibile anche a piccoli risparmiatori che vogliono diversificare il proprio portafoglio senza investire cifre elevate.
Infine, la possibilità di negoziare il titolo direttamente su Borsa Italiana offre liquidità e flessibilità e consente agli investitori di vendere il titolo in qualsiasi momento prima della scadenza nel caso in cui avessero bisogno di liquidità.
Uno degli aspetti più critici di questa obbligazione è il rischio di rimborso anticipato che può ridurre il rendimento complessivo per l’investitore. Se Unicredit decidesse di rimborsare il titolo dopo pochi anni, l’investitore otterrebbe un guadagno inferiore rispetto al rendimento massimo previsto.
Un altro fattore di rischio riguarda il mercato obbligazionario e l’andamento dei tassi di interesse. Se nei prossimi anni i tassi dovessero aumentare, il valore del bond potrebbe diminuire sul mercato secondario. In pratica chi vuole vendere prima della scadenza può subire una perdita rispetto al valore nominale.
E c’è sempre un rischio di credito, per quanto contenuto. Sebbene Unicredit sia una banca solida, eventuali difficoltà finanziarie dell’istituto possono impattare sul valore del titolo.
Infine, la tassazione incide inoltre sul rendimento effettivo. Gli interessi sulle obbligazioni bancarie sono soggetti a una ritenuta fiscale del 26%, il che significa che il rendimento netto reale è inferiore a quello lordo pubblicizzato. Nel caso di un tasso lordo del 4,50%, il rendimento netto si riduce a circa 3,33% annuo, una percentuale comunque interessante ma inferiore rispetto a quella inizialmente indicata.