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Nuove caratteristiche obbligatorie per i cellulari su riparabilità e durata batteria dal 20 giugno con regolamento UE 2023/1

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Batterie più longeve, utenti più informa

Siamo davanti al diritto alla durabilità che chiama in causa l'industria della telefonia mobile e la obbliga a ripensare il modo in cui progetta, produce e distribuisce.

Il 20 giugno 2025 entra in vigore il Regolamento UE 2023/1669 che impone ai produttori di smartphone e tablet requisiti stringenti in materia di riparabilità, durata della batteria e trasparenza informativa Fa anni Bruxelles prepara il terreno per un'economia più circolare, e ora prende forma concreta in un settore che aveva fatto troppo poco per contrastare l'obsolescenza programmata.

La normativa nasce per garantire diritti nuovi ai consumatori, che oggi chiedono dispositivi durevoli, riparabili, aggiornabili e meno dipendenti da cicli di sostituzione rapidi e costosi. Il nuovo fissa una soglia qualitativa che modificherà il ciclo di produzione e distribuzione dei device, con regole chiare, misurabili e uniformi in tutta l'Unione europea. Vediamo quindi:

  • Riparabilità garantita, svolta per utenti e ambiente
  • Batterie più longeve, utenti più informati

Riparabilità garantita, svolta per utenti e ambiente

Una delle novità del regolamento riguarda la riparabilità. Fino a oggi, molti dispositivi mobili sono stati progettati in modo tale da rendere difficile, se non impossibile, una riparazione fai-da-te o l'intervento da parte di laboratori indipendenti. A partire da giugno 2025 i produttori saranno obbligati a garantire l'accesso a parti di ricambio essenziali per almeno sette anni dopo l'uscita di produzione del dispositivo e assicurare la disponibilità di manuali tecnici completi, consultabili anche da chi non fa parte della rete ufficiale di assistenza.

Le specifiche tecniche introdotte impongono anche un design più modulare, che consenta la sostituzione di componenti come batteria, fotocamera, microfono, connettori USB e persino lo schermo senza ricorrere a strumenti speciali o operazioni irreversibili. Questa rivoluzioneconsentirà ai consumatori di allungare la vita utile dei loro dispositivi senza sostenere costi proibitivi; e contribuirà alla riduzione dei rifiuti elettronici,.

Siamo davanti al diritto alla durabilità che chiama in causa l'industria della telefonia mobile e la obbliga a ripensare il modo in cui progetta, produce e distribuisce.

Batterie più longeve, utenti più informati

La seconda colonna portante del regolamento riguarda la durata della batteria. Troppe volte la scarsa autonomia o il rapido degrado delle batterie ha costretto milioni di utenti a sostituire lo smartphone ben prima del necessario. Con le nuove disposizioni europee, ogni batteria installata su un dispositivo mobile dovrà essere progettata per garantire almeno 800 cicli completi di ricarica mantenendo l'80% della capacità originale. Significa che un telefono dovrebbe mantenere prestazioni soddisfacenti per almeno tre-quattro anni di utilizzo quotidiano.

Ma c'è di più: i dispositivi saranno accompagnati da una etichetta informativa, standardizzata e facilmente leggibile, che riporterà anche la durata stimata della batteria in condizioni d'uso reali, l'indice di efficienza energetica e la classe di riparabilità. Il tutto sarà integrato da un QR Code che permetterà di accedere al database europeo EPREL, contenente tutte le informazioni certificate sul modello in questione, comprese le istruzioni per la riparazione, i tempi medi di aggiornamento software garantito e i dettagli sui materiali utilizzati.

L'accento non è più solo sull'autonomia dichiarata dal produttore, ma sulla qualità a lungo termine, sulla resistenza agli stress termici e sull'efficienza nei cicli di ricarica, che dovranno essere testati e verificati da organismi indipendenti.

Il Regolamento UE 2023/1669 è il tentativo più concreto, ad oggi, di ribilanciare i rapporti di forza tra utenti e grandi brand e rimette al centro del mercato valori come trasparenza, sostenibilità, longevità e accessibilità. Si passa da un modello incentrato sulla sostituzione continua e su promozioni aggressive a uno che valorizza l'affidabilità, la tracciabilità del prodotto e la capacità di mantenerlo efficiente nel tempo.

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