Da settembre 2025, la scuola italiana è interessata dall’introduzione di una nuova norma che vieta agli studenti l’uso dei cellulari durante l’orario scolastico. Il provvedimento nasce sulla base di numerose evidenze scientifiche che hanno messo in rilievo come l’uso eccessivo dello smartphone sia tra le principali cause di distrazione, calo delle performance scolastiche e decadimento del benessere psicofisico degli adolescenti.
Cosa stabilisce la nuova normativa: destinatari, eccezioni e regole applicative
Il divieto di uso del cellulare in classe si estende a tutta la scuola secondaria di secondo grado e completa una serie di interventi precedenti che già regolamentavano l’utilizzo nelle scuole di grado inferiore.
La regola generale stabilisce che gli studenti non possono accendere né utilizzare smartphone, smartwatch o altri dispositivi analoghi durante qualsiasi momento dell’orario scolastico, inclusi intervalli, attività extrascolastiche e spostamenti tra le aule. Si prevedono eccezioni per:
- Studenti con disabilità o DSA con indicazione nel PEI o PDP;
- Documentate necessità personali;
- Attività strettamente didattiche previste dal curriculum (in particolare negli indirizzi tecnologici).
La normativa prevede, inoltre, che il personale docente e ATA sia chiamato a rispettare analoghi divieti durante l’orario di lavoro, in linea con i dettami del CCNL e per assicurare un modello educativo coerente agli alunni. Il divieto si applica sia ai cellulari che ad altri strumenti elettronici personali non strettamente funzionali alla didattica.
L’attuazione nelle scuole: regolamenti, misure organizzative e sanzioni
L’applicazione del divieto comporta una revisione sostanziale dei regolamenti di istituto e delle modalità di custodia dei dispositivi. Gli istituti scolastici sono chiamati a stabilire con precisione:
- luoghi e modalità per la consegna e la custodia degli smartphone;
- responsabilità di scuola e docenti rispetto a sicurezza e possibili danni o furti;
- procedure per il monitoraggio e la gestione delle eccezioni previste;
- integrazione della misura nei patti di corresponsabilità educativa firmati da famiglie e studenti.
Le soluzioni organizzative variano sensibilmente: alcune scuole hanno introdotto armadietti personali, contenitori da aula o portaoggetti collettivi, mentre altre, per ragioni economiche e legali, preferiscono non assumersi oneri di custodia, richiedendo che il cellulare venga semplicemente spento e tenuto nello zaino. In diversi casi si sono adottati sistemi a pagamento riservati a chi desidera un servizio aggiuntivo di deposito sicuro.
La non osservanza del divieto di cellulare in classe comporta l’applicazione di sanzioni disciplinari graduate, la cui entità viene definita dai regolamenti di ogni istituto nel rispetto dei principi educativi e proporzionali raccomandati dal Ministero. Tra le principali misure adottate:
- Richiamo verbale (prima infrazione);
- Nota disciplinare (ripetizione o gravità della violazione);
- Ritiro temporaneo del dispositivo, spesso con restituzione solo a genitori o tutori;
- Colloquio con la famiglia per comportamenti reiterati;
- Sospensione dalle lezioni in caso di infrazioni ripetute o gravi (ad esempio, uso in verifiche)
- Abbassamento del voto di condotta in caso di reiterazione sistematica;
- In casi che sconfinano nel penale, come diffusione non autorizzata di foto o video, segnalazione alle autorità competenti.
Infrazione |
Sanzione standard |
Primo utilizzo non autorizzato |
Richiamo verbale |
Reiterazione |
Nota e/o ritiro del cellulare |
Infrazione in verifica/esame |
Non validità della prova e sospensione |
Diffusione di foto/video non autorizzati |
Sospensione e segnalazione |
Le reazioni di famiglie e studenti al divieto di uso del cellulare a scuola
L’introduzione del divieto di uso del cellulare a scuola coinvolge in modo diretto sia i docenti, sia le famiglie sia gli studenti.
Molte famiglie hanno accolto il nuovo regolamento con favore, apprezzando l’obiettivo di ridurre la dipendenza dalla tecnologia e migliorare la qualità della vita scolastica. Tuttavia, emergono dubbi e anche critiche legate soprattutto alla gestione delle emergenze e alle esigenze di comunicazione tra genitori e figli, oltre che alle modalità di custodia dei dispositivi e alle responsabilità in caso di furto o smarrimento.
Anche gli studenti hanno assunto posizioni differenti: alcuni considerano il divieto una limitazione della libertà personale, altri ne riconoscono il potenziale educativo. In diversi istituti è stata promossa la partecipazione attiva degli allievi nell’elaborazione delle regole applicative, favorendo così una maggiore accettazione e consapevolezza dell’importanza della disconnessione durante la giornata scolastica.
I principali nodi aperti includono:
- la regolamentazione delle pause e degli intervalli (uso concesso o meno);
- la possibilità di portare dispositivi per esigenze di salute o didattiche particolari;
- l’accessibilità alle informazioni digitali necessarie allo studio.
Ci sono poi i docenti che, se nella maggior parte dei casi, hanno accolto il nuovo divieto con grande entusiasmo e favore, in altri casi ne hanno lamentato diversi problemi. E alcuni sono anche arrivati a
scrivere al ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, innanzitutto chiedendo se sia davvero giusto vietare sempre l’uso dei telefonini, non solo in classe durante le lezioni, ma anche durante la ricreazione e durante le uscite didattiche. Inoltre, secondo altri docenti, con le giuste indicazioni degli insegnanti, l’uso degli stessi smartphone può essere utile sul piano didattico.
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