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Nuove Ztl a Milano nel 2026: le strade e zone coinvolta, orari e sanzioni. E nuove regole per le esistenti

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Nuove Ztl a Milano 2026

Nel 2026 Milano rivoluziona la viabilità urbana: nuove Ztl, orari differenziati tra quartieri, sanzioni riviste e regole aggiornate. Focus su Isola, San Siro, Quadrilatero e Area C, tra impatti economici e dibattito pubblico.

Nell’agenda politica milanese del 2026 il tema della limitazione della circolazione automobilistica assume un rilievo sempre maggiore, portando a cambiamenti destinati a influenzare residenti, operatori commerciali e visitatori. L’implementazione e l’estensione delle Zone a Traffico Limitato riflette una strategia ormai consolidata, confermata da analisi dei flussi urbani e dalle nuove esigenze di vivibilità. L'obiettivo centrale perseguito dal Comune consta nella tutela della qualità della vita nei quartieri più sensibili e nella riduzione dell’impatto delle auto private, specialmente in fasce orarie e aree soggette a pressioni particolari. T

Le nuove Ztl in arrivo: aree, criteri e motivazioni

Il prossimo scenario urbano di Milano si prepara ad accogliere una rete ampliata di varchi elettronici che regolamenteranno la circolazione in specifiche aree identificate come maggiormente esposte a criticità legate a traffico, inquinamento e movida. Il disegno amministrativo prevede l’inserimento di nuove Ztl nei quartieri Isola e San Siro, oltre al consolidamento della regolamentazione già applicata nel centro storico. L’approccio adottato punta a un controllo più preciso, attraverso orari mirati e differenziazioni tra i vari quartieri, rispondendo così non solo alla domanda di limitare la congestione ma anche a quella di bilanciare le esigenze di mobilità, sicurezza e rispetto per i residenti.

Le motivazioni risiedono nella necessità di:

  • Gestire le criticità connesse agli eccessi di traffico notturno e nei giorni degli eventi
  • Promuovere una maggiore vivibilità delle zone interessate
  • Sostenere la lotta all’inquinamento atmosferico nei comparti urbani più sensibili
  • Favorire una mobilità sostenibile incentivando mezzi pubblici, biciclette e spostamenti a piedi
Il Comune si è confrontato con le nuove direttive ministeriali, che hanno imposto criteri più rigorosi per l’attivazione delle restrizioni e delle sanzioni. Gli effetti attesi toccano la gestione della movida, la sicurezza durante manifestazioni e la valorizzazione commerciale e turistica delle aree centrali. Tutti questi elementi hanno plasmato un piano Ztl che punta a integrare le politiche di mobilità con una governance urbana sostenuta da dati e da una visione di lungo periodo.

Quartiere Isola: orari, aree coinvolte e obiettivi

L’Isola verrà interessata da una nuova Ztl mirata, progettata in risposta all’aumentata pressione dovuta alla vita notturna e alle esigenze di chi vive nel quartiere. Il perimetro designato si estende dal Parco della Biblioteca degli Alberi a viale Stelvio e da via Farini a viale Zara, circoscrivendo una delle aree oggi più vivaci dal punto di vista sociale.

L’accesso regolamentato si applicherà soltanto durante la fascia serale e notturna, ovvero dalle 19:30 alle 6:00 del mattino successivo. Durante queste ore, i varchi saranno monitorati da sistemi elettronici, con l’intento dichiarato di:

  • Ridurre il traffico veicolare nelle ore di maggior affluenza giovanile e notturna
  • Restituire maggiore tranquillità e sicurezza ai residenti
  • Tutelare la dimensione residenziale bilanciando le esigenze della movida
La formula di regolamentazione, che prevede restrizioni solo nella fascia oraria più critica, vuole rappresentare un equilibrio tra la necessità di controllo e la continuità della mobilità diurna indispensabile per l’economia e i servizi locali. Questa soluzione risponde anche all’esigenza di non penalizzare la fruibilità quotidiana del quartiere da parte di chi lo vive e lo anima.

San Siro: la Ztl durante eventi e manifestazioni

Un’attenzione particolare è rivolta al comparto di San Siro, storicamente soggetto a picchi di afflusso durante eventi sportivi, concerti e manifestazioni di massa. Qui la nuova Ztl entrerà in funzione in modalità flessibile e temporanea, attivandosi esclusivamente in corrispondenza di grandi eventi. Il perimetro coprirà non soltanto l’area dello stadio, ma anche l’ippodromo, il Palalido Allianz Cloud e zone limitrofe fino a via Novara.

Il principale obiettivo perseguito è quello di:

  • Prevenire il "parcheggio selvaggio"
  • Agevolare la fruizione sicura degli spazi pubblici da parte dei residenti nei momenti di forte affluenza
  • Gestire l'ordine pubblico e la viabilità durante i grandi appuntamenti
Questa impostazione nasce anche in seguito alle recenti indicazioni del Ministero delle Infrastrutture, che hanno chiesto ai comuni di precisare i criteri per l’attivazione delle Ztl, evitando iniziative permanenti in aree soggette a utilizzi variabili. Il regolamento risulta così calibrato in funzione delle esigenze mutevoli del quartiere, con sistemi di comunicazione volti a informare tempestivamente cittadini e visitatori.

Il caso Quadrilatero della Moda: regole, eccezioni e sanzioni

La zona del Quadrilatero della Moda rappresenta una delle principali novità della regolamentazione urbana introdotta negli ultimi mesi, con una Ztl attiva 24 ore su 24 nelle aree comprese tra via Manzoni, via Senato, via San Damiano, corso Monforte e via Cino del Duca. Una strategia finalizzata a riqualificare il centro cittadino e a ridurre la pressione del traffico in uno dei distretti più celebri di Milano.

Le regole di accesso prevedono una serie di deroghe mirate, affinché le esigenze dei residenti e delle attività economiche siano rispettate:

  • Residenti, domiciliati, proprietari di box e autorimesse possono accedere previa registrazione o permesso;
  • Veicoli delle imprese di manutenzione e degli artigiani, con limiti annuali stabiliti;
  • Veicoli per servizi di assistenza sanitaria e pronto soccorso sempre ammessi;
  • Alberghi, taxi, NCC e servizi di car-valet privi di restrizioni;
  • Mezzi di trasporto merci durante fasce orarie definite (9-11, 16-18 e 20-1);
  • Moto e ciclomotori senza limitazioni fino al maggio 2026;
  • Biciclette e monopattini sempre liberi di circolare.
Durante la fase di pre-esercizio avviata a maggio, la sanzione è stata gestita soltanto dagli agenti della polizia locale (83 euro), mentre ora il sistema automatico elettronico invia verbali da 95 euro direttamente a casa dei trasgressori. Questo meccanismo mira a rafforzare la deterrenza e la regolarità negli accessi, sempre conciliando le necessità della filiera commerciale e della moda con quella di rendere gli spazi pubblici più vivibili e sicuri per pedoni e visitatori.

L'estensione di Area C nel weekend: cosa cambia per cittadini e commercianti

L’ipotesi di estendere la tagliando Area C anche ai fine settimana rappresenta uno dei nodi più dibattuti della nuova strategia di governo della mobilità nel centro di Milano. Il provvedimento, rimasto sospeso in attesa dell’approvazione definitiva del Piano Generale del Traffico Urbano e del PGT, mira a limitare i picchi di flusso veicolare registrati nel cuore del centro storico durante sabato e domenica, giornate connotate da forte presenza di visitatori legati ad attività commerciali, shopping e tempo libero.

L’introduzione di questa misura impatterebbe principalmente:

  • Sui cittadini, chiamati a sostenere nuovi costi di accesso anche nel fine settimana;
  • Sulle attività commerciali e di pubblici esercizi, che temono ripercussioni economiche dovute alla ridotta accessibilità in auto;
  • Sulle strategie di mobilità alternativa, incentivando l’uso di trasporti pubblici e mezzi leggeri.
La prospettiva, attualmente oggetto di valutazione, intende ricondurre ad una gestione più coerente dei flussi urbani, accogliendo però anche le osservazioni delle parti sociali e delle associazioni di categoria che chiedono equità ed equilibrio tra esigenze economiche e tutela della vivibilità urbana.

Impatto economico e politico: sanzioni, incassi comunali e dibattito pubblico

L’ampliamento delle aree a traffico limitato porta inevitabilmente con sé conseguenze economiche rilevanti sia per il bilancio pubblico che per la cittadinanza. Secondo il bilancio preventivo recentemente discusso, per il 2026 si prospetta un incremento di almeno 10 milioni di euro negli incassi derivanti da sanzioni, portando la stima annuale a 260 milioni di euro, rispetto ai 250 milioni dell’anno precedente.

Anno Entrate previste da sanzioni
2025 250 milioni di euro
2026 260 milioni di euro

Se da un lato la scelta amministrativa viene giustificata con la necessità di alimentare le risorse per la manutenzione urbana e il sostegno ai servizi pubblici, dall’altro riaccende il dibattito politico sulla finalità delle restrizioni: una parte della cittadinanza critica la prevalenza della logica sanzionatoria sugli effetti ambientali reali, mentre altre voci vedono nella regolamentazione elettronica una leva di governo del traffico finalmente efficace. Il confronto prosegue tra associazioni di residenti, commercianti e ambientalisti, con richieste di monitoraggio costante dei risultati in termini ambientali e sociali.

E ulteriori possibili sviluppi futuri delle Ztl a Milano

L’evoluzione della mobilità milanese nel 2026 verrà ricordata come una stagione di grandi cambiamenti. L’espansione delle zone regolamentate tramite varchi elettronici apre la strada a un modello di governance urbana in cui la qualità della vita, la sostenibilità e la gestione intelligente degli spazi pubblici risultano punti cardine. Le politiche avviate hanno consolidato strumenti di controllo più puntuali e un dialogo costante con tutte le categorie coinvolte, pur lasciando spazio a critiche e richieste di correzione.

I prossimi anni potrebbero portare a:

  • Ulteriori estensioni delle Ztl in altri quartieri emergenti;
  • Adattamenti delle fasce orarie e dei permessi sulla base dell’esperienza acquisita;
  • Potenziamento del trasporto pubblico e delle infrastrutture per la mobilità dolce;
  • Renderizzazione dei dati sull’impatto ambientale per sostenere decisioni più informate.
Il modello milanese di regolamentazione potrebbe divenire punto di riferimento anche per altre metropoli, a condizione di mantenere equilibrio tra esigenze collettive, sviluppo economico e tutela della vivibilità urbana.


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