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Nuovi Btpi, i titoli di Stato italiani pensati per aumentare importo pensioni sono stati approvati

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Btppi: perch investire

L'obiettivo dei nuovi Btppi di agire come un veicolo di risparmio a lungo termine, concepito per accomodare i risparmi accumulati durante una carriera lavorativa che spesso si estende per 30-40 anni.

A causa dell'inflazione costante che ha perdurato per oltre un anno e dell'aumento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali in tutto l'Occidente, l'Italia sta valutando l'emissione di una nuova serie di Buoni del Tesoro Poliennali, noti come Btppi, destinati ai futuri pensionati. Questi Btppi, diversi dai tradizionali Btp già in circolazione, sono concepiti per agevolare la creazione di flussi di cassa mirati a soddisfare le esigenze pensionistiche degli individui e hanno già ottenuto l'approvazione dall'autorità di vigilanza competente.

L'Associazione dei Fondi Pensione (Assoprevidenza) ha presentato un'interessante alternativa per i lavoratori che si avvicinano al momento del pensionamento. Tale alternativa prevede il pagamento del capitale accumulato nel corso degli anni, senza alcuna ritenuta fiscale, attraverso l'acquisto di Btp decennali con un tasso di interesse corrente al momento del pensionamento. Questi Btp decennali non sono cedibili e hanno una durata di 10 anni.

Queste iniziative mirano a offrire soluzioni finanziarie più adatte e flessibili per i futuri pensionati, tenendo conto dell'attuale scenario economico e delle sfide legate all'inflazione e ai tassi di interesse.

  • Come funzionano i nuovi titoli di Stato Btppi
  • Btppi: perché investire può essere interessante

Come funzionano i nuovi titoli di Stato Btppi

L'obiettivo dei nuovi Btppi è di agire come un veicolo di risparmio a lungo termine, concepito per accomodare i risparmi accumulati durante una carriera lavorativa che spesso si estende per 30-40 anni. Questo approccio si discosta dalle tradizionali opzioni di pensionamento basate su rendite vitalizie e mira a proteggere il capitale dall'erosione dovuta a fattori come l'inflazione.

In pratica, il lavoratore investe il proprio capitale in questi Btp durante il periodo attivo, ignorando le fluttuazioni dovute all'inflazione. In seguito, una volta raggiunta l'età pensionabile, lo Stato eroga una rendita per un periodo di 15 anni. Questa rendita è composta da tre componenti principali: il capitale originariamente investito, i pagamenti periodici noti come cedole e un adeguamento per tener conto dell'inflazione.

L'obiettivo di questa iniziativa è offrire una opzione di previdenza complementare, specialmente in considerazione delle sfide economiche che gli italiani affrontano. La stagnazione dei salari che perdura da quasi tre decenni, l'aumento costante dell'inflazione negli ultimi due anni e i cambiamenti nei sistemi pensionistici hanno contribuito a questa necessità di nuove soluzioni.

In merito al tasso di sostituzione, che misura la percentuale di differenza tra la prima pensione percepita e l'ultimo stipendio guadagnato, con 30 anni di contributi, si può ottenere il 48% dell'ultimo stipendio. Si tratta di un calo del reddito mensile. Con 40 anni di contributi, la percentuale sale al 60%, ma comunque si osserva una riduzione del tenore di vita pensionistico rispetto al periodo lavorativo.

Btppi: perché investire può essere interessante

Al momento, la prospettiva di chi investe nei Btppi è un tasso di sostituzione più favorevole quando raggiungeranno l'età pensionabile. Questi Btppi sono un ulteriore debito emesso dallo Stato italiano, il quale già presenta un debito pubblico rispetto al Pil.

Con la situazione economica caratterizzata da salari stagnanti e crisi causate da eventi esterni come la pandemia e il conflitto in Ucraina, aumentare l'indebitamento rappresenta un rischio, soprattutto considerando l'attuale elevato rapporto debito e Pil

I dati di Welfare, Italia, supportati da Unipol Gruppo in collaborazione con The European House – Ambrosetti, indicano che l'anno scorso il settore previdenziale ha beneficiato di investimenti pari a 297,4 miliardi di euro, rappresentando così il 48% della spesa totale pubblica per il welfare. Questo ha segnato un aumento dell'8,2% rispetto al 2019. La ragione è attribuibile anche alla tassazione sulle pensioni, con l'Italia che presenta la più grande differenza tra la spesa pubblica lorda e netta per le pensioni tra i paesi dell'Ocse, con un gap del 3%.

Il reddito pensionistico medio lordo annuo nel periodo 2020-2021 si attestava a 19.443 euro. L'Osservatorio statistico dell'Inps ha proiettato una situazione futura che non differisce significativamente da quella attuale: un lavoratore di 35 anni con un salario di 9 euro lordi all'ora, che versa contributi per 30 anni, percepirà una pensione di 750 euro all'età di 65 anni. I nati tra il 1965 e il 1980 dovranno lavorare in media tre anni in più rispetto ai loro colleghi più anziani per accedere alla pensione

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