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Nuovo Testo Unico per riscossione delle tasse, le novità per dipendenti, partite ive e professionisti

di Marianna Quatraro pubblicato il
testo unico riscossione

Cosa cambia con il nuovo Testo Unico per le modalità e i tempi di riscossione delle tasse: tutti i chiarimenti e le spiegazioni

Cosa prevede il nuovo Testo Unico per la riscossione delle tasse? E' stato approvato in prima lettura il Testo Unico sulla riscossione, relativo ai tributi erariali e alle sanzioni tributarie, che mira a unificare i diversi provvedimenti in materia.

Ora passa ora alle Commissioni tecniche, prima della approvazione definitiva, considerando che il sistema di discarico cartelle e dilazione in 120 rate entrerà in vigore dal 2025. Ecco allora cosa cambia per dipendenti, partite ive e professionisti.

  • Quali sono le modifiche del Testo Unico per la riscossione delle tasse per dipendenti e professionisti
  • Cosa cambia per la riscossione coattiva e l’iscrizione a ruolo
  • Cosa prevede il nuovo piano di rateizzazione delle cartelle fino a 120 rate
  • Quando non si pagano più le cartelle con le ultime novità previste

Quali sono le modifiche del Testo Unico per la riscossione delle tasse per dipendenti e professionisti

Le novità del Testo Unico per la riscossione delle tasse, valide sia per i dipendenti che per i professionisti e tutti i titolari di Partita Iva, interessano soprattutto i procedimenti per i pagamenti in ritardo delle imposte sul reddito, dell'Iva, dell’imposta di registro e delle imposte ipotecarie e catastali, nonchè dell’imposta di successione, ma anche le modalità di rimborso delle eccedenze di versamento, la riscossione coattiva, l'iscrizione a ruolo, l'accertamento esecutivo e le relative conseguenze.

Per le imposte sui redditi, il testo Unico conferma le attuali normative per la riscossione dell’Irpef e dell’Ires con le relative modalità di versamento.

Per quanto riguarda l’Iva a cui è dedicato il titolo III, viene prevista la razionalizzazione delle procedure di versamento con l’obiettivo di semplificare le regole sia per le imprese che per i lavoratori autonomi e i professionisti e, al tempo stesso, rendere più efficiente la riscossione.

Vengono, inoltre, stabilite le scadenze da rispettare per i versamenti e le possibilità di compensare i crediti Iva con altri tributi per fare in modo che la pressione fiscale sulle aziende sia ridotta nel caso vanti dei crediti da parte dello Stato.

Per le imposte di registro, ipotecarie e catastali, cambiano le modalità di pagamento e viene introdotta la possibilità di compensazione con altri tributi.

Il Titolo VI è dedicato all’imposta di successione. Il testo unico vuole semplificare le procedure che riguardano sia la dichiarazione di successione e sia il versamento dell’imposta per ridurre i tempi di gestione e, al tempo stesso, migliorare la trasparenza di quel che si versa.

Cosa cambia per la riscossione coattiva e l’iscrizione a ruolo

La riscossione coattiva è uno degli argomenti principali affrontati nel Testo Unico. Viene illustrato il concetto di iscrizione a ruolo per i tributi non pagati entro la scadenza e la successiva notifica della cartella esattoriale per la comunicazione degli importi da versare. La notifica riporta anche il tempo entro cui pagare.

Per chi non rispetta la scadenza indicata, scatta la riscossione coattiva tramite pignoramento, fermo amministrativo e ipoteca.

Cosa prevede il nuovo piano di rateizzazione delle cartelle fino a 120 rate

Cambia anche il piano di rateizzazione delle cartelle di pagamento. Per i debiti di importo inferiore o pari a 120 mila euro, viene concessa un’ulteriore dilazione dalle attuali 72 rate mensili, passando a:

  • 84 rate nel 2025 e 2026;
  • 96 rate nel 2027 e 2028;
  • 108 rate nel 2029 e 2030;
  • dal 2031, si valuterà la possibilità di concedere fino a 120 rate.

Quando non si pagano più le cartelle con le ultime novità previste

Stando a quanto stabilito dal nuovo Testo Unico per la riscossione, dal primo gennaio 2025 le cartelle esattoriali non riscosse entro 5 anni verranno cancellate automaticamente.

Si tratta del cosiddetto discarico automatico che stabilisce l’impossibilità per l’Agenzia delle Entrate-Riscossione di esigere pagamenti di cartelle scaduti entro il 31 dicembre del quinto anno successivo all’invio.