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Oltre 600 prodotti alimentari ritirati dal mercato in Italia, cosa sta succedendo?

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Le principali cause dei richiami

La contaminazione microbiologica è stata la causa dei richiami con quasi il 50% dei casi segnalati.

Nel corso del 2024, l'Italia ha registrato un numero record di 641 richiami di prodotti alimentari, un dato mai così alto dal 2017, anno in cui il Ministero della Salute ha avviato un sistema di monitoraggio pubblico per le allerte alimentari.

L'aumento dei richiami non è indice di un peggioramento delle condizioni sanitarie dei prodotti, ma il risultato di controlli più attenti e di un sistema di allerta più efficace. Le cause delle segnalazioni riguardano contaminazioni microbiologiche, presenza di allergeni non dichiarati, residui chimici oltre i limiti di legge e la scoperta di corpi estranei all'interno degli alimenti:

  • Le principali cause e le categorie di prodotti più colpite
  • Quali sono i prodotti ritirati e i marchi coinvolti
  • Come vengono gestiti i richiami e cosa cambia per i consumatori

Le principali cause dei richiami e le categorie di prodotti più colpite

Uno dei motivi dell'aumento dei richiami è il rafforzamento dei controlli su tutta la filiera alimentare. Grazie all'implementazione del Sistema di Allerta Rapido per Alimenti e Mangimi a livello europeo e alla maggiore trasparenza da parte del Ministero della Salute italiano, le irregolarità vengono segnalate più rapidamente.

La contaminazione microbiologica è stata la causa dei richiami nel 2024, quasi il 50% dei casi segnalati. Il batterio più individuato è stato la Listeria monocytogenes, responsabile di ben 294 richiami. Questa infezione è pericolosa perché può svilupparsi anche a basse temperature, rendendo vulnerabili molti prodotti refrigerati come tramezzini, panini, focacce e insalate in busta.

Subito dopo la Listeria, altre contaminazioni hanno destato preoccupazione tra gli esperti. La Salmonella è stata rilevata in 58 prodotti, tra cui carne macinata, hamburger e insaccati. Anche l'Escherichia coli STEC ha causato 12 segnalazioni, in particolare nei formaggi a latte crudo.

Oltre ai rischi microbiologici, un altro pericolo è la presenza di pesticidi e sostanze chimiche oltre i limiti consentiti, motivo per cui 76 prodotti sono stati ritirati dal mercato. Tra questi, 29 casi riguardavano residui di pesticidi trovati in ortaggi e frutta importata.

Non sono mancati neanche richiami per corpi estranei all'interno degli alimenti, con 72 prodotti segnalati per la presenza di frammenti di plastica, vetro o metallo, elementi pericolosi se ingeriti accidentalmente. Barrette energetiche, biscotti e prodotti da forno sono stati tra i più coinvolti in questo tipo di allerta.

Un aspetto molto delicato riguarda gli allergeni non dichiarati in etichetta, un problema che ha causato il ritiro di 67 prodotti. Per le persone allergiche, il consumo accidentale di alimenti contenenti ingredienti non segnalati può provocare gravi reazioni fino allo shock anafilattico.

Quali sono i prodotti ritirati e i marchi coinvolti

L'analisi dei richiami alimentari ha evidenziato che alcune categorie di prodotti sono state particolarmente colpite, con un numero di ritiri superiore rispetto ad altre.

Uno dei casi più eclatanti ha riguardato un marchio pugliese di prodotti da forno freschi, costretto a ritirare ben 123 referenze tra panini, tramezzini e focacce per rischio di contaminazione da Listeria. Anche il settore delle carni e dei salumi è stato coinvolto con 47 richiami per carne macinata, insaccati e hamburger a causa di contaminazioni microbiologiche.

Le insalate in busta, vendute in supermercati e negozi di alimentari, hanno subito due distinti richiami: uno legato alla Listeria e l'altro alla Salmonella. Complessivamente, sono stati 39 i prodotti ritirati, con circa 25 marchi coinvolti.

Altri richiami hanno riguardato snack provenienti dalle Filippine, che contenevano coloranti non autorizzati in Europa, prodotti da forno e barrette con allergeni non dichiarati, uova contaminate da Salmonella e formaggi a latte crudo a rischio Escherichia coli.

Le aziende coinvolte hanno collaborato con il Ministero della Salute per garantire il ritiro immediato e avvisare i consumatori, un'operazione che ha permesso di limitare i danni e prevenire possibili intossicazioni alimentari.

Come vengono gestiti i richiami e cosa cambia per i consumatori

Negli ultimi anni, la sicurezza alimentare ha assunto un ruolo sempre più centrale nelle politiche sanitarie italiane ed europee. L'istituzione del portale online del Ministero della Salute, che raccoglie tutte le allerte e i richiami in tempo reale, ha reso più trasparente il processo di segnalazione e ha permesso ai consumatori di essere informati tempestivamente.

A livello europeo, il sistema RASFF garantisce un monitoraggio costante su tutta la filiera, permettendo agli Stati membri di condividere informazioni sui rischi alimentari. Grazie a questo strumento, l'Italia ha potuto individuare e ritirare prodotti pericolosi prima che raggiungessero i consumatori.

Sebbene il numero di richiami sia in crescita, non significa che il cibo sugli scaffali sia meno sicuro. Al contrario, questo dato riflette un miglioramento nei controlli e una maggiore capacità di identificare e gestire tempestivamente i rischi alimentari.