L’accordo da 38 miliardi tra OpenAI e Amazon ridefinisce gli equilibri tra i giganti del cloud. Accesso a infrastrutture avanzate, fine dell’esclusiva Microsoft e nuove prospettive per l’intelligenza artificiale globale.
L’annuncio di una collaborazione fra OpenAI e Amazon Web Services segna un passaggio importante per l’evoluzione delle tecnologie cloud e dell’intelligenza artificiale. Si tratta di un’intesa da 38 miliardi di dollari, estesa su un periodo di sette anni, che consente a OpenAI di accedere immediatamente a risorse avanzate di calcolo fornite dalla piattaforma AWS. L’accordo acquisisce un significato particolare nel contesto degli ultimi sviluppi dell’AI generativa, portando nuove dinamiche all’interno dell’intero settore tecnologico.
La collaborazione prevede che OpenAI utilizzi sin da subito data center AWS per sostenere i carichi di lavoro relativi ai suoi modelli di intelligenza artificiale, fra cui ChatGPT. L’obiettivo dichiarato è garantirsi l’accesso a centinaia di migliaia di GPU Nvidia di ultima generazione, strumenti essenziali sia per l’addestramento dei modelli sia per la generazione di risposte in tempo reale.
Il contratto copre un arco di sette anni. Secondo fonti ufficiali, la capacità messa a disposizione crescerà progressivamente fino al raggiungimento della piena operatività entro il 2026. In dettaglio, Amazon offrirà:
| Durata accordo | Sette anni (fino a fine 2032) | 
| Capacità infrastrutturale | Centinaia di migliaia di GPU Nvidia, espandibili | 
| Fasi operative | Disponibilità immediata; completamento entro 2026 | 
Tra le peculiarità dell’intesa, emerge la centralità delle GPU Nvidia fornite tramite la rete di data center Amazon. Queste componenti permettono di addestrare e far funzionare modelli altamente sofisticati, garantendo:
L’ingresso di Amazon come partner diretto mette fine al rapporto esclusivo che OpenAI aveva mantenuto con Microsoft dal 2019. L’azienda fondata da Bill Gates aveva investito rilevanti capitali su OpenAI, ottenendo in cambio il ruolo di unico fornitore cloud fino all’inizio del 2025. La scadenza dei termini preferenziali ha dato all’organizzazione guidata da Sam Altman la possibilità di abbracciare strategie multi-cloud. Ora, oltre ad Amazon e Microsoft, OpenAI può collaborare anche con altri grandi operatori come Google e Oracle.
Il nuovo panorama competitivo vede quindi molteplici attori contendersi il predominio nell’offerta di infrastrutture AI. Microsoft continua a ricoprire il ruolo di partner strategico (con un impegno da 250 miliardi di dollari su Azure), ma la divisione AWS di Amazon diventa parte integrante degli sforzi di OpenAI per crescere e innovare rapidamente. Tra gli altri operatori citati nel settore:
Dal punto di vista economico, la notizia dell’accordo ha generato reazioni immediate sui mercati finanziari: le azioni Amazon hanno segnato rialzi tra il 5% e il 6% subito dopo l’annuncio, mentre anche i titoli Nvidia hanno mostrato una crescita. Questo riflette la percezione di una crescente strategicità delle infrastrutture cloud nella competizione globale sul fronte AI.
L’accordo contribuisce a rafforzare ulteriormente la posizione di AWS tra i leader mondiali nei servizi di cloud computing, accentuando la polarizzazione del mercato tra pochi grandi attori. Contestualmente, intensifica la corsa agli investimenti infrastrutturali, con OpenAI che si impegna a sostenere uno dei piani di spesa più ingenti mai visti nel settore tecnologico. Questa dinamica rischia di alimentare anche preoccupazioni circa una potenziale bolla finanziaria nell’ambito dell’AI.
Guardando avanti, la decisione di investire cifre record in risorse cloud e hardware specializzato definisce nuovi orizzonti per l’automazione intelligente. Nei prossimi anni sono attese ulteriori espansioni infrastrutturali, sia con l’implementazione di nuovi data center che con il potenziamento dei cluster esistenti. AWS continuerà a sviluppare offerte mirate per supportare carichi di lavoro agentici e capacità di training sempre più elevate.
Nella prospettiva competitiva, si assisterà a un’accelerazione nell’adozione di tecnologie AI e nella ricerca di prestazioni superiori, con i principali cloud provider impegnati a differenziare i propri servizi e ad attrarre gli investimenti delle società AI più innovative. L’accordo fra OpenAI e Amazon rappresenta un paradigma che potrebbe portare a ulteriori alleanze strategiche, stimolando una competizione orientata a qualità, flessibilità e sicurezza nella gestione dei dati e dei processi intelligenti.