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OpenAi accordo con Amazon per il cloud: le conseguenze e prospettive per l'intelligenza artificiale mondiale

di Marcello Tansini pubblicato il
openAi-Amazon

L’accordo da 38 miliardi tra OpenAI e Amazon ridefinisce gli equilibri tra i giganti del cloud. Accesso a infrastrutture avanzate, fine dell’esclusiva Microsoft e nuove prospettive per l’intelligenza artificiale globale.

L’annuncio di una collaborazione fra OpenAI e Amazon Web Services segna un passaggio importante per l’evoluzione delle tecnologie cloud e dell’intelligenza artificiale. Si tratta di un’intesa da 38 miliardi di dollari, estesa su un periodo di sette anni, che consente a OpenAI di accedere immediatamente a risorse avanzate di calcolo fornite dalla piattaforma AWS. L’accordo acquisisce un significato particolare nel contesto degli ultimi sviluppi dell’AI generativa, portando nuove dinamiche all’interno dell’intero settore tecnologico.

I termini e le caratteristiche dell’accordo da 38 miliardi di dollari

La collaborazione prevede che OpenAI utilizzi sin da subito data center AWS per sostenere i carichi di lavoro relativi ai suoi modelli di intelligenza artificiale, fra cui ChatGPT. L’obiettivo dichiarato è garantirsi l’accesso a centinaia di migliaia di GPU Nvidia di ultima generazione, strumenti essenziali sia per l’addestramento dei modelli sia per la generazione di risposte in tempo reale.

Il contratto copre un arco di sette anni. Secondo fonti ufficiali, la capacità messa a disposizione crescerà progressivamente fino al raggiungimento della piena operatività entro il 2026. In dettaglio, Amazon offrirà:

  • GPU Nvidia GB200 e GB300, configurate in cluster a bassa latenza tramite Amazon EC2 UltraServer
  • Accesso futuro potenziale a decine di milioni di CPU per carichi agentici avanzati
  • Piena integrazione con le infrastrutture AI proprietarie, tra cui chip sviluppati internamente come Trainium, già adottati in altre partnership
Durata accordo Sette anni (fino a fine 2032)
Capacità infrastrutturale Centinaia di migliaia di GPU Nvidia, espandibili
Fasi operative Disponibilità immediata; completamento entro 2026
Prevista anche la possibilità per OpenAI di sviluppare applicazioni di intelligenza artificiale agentica, in grado di gestire compiti complessi in autonomia. La partnership sottolinea, inoltre, l’ambizione di OpenAI di procedere verso investimenti infrastrutturali senza precedenti, stimati in oltre 1.400 miliardi di dollari su scala globale.

L’accesso di OpenAI alle infrastrutture AWS: GPU Nvidia e potenza di calcolo su larga scala

Tra le peculiarità dell’intesa, emerge la centralità delle GPU Nvidia fornite tramite la rete di data center Amazon. Queste componenti permettono di addestrare e far funzionare modelli altamente sofisticati, garantendo:

  • Risposta rapida agli utenti di ChatGPT
  • Efficienza nell’addestramento di nuovi algoritmi
  • Scalabilità privilegiata per ampliamenti futuri
La collaborazione implica l’immediato impiego dei cluster Nvidia da parte di OpenAI, accelerando così i tempi di perfezionamento e la distribuzione di nuovi servizi e applicazioni basati su AI. Grazie all’architettura AWS, OpenAI potrà sfruttare:
  • Soluzioni a bassa latenza grazie a interconnessioni avanzate tra server
  • Capacità di espansione per rispondere a richieste crescenti nel settore AI
  • Sicurezza a livello enterprise per la gestione dei dati e dei modelli
La qualità delle tecnologie adottate viene riconosciuta anche dagli operatori di mercato, che hanno accolto positivamente l’annuncio, considerandolo un acceleratore per la prossima generazione di servizi intelligenti e automatizzati.

La fine dell’esclusiva con Microsoft e il nuovo equilibrio tra i big del cloud

L’ingresso di Amazon come partner diretto mette fine al rapporto esclusivo che OpenAI aveva mantenuto con Microsoft dal 2019. L’azienda fondata da Bill Gates aveva investito rilevanti capitali su OpenAI, ottenendo in cambio il ruolo di unico fornitore cloud fino all’inizio del 2025. La scadenza dei termini preferenziali ha dato all’organizzazione guidata da Sam Altman la possibilità di abbracciare strategie multi-cloud. Ora, oltre ad Amazon e Microsoft, OpenAI può collaborare anche con altri grandi operatori come Google e Oracle.

Il nuovo panorama competitivo vede quindi molteplici attori contendersi il predominio nell’offerta di infrastrutture AI. Microsoft continua a ricoprire il ruolo di partner strategico (con un impegno da 250 miliardi di dollari su Azure), ma la divisione AWS di Amazon diventa parte integrante degli sforzi di OpenAI per crescere e innovare rapidamente. Tra gli altri operatori citati nel settore:

  • Oracle, con un contratto da 300 miliardi per data center dedicati
  • Google Cloud Platform, già operativa su parte dei servizi ChatGPT
  • CoreWeave, emergente nel mondo delle infrastrutture AI, con una partnership da 22,4 miliardi di dollari

Conseguenze strategiche per OpenAI: riduzione della dipendenza e nuove opportunità

La strategia di adottare un modello multi-cloud comporta benefici notevoli per OpenAI, tra cui una riduzione sostanziale della dipendenza operativa da un unico fornitore. Questa scelta permette di:
  • Garantirsi continuità di servizio anche in caso di interruzioni su una specifica infrastruttura
  • Ottenere condizioni economiche più favorevoli grazie a una maggiore concorrenza tra fornitori
  • Agilità nel rispondere alle evoluzioni tecnologiche e normative internazionali
In parallelo, la collaborazione con AWS apre la strada allo sviluppo di applicazioni di intelligenza artificiale più efficienti, grazie alla possibilità di sperimentare nuove architetture di calcolo e strategie di implementazione su larga scala. L’intesa rafforza anche il rapporto tra OpenAI e Amazon dal punto di vista commerciale, considerando che quest’ultima è anche investitore di Anthropic, una delle principali startup rivali nell’AI. Si delinea così uno scenario in cui l’organizzazione guidata da Altman può ampliare le proprie opportunità di partnership, favorire nuove linee di business e mantenere centralità nello sviluppo di soluzioni AI avanzate.

Impatto sul mercato del cloud e sull’intelligenza artificiale globale

Dal punto di vista economico, la notizia dell’accordo ha generato reazioni immediate sui mercati finanziari: le azioni Amazon hanno segnato rialzi tra il 5% e il 6% subito dopo l’annuncio, mentre anche i titoli Nvidia hanno mostrato una crescita. Questo riflette la percezione di una crescente strategicità delle infrastrutture cloud nella competizione globale sul fronte AI.

L’accordo contribuisce a rafforzare ulteriormente la posizione di AWS tra i leader mondiali nei servizi di cloud computing, accentuando la polarizzazione del mercato tra pochi grandi attori. Contestualmente, intensifica la corsa agli investimenti infrastrutturali, con OpenAI che si impegna a sostenere uno dei piani di spesa più ingenti mai visti nel settore tecnologico. Questa dinamica rischia di alimentare anche preoccupazioni circa una potenziale bolla finanziaria nell’ambito dell’AI.

Prospettive future: espansioni infrastrutturali e scenari di competizione

Guardando avanti, la decisione di investire cifre record in risorse cloud e hardware specializzato definisce nuovi orizzonti per l’automazione intelligente. Nei prossimi anni sono attese ulteriori espansioni infrastrutturali, sia con l’implementazione di nuovi data center che con il potenziamento dei cluster esistenti. AWS continuerà a sviluppare offerte mirate per supportare carichi di lavoro agentici e capacità di training sempre più elevate.

Nella prospettiva competitiva, si assisterà a un’accelerazione nell’adozione di tecnologie AI e nella ricerca di prestazioni superiori, con i principali cloud provider impegnati a differenziare i propri servizi e ad attrarre gli investimenti delle società AI più innovative. L’accordo fra OpenAI e Amazon rappresenta un paradigma che potrebbe portare a ulteriori alleanze strategiche, stimolando una competizione orientata a qualità, flessibilità e sicurezza nella gestione dei dati e dei processi intelligenti.