Confronto tra le principali banche solo digitali attive in Italia, analizzando servizi, costi, sicurezza e rendimenti. Punti di forza, differenze rispetto alle banche tradizionali e la tutela dei depositi.
L'ascesa delle banche solo digitali, comunemente indicate come neobank o challenger bank, risponde alle esigenze di una clientela sempre più abituata a gestire il proprio conto corrente e le operazioni finanziarie esclusivamente tramite app e internet. Negli ultimi anni, queste realtà hanno attirato milioni di utenti grazie a una proposta che punta su costi ridotti, velocità di apertura dei rapporti e strumenti innovativi per la gestione di risparmi, investimenti e pagamenti.
Il ricambio generazionale, la diffusione capillare degli smartphone e i progressi tecnologici, insieme alle mutate abitudini sviluppate nel post-pandemia, stanno spingendo sia privati che professionisti verso soluzioni bancarie che superano il tradizionale canale delle filiali fisiche. Questo nuovo scenario ha portato sia banche emergenti che grandi gruppi internazionali a proporre piattaforme digitali specializzate, con ampio utilizzo di intelligenza artificiale, personalizzazione dei servizi e criteri di sicurezza avanzati.
Il tratto distintivo delle neobank è la totale assenza di sportelli: tutte le operazioni si svolgono online, dal riconoscimento per l'apertura fino alla consulenza. Questi istituti si distinguono innanzitutto per il modello operativo “full digital” e per una struttura dei costi estremamente snella, favorita dall'assenza di filiali fisiche e personale front-end.
Molte neobank hanno conseguito una licenza bancaria completa rilasciata dalla BCE o da autorità nazionali, che consente loro non solo di raccogliere depositi, ma anche di erogare mutui, prestiti e accedere ai sistemi europei di garanzia dei depositanti. Questo traguardo garantisce ai clienti la stessa tutela in tema di sicurezza dei fondi che si trova nei tradizionali istituti bancari: Direttiva UE 2014/49/UE estende la copertura assicurativa dei depositi fino a 100.000 euro per correntista.
La tecnologia è centrale nelle neobank: piattaforme cloud-native, app sempre più intuitive, robo-advisory, automazione delle procedure KYC (Know Your Customer) e antifrode. L'esperienza utente è migliorata anche grazie a strumenti di budgeting, notifiche real-time, chatbot e assistenti virtuali. Sul fronte investimenti, l'integrazione di robo-advisors e piattaforme di trading automatico amplia notevolmente la gamma dei servizi disponibili rispetto al passato.
La differenza con le banche tradizionali non si limita però alla digitalizzazione dei canali. Mentre gli operatori storici stanno aggiornando la loro offerta attraverso processi di digital transformation, le neobank puntano su processi interamente nativi digitali, struttura di costi ridotta e offerta modulare, spesso adattata in chiave internazionale. Questo le rende più flessibili, anche se in alcuni casi possono risultare carenti nell'assistenza personalizzata e nella completezza di prodotti (es. mutui specializzati, consulenza avanzata, prodotti assicurativi diversificati).
Attualmente il mercato bancario digitale in Italia è presidiato sia da istituti esteri che da operatori nazionali che hanno sviluppato piattaforme digitali autonome. Tra i protagonisti con offerte rivolte ai clienti italiani si segnalano:
BBVA propone alla clientela italiana un modello completamente digitale incentrato sui servizi bancari classici per i privati. Con un'app all'avanguardia, la banca spagnola consente l'apertura e gestione del conto corrente direttamente dal proprio smartphone, includendo funzionalità di pagamento, strumenti di risparmio, prestiti personali, mutui online e un'offerta assicurativa.
Il conto principale di BBVA prevede:
Degiro opera in Italia principalmente come broker specializzato nell'investimento sui mercati finanziari. Pur possedendo una licenza bancaria e sottoposto alla supervisione delle autorità olandesi, si caratterizza per l'ampiezza della sua piattaforma di trading, che si rivolge sia a investitori retail che a utenti avanzati.
I servizi distintivi di Degiro includono:
ING propone alla clientela italiana il celebre Conto Corrente Arancio, nato come soluzione di deposito remunerato e oggi evoluto in conto corrente multifunzione gestibile interamente online. Il modello ibrido abbina un'app intuitiva a una rete di consulenti dedicati e la possibilità di integrare prodotti di investimento, assicurazione, prestiti e mutui.
Tra le peculiarità di ING fanno spicco:
N26, tra le prime neobank europee, offre in Italia un conto corrente pensato per chi ricerca massima semplicità, facilità d'uso e costi ridotti. Dal 2024 il servizio ha superato alcune criticità passate dopo l'adeguamento agli standard di sicurezza richiesti dalle autorità tedesche e italiane.
Il conto base Standard ha canone zero, prevede la gestione completa da app e include:
Revolut rappresenta uno dei massimi esempi di banca digitale multi-servizio. Con più di 4 milioni di clienti in Italia, propone un'offerta modulare composta da conti correnti multi-valuta, carte di pagamento internazionali, piattaforma di trading “entry-level”, robo-advisor integrato e gestione criptovalute.
I principali punti chiave:
Scalable Capital nasce come piattaforma di robo-advisory per il mercato tedesco ed evolve in pochi anni in banca digitale a tutti gli effetti, forte anche del supporto di investitori istituzionali di peso come BlackRock. In Italia, Scalable offre sia il tradizionale servizio di investimento automatico che un conto corrente con remunerazione della liquidità e accesso diretto al trading internazionale.
Le soluzioni proposte includono:
Trade Republic nasce come broker digitale, si amplia al modello bancario e oggi offre un conto corrente remunerato con Iban italiano, trading, e strumenti per la gestione del risparmio. L'apertura del conto è 100% online, con carta di debito internazionale collegata direttamente al saldo di conto e gestione centralizzata via app.
L'offerta si caratterizza per:
Tutti gli istituti bancari digitali operanti in Italia che dispongono di licenza sono tenuti a rispettare le normative di settore sulla sicurezza dei depositi. Il sistema europeo di garanzia prevede la protezione fino a 100.000 euro per depositante in caso di default della banca (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi o sistema equivalente per istituti UE). La solidità finanziaria degli istituti si misura anche tramite i requisiti di capitale (CET1 >8% secondo BCE).
Le app di settore implementano protocolli di autenticazione a più fattori (PIN, biometria), crittografia dei dati, avvisi real-time per operazioni sospette, opportunità di blocco carta da remoto e carte virtuali usa e getta. Le società di trading e robo-advisory segregano i fondi dei clienti da quelli dell'azienda, riducendo il rischio operativo. Nei conti deposito/reward, spesso la liquidità è ripartita tra più banche partner, aumentando la sicurezza effettiva.
Il rispetto delle policy GDPR per la protezione dati, delle direttive PSD2 sui servizi di pagamento e delle normative antiriciclaggio è monitorato dalle authority nazionali e dalla BCE. Va comunque valutata, in fase di adesione, la trasparenza su licenze, partner bancari e procedure di reclamo/assistenza cliente pubblicate sui siti ufficiali.
L'analisi delle recensioni su portali specializzati e store digitali mette in luce alcuni elementi ricorrenti, sia positivi che critici, nell'utilizzo dei conti correnti digitali e delle app-bank.
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Le app-bank hanno innovato la gestione del conto corrente, offrendo ai clienti strumenti intuitivi, costi ridotti e ampia autonomia operativa. Per molti risparmiatori, specie giovani, professionisti digitali o utenti che prediligono strumenti smart e alta mobilità, la convenienza è evidente nella riduzione delle spese, nella rapidità di apertura e nella flessibilità di gestione.
L'integrazione tra banking, investimento e portafoglio digitale consente di avere, in un'unica applicazione, una visione completa (e automatizzata) delle finanze. Tuttavia, è necessario valutare attentamente le esigenze personali e la frequenza con cui si richiedono servizi complessi, supporto in filiale o assistenza telefonica. Le app-bank sono generalmente idonee per la gestione quotidiana e lo stoccaggio di somme medie, mentre per bisogni patrimoniali complessi o gestione di grandi capitali può essere preferibile integrare anche una banca tradizionale.
Le prospettive vedono la crescita di partnership tra fintech e istituti storici, la continua espansione delle funzionalità (mutui, assicurazioni, criptovalute, consulenza evoluta) e l'ulteriore miglioramento della sicurezza digitale grazie all'intelligenza artificiale. Con la progressiva abitudine all'uso di servizi digitali da parte di tutta la popolazione e la costante pressione concorrenziale, è prevedibile un'ulteriore revisione al ribasso dei costi e una sempre maggiore trasparenza nell'offerta.