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Part time 2026 per i genitori che lavorano, nuove regole e agevolazioni per averlo presente in manovra finanziaria

di Marcello Tansini pubblicato il
Nuove regole e agevolazioni

La Manovra 2026 introduce importanti novità per i genitori lavoratori: nuove regole per il part time, priorità d'accesso, bonus e incentivi, tutele famigliari potenziate e criteri ISEE aggiornati per agevolazioni.

La Legge di Bilancio 2026 riconosce e valorizza il principio della conciliazione tra impegni familiari e occupazione, rivedendo criteri di priorità per il passaggio al lavoro part-time e prevedendo incentivi sia per le aziende che per i lavoratori. Queste novità intendono offrire supporto concreto ai nuclei con figli piccoli o numerosi, rispondendo a esigenze sociali emergenti.

La priorità d'accesso al part time per i genitori: cosa cambia dal 2026

Dall'inizio del 2026, le modalità di accesso alla trasformazione del contratto di lavoro da tempo pieno a part-time vengono ampliate a favore delle famiglie. Se fino ad oggi soltanto i genitori con figli conviventi fino a 13 anni o con disabilità potevano beneficiare della priorità nella richiesta della modalità oraria ridotta, la nuova normativa estende tale diritto: i nuclei con almeno tre figli potranno usufruire della priorità fino al decimo anno del più piccolo. Per i casi di figli disabili, i limiti di età vengono eliminati, garantendo ulteriori tutele:

  • Scelta agevolata: è possibile selezionare tra part-time orizzontale (riduzione delle ore giornaliere) e verticale (riduzione dei giorni lavorati in settimana), oppure chiedere una rimodulazione se già si lavora a tempo parziale, purché la riduzione sia di almeno il 40%.
  • Soglia di riduzione: la diminuzione oraria deve essere consistente, assicurando una flessibilità compatibile con le necessità famigliari.
  • Riconoscimento alle famiglie numerose: le condizioni particolarmente favorevoli alle famiglie con almeno tre figli mirano a offrire soluzioni per chi affronta maggiori difficoltà organizzative.
Queste misure, ancorate alle nuove priorità sociali, vanno incontro sia ai bisogni di genitori lavoratori in termini di tempo, sia alle esigenze di cura e crescita dei figli. L'impianto normativo si basa su riferimenti come il Decreto Legislativo 81/2015, aggiornata dalle recenti linee di azione del Governo.

Agevolazioni per aziende e lavoratori: bonus e incentivi sul part time

Lo scenario normativo introdotto dal 2026 attribuisce un valore reale alla collaborazione tra imprese e famiglie, stimolando i datori di lavoro a sostenere la richiesta di orari ridotti senza compromettere l'efficienza aziendale. Gli incentivi economici sono strutturati per favorire la tenuta complessiva dell'organico e la stabilità occupazionale:

  • Esonero contributivo: le aziende che approvano la trasformazione del contratto da tempo pieno a part-time a genitori con almeno tre figli conviventi, o figli disabili, usufruiranno di un esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali sui relativi rapporti fino a 3.000 euro l'anno, per un massimo di 24 mesi.
  • Condizione organizzativa: il perimetro dell'organico deve rimanere stabile, favorendo nuove assunzioni per compensare le riduzioni orarie dei lavoratori.
  • Non cumulabilità: il beneficio non si somma ad altre agevolazioni contributive, ma può essere integrato con la deduzione fiscale per le assunzioni.
Le tipologie contrattuali escluse sono quelle domestiche e di apprendistato. Tali disposizioni stimolano la responsabilità sociale d'impresa, promuovendo la flessibilità e l'equilibrio tra produttività e benessere familiare.

Il potenziamento del congedo parentale e delle tutele per le famiglie

A partire dal prossimo anno, viene implementato un nuovo sistema di strumenti di supporto ai genitori che lavorano, intervenendo in modo diretto su tempi, retribuzioni e condizioni di assenza. La durata massima per beneficiare del congedo parentale passa da 12 a 14 anni del figlio minore, con l'istituzione di un'indennità dell'80% della retribuzione per i primi tre mesi successivi al periodo di astensione obbligatoria:

  • Congedo parentale esteso: accessibile fino al 14° anno del figlio minore, sia per famiglie naturali che adottive o affidatarie, anche in caso di disabilità.
  • Più giorni per malattia: il congedo per malattia del figlio viene raddoppiato a 10 giorni annui utilizzabili fino al compimento dei 14 anni.
  • Prolungamento delle sostituzioni: i contratti per sostituzione maternità potranno essere prolungati per consentire un graduale rientro al lavoro e garantire continuità aziendale.
Questi interventi assicurano una gestione più flessibile della maternità e paternità, rafforzando la protezione dell'infanzia e la sicurezza del percorso lavorativo dei genitori.

In parallelo, dal 2026 il sostegno economico per le madri lavoratrici viene rafforzato con un incremento del bonus: l'assegno mensile sale da 40 a 60 euro, per un totale annuo di 720 euro. Il contributo viene erogato in un'unica soluzione tramite bonifico bancario annuale, esclusivamente a chi è in possesso dei requisiti di legge:

  • Destinatarie: lavoratrici dipendenti (escluse le domestiche), autonome e libere professioniste con almeno due figli e ISEE fino a 40mila euro.
  • Validità temporale: il bonus spetta fino al decimo anno del figlio più piccolo oppure fino alla maggiore età se i figli sono almeno tre. Per le lavoratrici con più di due figli prive di contratto a tempo indeterminato, il termine si estende fino ai 18 anni del minore.
  • Esenzioni: il bonus non è soggetto a tassazione IRPEF né incide sul calcolo ISEE.
La domanda può essere presentata attraverso il portale INPS, sia dall'interessata che per tramite patronato. I pagamenti, controllati tramite il Sistema Unico di Gestione IBAN, avvengono al termine dell'anno di competenza per tutte le mensilità dovute.

La Legge di Bilancio 2026 potenzia le strategie per favorire l'occupazione femminile, con particolare attenzione alle donne con carichi familiari maggiori. Le nuove misure prevedono incentivi concentrati sulle aziende che assumono madri disoccupate con almeno tre figli minori, stimolando l'ingresso o il reintegro stabile nel mercato del lavoro:

  • Esonero contributivo fino a 8.000 euro: le aziende private potranno accedere all'esonero totale dei contributi per 24 mesi in caso di assunzione a tempo indeterminato, 18 mesi per trasformazioni da tempo determinato e 12 mesi per assunzioni temporanee.
  • Requisiti: la lavoratrice dovrà essere disoccupata da almeno sei mesi e avere almeno tre figli minori. Sono escluse le posizioni di lavoro domestico e apprendistato.
  • Compatibilità fiscale: lo sgravio contributivo è cumulabile con la maxi deduzione introdotta dalla riforma fiscale 2023, ma non con altri incentivi di tipo contributivo.
In parallelo, le aziende che concedono priorità al part-time beneficiano dell'esonero contributivo fino a 3.000 euro annui per due anni, esclusazione i premi Inail.

La revisione dell'ISEE e le nuove opportunità legate al reddito familiare

Il calcolo dell'Indicatore della Situazione Economica Equivalente viene rivisto dal 2026: la soglia per l'esclusione della prima casa sale a 91.500 euro di valore catastale (con maggiorazioni per figli aggiuntivi dopo il primo). Cambiano anche le scale di equivalenza, favorendo nuclei numerosi e agevolando l'accesso a misure sociali e bonus:

  • Prima casa esclusa fino al nuovo tetto: l'esclusione dal calcolo migliora la posizione di molte famiglie, consentendo una ISEE più favorevole per fruire di diversi contributi.
  • Nuovi parametri di equivalenza: sono previste maggiorazioni per ogni figlio successivo al primo (+0,1 per due figli, +0,25 per tre, +0,4 per quattro, +0,55 per cinque o più figli).
  • Accesso facilitato: migliora la possibilità di ottenere prestazioni come Assegno Unico, Bonus nido, Bonus bebè, inclusione sociale e formazione, oltre alla social card “Dedicata a te”.
Le nuove regole strutturano un sistema di aiuti più equo e calibrato sulle vere condizioni economiche delle famiglie, rafforzando il sostegno al reddito e la tutela dei bisogni collettivi.
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