La Manovra Finanziaria 2026 introduce un insieme articolato di interventi rivolti a supportare la genitorialità e favorire l’occupazione femminile. Alla luce delle persistenti difficoltà economiche e dell'andamento demografico in calo, l’attuale quadro normativo viene arricchito da nuove misure. Fra le principali innovazioni spiccano il rafforzamento del bonus destinato alle madri lavoratrici, un'estensione dei congedi parentali e la valorizzazione dei contratti flessibili a tutela delle mamme. 
Bonus mamme lavoratrici 2026: importi, requisiti e potenziamento
L’intervento sul bonus per le madri che lavorano rappresenta una delle principali novità, sia in termini di ampliamento degli importi sia per quanto riguarda la platea delle beneficiarie. Come previsto dalla recente manovra, il contributo avrà un importo annuo aumentato da 480 a 720 euro, corrispondente a 60 euro mensili e interamente esentasse.
Questo importo, riconosciuto per intero o in misura proporzionale rispetto ai mesi lavorati, è rivolto alle donne con reddito annuo lordo inferiore a 40.000 euro, che siano lavoratrici dipendenti o svolgano un'attività professionale autonoma:
	- Il bonus è riservato a coloro che abbiano almeno due figli minorenni, con il requisito che il più giovane non abbia ancora raggiunto i 10 anni.
 
	- Per le madri con tre o più figli, la soglia di erogazione si eleva fino al compimento dei 18 anni del figlio più piccolo.
 
	- Per le lavoratrici con rapporto a tempo indeterminato e almeno tre figli, viene confermata una misura più sostanziosa, sotto forma di decontribuzione fino a 3.000 euro annui.
 
	- Sono escluse dalla misura le lavoratrici domestiche.
 
La domanda per ottenere il beneficio va presentata online tramite il portale INPS, utilizzando strumenti di identificazione digitale. In aggiunta al contributo diretto, la Manovra stanzia ulteriori risorse, compatibili con possibili incrementi futuri e volte a valorizzare la posizione lavorativa delle madri. 
Nuovi incentivi per l’occupazione femminile e sostegno alle famiglie numerose
Uno degli obiettivi centrali della nuova disciplina è favorire l’accesso delle donne al mercato del lavoro, con particolare attenzione ai nuclei familiari numerosi. Tra le novità più rilevanti:
	- Sgravi contributivi per datori di lavoro che assumono madri con almeno tre figli minorenni e che risultano disoccupate da oltre sei mesi. L’esonero contributivo raggiunge fino a 8.000 euro per le assunzioni a tempo indeterminato.
 
	- L'assenza per maternità a lavoro ha una durata modulata: 12 mesi per contratti a termine, 18 mesi per conversioni da tempo determinato a indeterminato, e 24 mesi per le nuove assunzioni dirette a tempo indeterminato.
 
	- Una forma di incentivazione aggiuntiva per la trasformazione di contratti esistenti, agevolando chi rientra dopo la maternità o trova occupazione per la prima volta dopo la nascita o l’adozione di figli.
 
Estensione e rafforzamento dei congedi parentali: cosa cambia dal 2026
Dal 2026 il quadro dei
 congedi parentali si arricchisce di nuovi diritti.
 Il periodo durante il quale è possibile richiedere l’astensione dal lavoro viene 
esteso fino al compimento dei 14 anni del figlio, contro i 12 previsti in passato. Viene così riconosciuta l’importanza della presenza genitoriale non solo nei primi anni di vita, ma anche durante l’adolescenza del figlio o in fase di avvio scolastico.
L’indennità economica durante i periodi di congedo resta modulata in funzione dell’età del bambino e della durata dell’assenza:
										
										
	- Per i primi tre mesi è garantito l’80% della retribuzione, da fruire nei primi sei anni del minore.
 
	- Successivamente, il congedo è indennizzato al 30% della retribuzione media giornaliera.
 
Tali periodi sono pienamente computati ai fini dell’anzianità lavorativa e contributiva, senza penalizzazioni per la futura pensione. 
Dalla prossima annualità sarà possibile richiedere l’astensione dal lavoro per periodi fino a 10 mesi complessivi per entrambi i genitori (11 mesi qualora il padre ne usufruisca almeno per tre mesi, anche non consecutivi). La nuova disciplina offre flessibilità sia nella suddivisione tra i genitori che nella tempistica di fruizione, consentendo di rispondere meglio alle esigenze familiari anche in età scolare e preadolescenziale.
	
		
			| Fascia di età del figlio | 
			Indennità | 
		
		
			| 0-6 anni | 
			80% per 3 mesi, poi 30% | 
		
		
			| 6-14 anni | 
			30% della retribuzione | 
		
	
 
Per accedere all’indennità, la richiesta va formalizzata tramite INPS prima dell’inizio del periodo di assenza. Gli stessi criteri sono applicati nei casi di adozione internazionale, contando dall’ingresso del minore in famiglia o dalla data di adozione riconosciuta.
Congedo per malattia dei figli: nuovi limiti e benefici
Un’importante modifica riguarda il congedo per malattia dei figli, che dal 2026 sarà riconosciuto fino al compimento dei 14 anni del bambino (in precedenza era previsto fino agli 8 anni). Le giornate annuali riconosciute a ciascun genitore passano da 5 a 10 per ciascun figlio tra i 3 e i 14 anni. Resta la possibilità di alternanza tra i genitori e la tutela contributiva del periodo di astensione, a sostegno della genitorialità durante la gestione di situazioni sanitarie acute dei figli in età scolare e adolescenziale.
Contratti di sostituzione e flessibilità lavorativa per le madri: le nuove regole
La Manovra 2026 introduce significativi margini di flessibilità nella gestione dei rapporti di lavoro in presenza di maternità e congedi parentali. In particolare, per favorire la continuità produttiva ed evitare svantaggi per chi usufruisce dei diritti di astensione, è ora possibile estendere i contratti di sostituzione fino al compimento del primo anno di vita del bambino. Questo permette un affiancamento graduale tra la lavoratrice rientrante e chi la sostituisce:
	- Lo sgravio contributivo per il datore di lavoro sulle retribuzioni del sostituto è fissato al 50% per l’intero periodo di sostituzione.
 
	- Si migliora l’organizzazione aziendale, riducendo il rischio di interruzioni e valorizzando al contempo la posizione della madre lavoratrice.
 
Trasformazione del contratto in part-time e altre agevolazioni per genitori con più figli
Al fine di agevolare l’organizzazione familiare, per i genitori con almeno tre figli conviventi è prevista la possibilità di 
richiedere la trasformazione del proprio rapporto di lavoro da tempo pieno a part-time fino al raggiungimento del decimo anno del figlio più piccolo.
 Il part-time può essere richiesto sia in modalità orizzontale che verticale e non comporta penalizzazioni retributive o contrattuali. Inoltre:
	- La misura può essere estesa senza limiti temporali se uno dei figli è disabile.
 
	- La richiesta deve essere inoltrata direttamente al datore di lavoro, che può valutare l’accoglimento sulla base delle esigenze organizzative.
 
Oltre alla riduzione oraria, sono previste altre agevolazioni come priorità nell’assegnazione di turni compatibili con gli orari scolastici o familiari, facilitando la partecipazione lavorativa dei genitori con carichi familiari elevati. 
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