La Cassazione ha stabilito che i contratti di lavoro part time devono riportare chiare indicazioni sull'orario di lavoro: i chiarimenti e le conseguenze nei casi di mancato rispetto della norma
Cosa cambia per l’orario di lavoro in un contratto part time dopo la nuova recente sentenza della Corte di Cassazione? Il contratto di lavoro part time, al pari di un full time, deve sempre riportare tutti i dati e le informazioni necessari per inquadrare il lavoratore e definirlo puntualmente nella sua occupazione.
Una recente sentenza della Corte di Cassazione è intervenuta, in particolare, sulla questione orari di lavoro da rispettare in un rapporto di lavoro a tempo parziale.
A stabilirlo è stata la sentenza della Cassazione ord. n. 11333/2024.
Secondo i giudici, il contratto di lavoro part time non può, infatti, essere generico ma deve riportare degli orari fissati e prestabiliti da rispettare, anche perchè la mancata indicazione dei turni nel contratto di lavoro a tempo parziale è contraria alle disposizioni proprie del part time.
Se ciò non avviene, il lavoratore può rivolgersi al giudice per avere la conversione del rapporto in uno full-time.
Il mancato rispetto dell’obbligo di indicare nel contratto part time, di qualsiasi tipologia sia, l’orario di lavoro da svolgere implica delle conseguenze, a partire dal diritto del lavoratore di chiedere un risarcimento.
In tal caso, il pagamento viene stabilito in via equitativa, secondo cioè quanto il giudice ritiene giusto e adeguato caso per caso, sulla base del disagio subito dal lavoratore per le modalità temporali di svolgimento dell’attività.
In alcuni casi, già verificatisi, il risarcimento è stato determinato nella misura tra il 5% e il 12% della retribuzione lorda dovuta al lavoratore.