Quanto costa la gestione di una partita iva forfettaria 2025 se affidata a un commercialista?
In questo articolo esploreremo in dettaglio quali sono gli oneri di gestione medi di una partita Iva forfettaria quest'anno nel 2025.
Sebbene la nuova Legge di Bilancio abbia deciso per una stretta sulla flat tax al 15% per le partite Iva, per la partita Iva forfettaria non sono previsti rincari e spese più elevate, poiché rimarrà più o meno invariata, mantenendo una imposta sostitutiva del 15% per limite di fatturato entro gli 85mila euro.
Generalmente, per la gestione di chi ha una partita Iva in regime forfettario, l'onere medio di un commercialista si aggira, stando alle ultime informazioni disponibili, tra i 400 e i mille euro all'anno. Queste tariffe sono dovute per assistenza fiscale, compilazione della dichiarazione dei redditi e gestione degli adempimenti fiscali obbligatori.
Si tratta di un importo che può sembrare contenuto a prima vista, ma che in tanti considerano significativo, soprattutto se si parla di liberi professionisti che guadagnano sui 25-30mila euro all'anno. Un commercialista si prende, quindi, circa il 5% del guadagno annuo di un lavoratore autonomo per lo svolgimento di compiti che, sebbene necessari, risultano relativamente semplici nel caso del regime forfettario.
Il costo del servizio di un commercialista per la gestione di una partita IVA in regime forfettario può variare notevolmente in base a diversi fattori:
Per ridurre i costi di gestione della partita IVA in regime forfettario, nel 2025 ci sono diverse alternative al commercialista tradizionale:
Quando si deve scegliere a chi affidare la gestione della propria partita IVA in regime forfettario, è importante considerare le differenze tra commercialisti tradizionali e servizi online.
Il commercialista con studio fisico offre un servizio più personalizzato e un contatto diretto, ma a costi generalmente più elevati:
L'apertura di una partita IVA in regime forfettario è gratuita se effettuata direttamente presso l'Agenzia delle Entrate. Se ci si affida a un commercialista o a un servizio online, il costo può variare dai 50€ ai 200€ per la pratica di apertura.
No, non è obbligatorio, ma è fortemente consigliato. Sebbene la contabilità del regime forfettario sia semplificata, la gestione degli adempimenti fiscali richiede competenze specifiche per evitare errori e sanzioni.
Sì, è possibile, soprattutto utilizzando software di fatturazione elettronica e piattaforme online che assistono nella compilazione della dichiarazione dei redditi. Tuttavia, è necessario dedicare tempo all'apprendimento delle normative fiscali e assumersi la responsabilità di eventuali errori.
Le principali scadenze includono: saldo e primo acconto delle imposte (30 giugno), secondo acconto (30 novembre), versamenti dei contributi previdenziali (trimestrale o a scadenze definite dalle casse professionali), e presentazione della dichiarazione dei redditi (generalmente entro il 30 novembre dell'anno successivo).
Sì, è possibile optare per il regime ordinario in qualsiasi momento, ma l'opzione vincola per almeno un triennio. Il passaggio inverso, dall'ordinario al forfettario, è possibile solo se si rispettano tutti i requisiti previsti dalla normativa.