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Maxi stralcio cartelle fiscali, multe e sanzioni con una grande sanatoria fiscale in manovra finanziara: per chi e funzionamento

di Marianna Quatraro pubblicato il
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La nuova proposta di maxi stralcio delle cartelle fiscali inesigibili nella prossima Manovra Finanziaria 2025-2026: come funzionerebbe

La manovra finanziaria 2025-2026 si configura come un intervento articolato per il sistema tributario italiano, introducendo nuovi strumenti di pacificazione fiscale. Il dibattito istituzionale ha portato all’elaborazione di una doppia via: da una parte l’introduzione di uno stralcio massivo delle cartelle esattoriali ritenute ormai di difficile recupero, dall’altra la riattivazione di procedure agevolate come la cosiddetta “rottamazione quinquies” per debiti rilevanti. 

Maxi stralcio cartelle fiscali: criteri di applicazione e debiti interessati

Nel quadro della prossima manovra finanziaria, il probabile nuovo maxi stralcio delle cartelle fiscali promette di incidere significativamente sia sul magazzino fiscale sia sulle attese dei contribuenti con debiti difficilmente esigibili.

La proposta, sostenuta dall’UPB e in corso di analisi, mira all’eliminazione amministrativa di una vasta quota di crediti ormai diventati inesigibili: secondo dati ufficiali, oltre il 75% delle cartelle in sospeso ha un importo pari o inferiore a 1.000 euro e il 94% non supera 5.000 euro. Queste posizioni sono spesso ritenute irrecuperabili per fattori quali l’età dell’insoluto, la condizione reddituale del debitore e l’elevato costo del recupero per l’Erario. In particolare:

  • Debiti interessati: cartelle affidate all’Agenzia delle Entrate – Riscossione dal 2000 al 2024, con particolare attenzione a quelle originate prima del 2010;
  • Criteri di applicazione: importi inferiori a 1.000 o 5.000 euro, impossibilità di recupero, condizioni patrimoniali e reddituali del debitore verificabili tramite banche dati pubbliche.
La misura prevede uno stralcio totale, cioè la cancellazione definitiva del debito dagli archivi statali senza oneri a carico del contribuente, ma non interesserà tutte le tipologie di debito: potrebbero restare esclusi carichi di natura penale o derivanti da violazioni particolarmente gravi. Per quanto riguarda le multe stradali e le sanzioni amministrative, sono in corso specifici approfondimenti che potrebbero portare a criteri differenziati in funzione dell’età e della tipologia del credito. 

Per il ricorso allo stralcio automatico per i crediti considerati ormai inesigibili o antieconomici da recuperare, secondo le indicazioni dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio e della Commissione tecnica guidata da Roberto Benedetti presso il MEF, i discarico, cioè la cancellazione amministrativa, viene programmato su base annuale e per epoche di affidamento progressive:

Finestra temporale Debiti coinvolti
Entro il 31 dicembre 2025 Debiti affidati 2000-2010
Entro il 31 dicembre 2027 Debiti affidati 2011-2017
Entro il 31 dicembre 2031 Debiti affidati 2018-2024

Il lavoro della Commissione Benedetti si è ampiamente concentrato sul dimensionamento del magazzino fiscale, che secondo gli ultimi dati ufficiali raggiunge quota 1.272,9 miliardi di euro al gennaio 2025.

Lo stralcio automatico consentirebbe di alleggerire definitivamente l’archivio contabile, liberando risorse per la gestione e l’analisi dei crediti maggiori e realmente recuperabili. L’UPB sottolinea come tale intervento potrebbe avere un impatto positivo sia sull’efficacia sia sull’efficienza dell’azione di riscossione, in quanto elimina dalla gestione crediti ormai privi di qualsiasi valore economico e sociale. 

Saldo e stralcio dei piccoli debiti: modalità e limiti di accesso

A sostegno dei contribuenti con debiti di importo contenuto, la manovra 2026 potrebbe introdurre un nuovo saldo e stralcio, ispirandosi all’analoga misura attivata nel 2019 e riservato a chi si trova in condizioni economiche critiche e consente di definire la posizione debitoria con una somma ridotta rispetto a quanto originariamente dovuto, senza aggravi di sanzioni, interessi o aggi di riscossione. I criteri da seguire sarebbero i seguenti:

  • Debiti ammessi: importi complessivi fino a 1.000 o 5.000 euro;
  • Limiti reddituali: accesso consentito esclusivamente a soggetti con ISEE inferiore a 30.000 euro, per garantire che il beneficio sia destinato a chi ne ha effettivamente bisogno;
  • Modalità: accettazione dell’adesione da parte dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione sulla base della disponibilità di dati patrimoniali e reddituali;
  • Riduzione della procedura: la semplificazione rispetto al passato si manifesta in criteri automatici di valutazione e nella possibilità di chiudere la posizione con un’unica soluzione o in poche rate, limitando la burocrazia.

Rottamazione quinquies: funzionamento, requisiti e novità rispetto al passato

Si punta anche all'approvazione definitiva della rottamazione quinquies per agevolare le regolarizzazioni di chi ha debiti tributari di elevata entità. Rispetto alle precedenti versioni, la nuova quinquies prevede si articolerebbe sui seguenti punti:
  • Destinatari: contribuente con debiti complessivi superiori a 50.000 euro, maturati nel periodo 2000-2023;
  • Piano di pagamento: dilazione fino a 120 rate mensili (dieci anni), con rate leggere e scadenze ravvicinate, ma con una maxi-rata iniziale pari al 5% del valore complessivo del debito dovuto;
  • Azzeramento di sanzioni, interessi e aggio di riscossione, limitando il rimborso al valore originario del debito;
  • Requisiti di accesso: prova della difficoltà economica reale, esclusione per i soggetti già beneficiari di precedenti rottamazioni senza regolare adempimento.
Tra le novità di maggiore impatto spicca la flessibilità accordata nell’eventuale decadenza dal beneficio, che scatta solo dopo l’ottava rata non versata e non già con il primo mancato pagamento. Il fine perseguito dal legislatore è duplice: da un lato incentivare un effettivo rientro per i soggetti con indebitamento elevato, dall’altro preservare la tenuta dei conti pubblici evitando condoni generalizzati.

 

 

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