La nuova proposta di maxi stralcio delle cartelle fiscali inesigibili nella prossima Manovra Finanziaria 2025-2026: come funzionerebbe
La manovra finanziaria 2025-2026 si configura come un intervento articolato per il sistema tributario italiano, introducendo nuovi strumenti di pacificazione fiscale. Il dibattito istituzionale ha portato all’elaborazione di una doppia via: da una parte l’introduzione di uno stralcio massivo delle cartelle esattoriali ritenute ormai di difficile recupero, dall’altra la riattivazione di procedure agevolate come la cosiddetta “rottamazione quinquies” per debiti rilevanti.
Nel quadro della prossima manovra finanziaria, il probabile nuovo maxi stralcio delle cartelle fiscali promette di incidere significativamente sia sul magazzino fiscale sia sulle attese dei contribuenti con debiti difficilmente esigibili.
La proposta, sostenuta dall’UPB e in corso di analisi, mira all’eliminazione amministrativa di una vasta quota di crediti ormai diventati inesigibili: secondo dati ufficiali, oltre il 75% delle cartelle in sospeso ha un importo pari o inferiore a 1.000 euro e il 94% non supera 5.000 euro. Queste posizioni sono spesso ritenute irrecuperabili per fattori quali l’età dell’insoluto, la condizione reddituale del debitore e l’elevato costo del recupero per l’Erario. In particolare:
Per il ricorso allo stralcio automatico per i crediti considerati ormai inesigibili o antieconomici da recuperare, secondo le indicazioni dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio e della Commissione tecnica guidata da Roberto Benedetti presso il MEF, i discarico, cioè la cancellazione amministrativa, viene programmato su base annuale e per epoche di affidamento progressive:
Finestra temporale | Debiti coinvolti |
Entro il 31 dicembre 2025 | Debiti affidati 2000-2010 |
Entro il 31 dicembre 2027 | Debiti affidati 2011-2017 |
Entro il 31 dicembre 2031 | Debiti affidati 2018-2024 |
Il lavoro della Commissione Benedetti si è ampiamente concentrato sul dimensionamento del magazzino fiscale, che secondo gli ultimi dati ufficiali raggiunge quota 1.272,9 miliardi di euro al gennaio 2025.
Lo stralcio automatico consentirebbe di alleggerire definitivamente l’archivio contabile, liberando risorse per la gestione e l’analisi dei crediti maggiori e realmente recuperabili. L’UPB sottolinea come tale intervento potrebbe avere un impatto positivo sia sull’efficacia sia sull’efficienza dell’azione di riscossione, in quanto elimina dalla gestione crediti ormai privi di qualsiasi valore economico e sociale.
A sostegno dei contribuenti con debiti di importo contenuto, la manovra 2026 potrebbe introdurre un nuovo saldo e stralcio, ispirandosi all’analoga misura attivata nel 2019 e riservato a chi si trova in condizioni economiche critiche e consente di definire la posizione debitoria con una somma ridotta rispetto a quanto originariamente dovuto, senza aggravi di sanzioni, interessi o aggi di riscossione. I criteri da seguire sarebbero i seguenti: