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Perchè stanno arrivando ad artigiani e commercianti avvisi Bonari Inps e su cosa? Come rispondere correttamente

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Negli ultimi mesi artigiani e commercianti stanno ricevendo avvisi bonari dall'INPS: i motivi e le ragioni, a chi sono indirizzati e come procedere correttamente se si riceve una comunicazione.

L’INPS ha recentemente avviato una nuova attività di recupero crediti nei confronti di artigiani e commercianti iscritti alle rispettive gestioni previdenziali. Chi non ha rispettato le scadenze di pagamento, relative ai contributi obbligatori dei primi mesi del 2025, sta ricevendo in questi giorni specifiche comunicazioni tramite il Cassetto Previdenziale dedicato. Questa iniziativa è conseguenza di una scelta istituzionale, mirata a garantire l’equilibrio del sistema previdenziale e ad assistere le categorie interessate nell’adempimento delle proprie obbligazioni contributive.

L’emissione degli avvisi bonari per questa campagna non rappresenta una novità assoluta nel quadro delle strategie di controllo e recupero delle posizioni non in regola, ma risulta particolarmente rilevante per l’intenso periodo di transizione normativa e fiscale che i lavoratori autonomi stanno affrontando. L’importanza di questi avvisi si riflette sul ruolo degli obblighi che tuttora permangono su Partite IVA, piccoli imprenditori e operatori economici autonomi. La presenza dell’avviso bonario non significa automatica irregolarità definitiva, ma rappresenta un passaggio sollecito verso la regolarizzazione spontanea prima dell’attivazione di ulteriori procedure sanzionatorie o coattive.

Su quali contributi arrivano gli avvisi bonari: rate scadute, destinatari e dettagli delle somme dovute

Secondo le recenti disposizioni messe a punto dall’INPS, la nuova tornata di avvisi bonari riguarda specificamente gli iscritti alle gestioni di artigiani e commercianti che non risultano in pari con il versamento dei cosiddetti contributi fissi annuali. Queste somme, che costituiscono il pilastro della contribuzione previdenziale per gran parte dei lavoratori autonomi italiani, sono suddivise normalmente in più rate durante l’anno.

Le scadenze oggetto delle comunicazioni, secondo quanto esplicitato nei messaggi istituzionali e nella documentazione ufficiale, riguardano in particolare:

  • Quarta rata dell’anno 2024 – la cui scadenza cadeva nel mese di febbraio 2025
  • Prima rata dell’anno 2025 – con termine di pagamento posto a maggio dello stesso anno
Chi non ha provveduto all’effettuazione dei versamenti entro queste scadenze si ritrova ora destinatario dell’avviso bonario, notificato tramite il servizio digitale dedicato sul portale INPS. Il Cassetto Previdenziale Artigiani e Commercianti, raggiungibile tramite l’area personale del sito istituzionale, consente di verificare in autonomia la propria posizione e i relativi dettagli delle pendenze evidenziate.

L’avviso dettagliato riporta tutte le informazioni rilevanti:

  • Periodo di competenza del contributo non versato
  • Ammontare della quota dovuta, suddivisa tra previdenziale e assistenziale
  • Eventuali somme aggiuntive o accessori per ritardato pagamento
  • Indicazioni operative su modalità e termini di regolarizzazione
Il sistema di notifica è stato ulteriormente rafforzato: chi ha inserito correttamente il proprio indirizzo di posta elettronica riceve anche una comunicazione via email recante l’avviso formale della situazione contributiva sospesa.
Destinatari Artigiani e commercianti titolari di partita IVA iscritti alle gestioni INPS dedicate
Tipologia contributi Contributi fissi annuali, rate scadute (quarta 2024, prima 2025)
Modalità notifica Cassetto Previdenziale/Invio email (se registrata)
Dettaglio somme dovute Quota previdenziale, assistenziale, eventuali accessori per ritardo

I soggetti interessati possono quindi verificare immediatamente la posizione aperta e comprendere l’entità della pendenza. Questo aspetto assume particolare importanza in relazione al nuovo quadro previsto dalla Legge di Bilancio 2025, che ha introdotto innovazioni sul fronte contributivo, come lo sconto del 50% della contribuzione per chi avvia una nuova attività imprenditoriale durante l’anno.

Va precisato che l’avviso bonario non comporta ancora l’iscrizione a ruolo né l’applicazione immediata di sanzioni gravi, ma offre un’ultima occasione per mettersi in regola con la posizione prima dell’adozione di atti più gravosi sul piano della riscossione coattiva.

Come rispondere correttamente agli avvisi bonari e casi di pagamento già effettuato

Ricevere una comunicazione formale di mancato pagamento INPS può destare preoccupazione e incertezza, soprattutto per chi ritiene di aver già adempiuto ai propri obblighi. La corretta gestione della risposta a un avviso bonario richiede alcuni step fondamentali, sia in caso di effettivo mancato pagamento che qualora, invece, l’adempimento sia già avvenuto.

Per chi riconosce la morosità, l’azione più opportuna è quella di provvedere al saldo immediato delle somme contestate. Tutte le istruzioni per il versamento sono indicate dettagliatamente all’interno dell’avviso stesso e nella sezione dedicata del sito INPS. Ove necessario, è possibile consultare intermediari abilitati come consulenti del lavoro o commercialisti per il corretto espletamento delle procedure di regolarizzazione.

Situazioni particolari emergono molto spesso: numerosi contribuenti hanno già eseguito il pagamento delle rate richieste, ma questo non è stato riconosciuto dai sistemi informatici dell’Istituto. In tali casi, la procedura è la seguente:

  • Accedere al Cassetto Previdenziale Artigiani e Commercianti tramite SPID, CIE o CNS
  • Seguire il percorso “Contatti - Nuova Richiesta - Invio quietanza di versamento”
  • Allegare la ricevuta o la quietanza comprovante l’avvenuto pagamento
  • Attendere il riscontro ufficiale da parte dell’Istituto con la presa in carico della documentazione
È raccomandabile, per tutti coloro che ritengano di essere in regola, procedere tempestivamente a questa segnalazione documentale. L’attuale complessità informatica degli incroci tra banche dati e i ritardi dovuti all’adeguamento alle agevolazioni contributive, soprattutto per le nuove attività che beneficiano dello sgravio del 50% nel 2025, hanno reso più frequente il fenomeno delle irregolarità nonostante il regolare pagamento.

Infine, occorre ricordare che solo dopo la ricezione dell’avviso bonario è possibile attivare le azioni di verifica o rettifica: nessuna posizione risulta iscritta a ruolo senza aver prima tentato il percorso sollecito bonario. Per ogni eventuale dubbio interpretativo, resta utile il riferimento al quadro normativo che regola la riscossione dei contributi previdenziali (D.L. 463/1983 convertito in legge 638/1983) e alle circolari interpretative dell’Istituto.

La risoluzione collaborativa delle pendenze, sia in caso di effettivo debito che nelle ipotesi di errori di contabilizzazione, rappresenta dunque la strada maestra verso la tutela delle posizioni previdenziali e il rispetto delle tempistiche fissate per l’anno in corso.