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Perché comprare un Btp nel 2025 invece di investire in un conto deposito che ha rendimenti maggiori?

di Chiara Compagnucci pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
Btp o conto deposito

Conviene comprare un BTP nel 2025 anche con conti deposito dai rendimenti più alti? Vantaggi, rischi e motivi per scegliere i titoli di Stato rispetto ai depositi bancari

L'investimento finanziario richiede sempre valutazioni attente e ponderate. Quando ci si trova davanti alla scelta tra titoli di Stato e strumenti di risparmio bancari, molti investitori si interrogano sulla soluzione più vantaggiosa. A prima vista, potrebbe sembrare che un conto deposito con rendimenti elevati rappresenti l'opzione più conveniente, ma un'analisi più approfondita rivela diverse ragioni per cui l'acquisto di Buoni del Tesoro Poliennali nel 2025 potrebbe costituire una scelta strategicamente più vantaggiosa, anche a fronte di rendimenti apparentemente inferiori.

Differenze fondamentali tra BTP e conti deposito

La distinzione principale tra questi due strumenti finanziari risiede nella loro natura e finalità. Il conto deposito è essenzialmente uno strumento di allocazione del risparmio a breve termine, non rappresentando un investimento finanziario nel senso stretto del termine. Al contrario, i BTP sono titoli negoziati sui mercati finanziari, creando una differenza sostanziale nel profilo di rischio-rendimento.

Per quanto riguarda il rendimento, nei conti deposito questo è fisso e predeterminato al momento dell'apertura. Nei BTP, invece, il rendimento effettivo deriva dalla combinazione della cedola e del differenziale tra il prezzo di acquisto e il valore nominale che verrà rimborsato alla scadenza. Alcune emissioni particolari, come i BTP Italia previsti per il 2025, offrono inoltre cedole variabili indicizzate all'inflazione, aggiungendo un ulteriore livello di protezione per il potere d'acquisto dell'investitore.

Per effettuare un confronto realistico, è necessario identificare una specifica scadenza e mettere a confronto il rendimento lordo offerto dal conto deposito con quello del BTP disponibile sul mercato alla stessa scadenza. Quest'ultimo sarà generalmente la somma tra le cedole periodiche e la differenza tra il prezzo di acquisto e quello di rimborso.

Il vantaggio fiscale dei BTP

Un aspetto che spesso viene sottovalutato nella comparazione tra questi strumenti è il regime fiscale applicato, che può incidere significativamente sul rendimento netto finale dell'investimento:

  • Conti deposito: soggetti all'imposta ordinaria del 26% sugli interessi maturati, con un'imposta di bollo annua dello 0,20% per depositi superiori a 5.000 euro.
  • BTP: beneficiano di un'imposizione fiscale agevolata del 12,50% sui rendimenti, mantenendo l'imposta di bollo annua dello 0,20% per giacenze superiori a 5.000 euro (richiedendo l'accesso a un conto titoli).
Questa differenza nella tassazione crea un vantaggio immediato per i BTP, il cui rendimento netto risulta proporzionalmente più elevato rispetto a quello dei conti deposito, anche a parità di rendimento lordo. Per un investitore con aliquota marginale elevata, questo aspetto può rappresentare un fattore decisivo nella scelta tra i due strumenti.

Sicurezza e garanzie, quali tutele per l'investitore

Un altro elemento cruciale nella valutazione riguarda le garanzie offerte dai diversi strumenti:

  • Conti deposito: offrono una protezione fino a 100.000 euro attraverso il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, rappresentando una soluzione ideale per investitori con bassa propensione al rischio.
  • BTP: pur essendo considerati relativamente sicuri in quanto titoli emessi dallo Stato italiano, non godono della stessa garanzia esplicita e possono subire oscillazioni di prezzo in base alle condizioni di mercato.
Nel caso dei BTP, la solidità dell'emittente (lo Stato italiano) costituisce la principale garanzia, mentre per i conti deposito le protezioni sono analoghe a quelle dei conti correnti. È importante notare che in caso di default della banca depositaria, il risparmiatore sarebbe completamente tutelato solo fino al massimale di 100.000 euro.

Per importi superiori, non esistono garanzie pubbliche dirette, sebbene la prassi dimostri che in caso di fallimento bancario, vengono coinvolti prima gli azionisti, poi i detentori di obbligazioni subordinate, seguiti dagli obbligazionisti tradizionali e, solo in ultima istanza, se tutti i diritti creditizi non sono stati soddisfatti, i depositanti.

L'esenzione ISEE, un vantaggio competitivo per i BTP nel 2025

Un elemento distintivo introdotto dalla recente legislazione fiscale è l'esenzione dei BTP dal calcolo dell'Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). Questo rappresenta un significativo vantaggio competitivo che incentiva i risparmiatori a orientarsi verso questi titoli di Stato.

L'esenzione consente agli investitori di ottenere un rendimento effettivo superiore rispetto ad altri strumenti finanziari, mantenendo inalterato il proprio indicatore ISEE. Questo può tradursi in vantaggi concreti per l'accesso a servizi pubblici, agevolazioni fiscali e tariffe più convenienti per vari servizi essenziali.

Per le famiglie con figli in età universitaria, per esempio, questo aspetto può risultare particolarmente vantaggioso in vista delle domande di borse di studio o agevolazioni sulle tasse universitarie previste per il 2025, dove l'ISEE rappresenta il parametro principale per l'accesso ai benefici.

Flessibilità e potenziale speculativo dei BTP

Un ulteriore vantaggio dei BTP rispetto ai conti deposito risiede nella loro maggiore flessibilità e nel potenziale speculativo. I BTP possono essere venduti sul mercato secondario prima della scadenza, permettendo all'investitore di realizzare potenziali guadagni sul differenziale di prezzo.

In un contesto di tassi d'interesse in possibile riduzione nel 2025, chi acquista BTP a medio-lungo termine potrebbe beneficiare dell'aumento di valore dei titoli, realizzando profitti superiori al semplice rendimento cedolare. Questa possibilità di capitalizzare sulle variazioni di prezzo rappresenta un'opportunità non disponibile per i conti deposito, il cui rendimento rimane fisso indipendentemente dalle condizioni di mercato.

Gli investitori più esperti possono quindi implementare strategie di investimento dinamiche, acquistando BTP quando i tassi sono elevati (e i prezzi bassi) per poi rivenderli quando i tassi scendono (e i prezzi salgono), realizzando un guadagno in conto capitale oltre al rendimento cedolare percepito nel periodo di detenzione.

Tipologie di conti deposito vincoli e limitazioni

Per completare il confronto, è utile analizzare le diverse tipologie di conti deposito disponibili sul mercato e i relativi vincoli:

  • Conto deposito libero: consente di prelevare o versare denaro senza restrizioni di tempo e importo, offrendo massima flessibilità ma rendimenti generalmente più contenuti.
  • Conto deposito vincolato: richiede l'impegno a non ritirare la somma investita per un periodo prestabilito, solitamente compreso tra dodici e sessanta mesi, in cambio di rendimenti superiori.
Il conto vincolato offre tassi più vantaggiosi rispetto a quello libero, con rendimenti tendenzialmente crescenti in relazione alla durata del vincolo. Questa modalità permette alle società finanziarie di disporre del denaro per periodi più lunghi, implementando le proprie strategie aziendali.

Va sottolineato che il vincolo non è assoluto: in caso di necessità impreviste, è generalmente possibile prelevare le somme depositate prima della scadenza, ma ciò comporta l'applicazione di una penale che può ridurre significativamente il rendimento netto finale, annullando in molti casi il vantaggio iniziale rispetto a un conto deposito libero.

Liquidità e accessibilità

Un aspetto pratico da considerare nella scelta tra BTP e conti deposito riguarda la liquidità e l'accessibilità del capitale investito:

I conti deposito liberi offrono accesso immediato ai fondi, ma con rendimenti inferiori. I conti vincolati presentano restrizioni all'accesso, compensate da rendimenti maggiori. I BTP, pur essendo negoziabili in qualsiasi momento sul mercato secondario, comportano il rischio di dover vendere a un prezzo inferiore a quello di acquisto se le condizioni di mercato sono sfavorevoli.

Nel contesto economico previsto per il 2025, con possibili variazioni dei tassi d'interesse, la liquidità assume un'importanza strategica. Gli investitori dovrebbero valutare attentamente le proprie esigenze di accesso al capitale nel breve-medio termine prima di optare per una soluzione rispetto all'altra.

In particolare, chi prevede di non aver bisogno di liquidità immediata potrebbe trovare nei BTP un'opzione più remunerativa, specialmente considerando i vantaggi fiscali e l'esenzione ISEE, mentre chi potrebbe necessitare di accesso rapido ai fondi potrebbe preferire un conto deposito libero, accettando rendimenti inferiori in cambio di maggiore flessibilità.

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