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Prezzi diesel uguali a tariffe benzina, con rialzo delle accise in manovra finanziaria 2024. Le simulazioni dei costi

di Chiara Compagnucci pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
Benzina e diesel, accise parificate

Grandi discussioni sulla scelte del Governo di aumentare il costo del diesel rendendolo uguale al costo della benzina. L'analisi della decisione, le cosneguenze dirette e indirette e le prime reali simulazini sull'aumento dei costi alla pompa del gasoliod

Con la manovra finanziaria 2024, il governo Meloni ha annunciato un rialzo delle accise sui carburanti, che potrebbe portare il prezzo del diesel ad allinearsi con quello della benzina o addirittura a superarlo in alcune aree del Paese.

Questa misura, pensata per generare entrate fiscali aggiuntive, ha sollevato preoccupazioni tra i consumatori e le imprese, in particolare nei settori della logistica e dei trasporti, fortemente dipendenti dal diesel. Approfondiamo allora:

  • Benzina e diesel, accise parificate
  • Quale impatto diretto e indiretto per gli automobilisti e i consumatori
  • Simulazione dell'impatto diretto sui costi del carburante per i cittadini e le famiglie italiane

Benzina e diesel, accise parificate

Storicamente il diesel in Italia è stato meno costoso rispetto alla benzina, soprattutto grazie a un regime fiscale più favorevole. Con la rimozione di alcune agevolazioni fiscali e l’introduzione di nuove accise nella legge di bilancio 2024, il diesel sta raggiungendo un prezzo quasi equivalente a quello della benzina. Questo fenomeno non è nuovo, ma il divario di prezzo tra i due carburanti si è ulteriormente ridotto negli ultimi anni, con la possibilità che il diesel superi la benzina in termini di costo in alcune aree.

Le accise sono una parte del prezzo finale dei carburanti in Italia. Secondo il piano del governo Meloni, l'aumento delle accise sarà uno strumento per finanziare misure sociali e ridurre il debito pubblico. Nonostante le promesse elettorali di ridurre le accise, la premier Meloni ha dovuto ritrattare, affermando che la loro riduzione avrebbe sottratto risorse a settori chiave come sanità e istruzione.

Durante la crisi energetica del 2022, il governo Draghi aveva introdotto una misura temporanea di sconto sulle accise, che ha ridotto significativamente il prezzo alla pompa per benzina e diesel. Con la fine di questa misura nel gennaio 2023, i prezzi dei carburanti hanno iniziato a risalire rapidamente, soprattutto per il diesel, che è tornato a livelli pre-crisi.

L'embargo europeo sulle importazioni di petrolio e prodotti raffinati dalla Russia ha avuto un impatto significativo sulla disponibilità di gasolio nel mercato europeo. La Russia era uno dei principali fornitori di diesel, e la riduzione delle esportazioni ha aumentato la pressione sui prezzi, contribuendo all’aumento del costo del carburante.

La ripresa economica post-pandemia e la domanda crescente di diesel da parte di settori come l'industria pesante e la logistica hanno ulteriormente spinto il prezzo del gasolio verso l'alto. Questo ha reso il diesel un prodotto molto richiesto a livello internazionale, incidendo sui costi anche a livello nazionale.

Di fronte all'aumento dei prezzi dei carburanti, molti analisti suggeriscono l'adozione di misure più strutturali per ridurre la dipendenza dal diesel e promuovere l’uso di carburanti alternativi. Tra queste misure, figurano gli incentivi per i veicoli elettrici e ibridi e lo sviluppo di infrastrutture per il biocarburante.

Quale impatto per gli automobilisti e i consumatori

L'aumento del prezzo del diesel avrà un impatto su diversi settori economici, in particolare quelli che fanno ampio uso di questo carburante.

Il diesel è il carburante principale utilizzato per il trasporto su strada, soprattutto per i mezzi pesanti come camion e tir. Un aumento del prezzo del diesel si riflette sui costi di trasporto, portando potenzialmente a un incremento dei prezzi dei beni al dettaglio. Secondo le associazioni di categoria, i costi logistici per le imprese potrebbero aumentare fino al 10-15%, una percentuale significativa che rischia di essere trasferita ai consumatori finali sotto forma di rincari.

Anche il settore agricolo sarà colpito dall’aumento del prezzo del gasolio, poiché molti macchinari agricoli utilizzano diesel. Questo potrebbe incidere sui costi di produzione dei beni alimentari, con conseguenze sui prezzi al consumo.

Molti italiani, soprattutto coloro che vivono in aree rurali o che percorrono lunghe distanze per lavoro, fanno affidamento su veicoli diesel. L'aumento dei prezzi del carburante inciderà direttamente sui loro bilanci familiari. Secondo alcune stime, il costo aggiuntivo potrebbe essere di centinaia di euro all’anno per i pendolari regolari, a seconda delle distanze percorse.

L'introduzione dell'aumento delle accise nella manovra ha sollevato critiche da parte dei consumatori e delle associazioni di categoria, che temono un impatto negativo sui bilanci familiari e sulla competitività delle imprese. Alcuni esponenti politici hanno ricordato come la stessa Meloni, prima di diventare premier, avesse criticato le accise sui carburanti, definendole un fardello ingiusto per i cittadini.

Le associazioni dei consumatori, come Codacons e Altroconsumo, hanno chiesto al governo di introdurre misure di compensazione per le fasce di popolazione più colpite dall’aumento dei prezzi dei carburanti. Non solo, ma i rappresentanti del settore dei trasporti hanno espresso preoccupazione per le conseguenze che questi aumenti avranno sulla competitività delle imprese italiane rispetto ai competitor europei.

Simulazione dell'impatto diretto sui costi del carburante per i cittadini e le famiglie italiane

Arrivano anche le prime simulazioni sui costi diretti che ogni automobilista dovrebbe pagare in caso di riallineamento dei prezzi.

Secondo Assoutenti, come spiega il suo Presidente Gabriele Melluso, stando l'accisa sul diesel attuale è 0,617 euro/litro e quella della benzina a a 0,728 euro al litro, il totale pareggio porterebbe un costo per gli automobilisti di crica 5,5 euro per ogni peino fatto.

E se nel 2023, gli italiani per i soli rifornimenti diesel hanno pagato 38 miliardi solo per iva e accise per i rifornimenti, il costo salirebbe di ben 3,1 miliardi all'anno se i consumi, ovviamente, rimanessero uguali.

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