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Quali controlli e da chi vengono fatti su badanti in nero non assunte regolarmente? E cosa si rischia?

di Chiara Compagnucci pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
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Cosa prevedono i controlli sulle assunzioni regolari delle badanti e da chi vengono fatti: i chiarimenti e le spiegazioni

Quali controlli e da chi vengono fatti sulle badanti in nero non assunte regolarmente? Assumere una badante in regola significa stipulare un contratto di assunzione in forma scritta, con relativa registrazione all’Inps, per inquadrare la lavoratrice, riconoscendole tutti i diritti previsti da Ccnl e stabilendo i relativi obblighi e doveri da assolvere.

E crescono gli accertamenti per scoprire se le badanti lavorano regolarmente. Vediamo quali sono e i rischi che si corrono nei casi di lavoro in nero.

  • Chi e quali controlli fa sulle badanti in nero non assunte regolarmente
  • Cosa si rischia per l’assunzione in nero di una badante

Chi e quali controlli fa sulle badanti in nero non assunte regolarmente

I controlli sulle badanti in nero non assunte regolarmente vengono effettuati dall'Inps e dall'Agenzia delle Entrate tramite uno scambio e un incrocio di dati e informazioni. 

Si tratta di un sistema di verifiche possibili grazie alla super anagrafe dei conti correnti e al redditometro, che ‘controlla’ lo stile di vita del contribuente.

Se dall'incrocio dei dati emergono incongruenze sulle spese effettuate, che risultano superiori al 20% di quanto guadagnato, allora scattano gli accertamenti dalle Entrate.

Inoltre, vengono effettuati anche interventi per la corretta ricostruzione della posizione reddituale e contributiva delle badanti. 

Ciò significa che vengono sottoposte ad un maggiore controllo per in modo che i redditi percepiti siano dichiarati correttamente e che i contributi previdenziali siano versati regolarmente.
 

Cosa si rischia per l’assunzione in nero di una badante

Sono diversi i rischi che si corrono per l'assunzione in nero, non regolare, di una badante. E si tratta di rischi che corrono sia i datori di lavoro che le lavoratrici stesse.

Se dai controlli fiscali effettuati dovesse emergere, infatti, che la badante non ha presentato la regolare dichiarazione dei redditi, è prevista per lei una sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra un minimo del 120% ed un massimo del 240% dell'importo che avrebbe dovuto pagare di tasse.

L'imposta minima è di 250 euro.

Se, invece, per la badante obbligata a presentare la dichiarazione dei redditi non era previsto il pagamento di alcuna imposta, allora la sanzione oscilla dai 250 euro ai mille euro.

Peggio va se la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi riguarda più annualità consecutive.

In questo caso, scatta l’aumento dalla metà al triplo della sanzione iniziale prevista.

Diversi e gravi sono i rischi previsti anche per chi assume una badante non regolarmente.

In particolare, le sanzioni previste sono le seguenti:

  • una sanzione amministrativa compresa tra i 200 e i 500 euro per la mancata comunicazione dell’assunzione;
  • una sanzione che va da 1.500 euro a 12mila euro, maggiorata di 150 euro per ogni giornata di lavoro effettivo, cumulabile con le altre sanzioni amministrative e civili previste contro il lavoro in nero, per l'omessa iscrizione all’Inps;
  • sanzioni previste per l’omesso pagamento dei contributi previdenziali che sono al tasso del 30% su base annua calcolate sull’importo dei contributi evasi con un massimo del 60% e un minimo di 3mila euro, indipendentemente dalla durata del lavoro svolto effettivamente. 

 
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