L’aggiornamento finanziario più recente della holding di Omaha, diffuso in chiusura d’anno, offre agli investitori elementi chiave per comprendere l’evoluzione delle strategie di allocazione patrimoniale. La presentazione dei risultati, che anticipa la successione a Warren Buffett come CEO, si è distinta rispetto ai precedenti report per la segnalazione di una gestione più attenta e selettiva delle risorse. Gli spunti forniti sono particolarmente rilevanti per coloro che vogliono pianificare la propria asset allocation tra la fine del 2025 e il 2026, in un contesto finanziario globale caratterizzato da incertezze e volatilità crescenti. Sotto la lente d’ingrandimento figurano il marcato incremento della liquidità, la composizione dei principali investimenti e le prospettive in vista del cambio di gestione.
La prudenza strategica di Berkshire Hathaway: focus sulla liquidità record
Nel terzo trimestre 2025, Berkshire Hathaway ha rafforzato la propria reputazione per la gestione conservativa, portando la sua liquidità a un livello mai visto prima, superiore a 380 miliardi di dollari secondo le stime. Questo accumulo di risorse, che ha superato anche il precedente massimo storico di inizio anno, è stato interpretato come risposta a un ambiente di mercato percepito come surriscaldato dagli operatori e soggetto a un potenziale ridimensionamento delle quotazioni, soprattutto nel comparto tecnologico statunitense.
All’interno della holding emerge una marcata preferenza per la liquidità rispetto a investimenti immediati o riacquisti di azioni proprie. Infatti, nel periodo in esame, non sono stati effettuati buyback, rompendo una tradizione avviata dal 2018, e sono state realizzate cessioni di partecipazioni azionarie per oltre 6 miliardi di dollari. Questo orientamento risulta coerente con una strategia di protezione patrimoniale, orientata a preservare il valore in caso di un’inversione dei mercati.
Sul fronte degli attivi prontamente liquidabili, la società mantiene anche posizioni rilevanti in Treasury Bills, con circa 288 miliardi di dollari allocati, mentre il capitale investito in strumenti azionari è stato ridotto, anche attraverso la diminuzione sostanziale delle partecipazioni in singoli titoli come Apple e Bank of America.
- Fattori di cautela: clima di incertezza macroeconomica, possibile bolla finanziaria e volatilità dei mercati azionari, in particolare nel settore tech.
- Utilizzo della liquidità: accumulo per future opportunità di investimento e preservazione dei capitali in attesa di valutazioni più favorevoli.
Composizione del portafoglio e mosse di investimento recenti
Berkshire Hathaway si distingue per la diversificazione degli asset sotto la propria gestione. Al termine del terzo trimestre 2024, il portafoglio complessivo di investimenti azionari, esclusi alcuni segmenti strategici, risultava in contrazione rispetto all’anno precedente, segno di una filosofia attendista e di raccolta di plusvalenze. Il peso delle azioni Apple è stato significativamente alleggerito, così come è stata rivista la posizione in Bank of America e Kraft Heinz, quest’ultima oggetto anche di una svalutazione rilevante.
- Nel comparto assicurativo, la ricerca di rendimento si è indirizzata maggiormente verso strumenti obbligazionari e riserve liquide.
- Sul fronte delle acquisizioni, la scelta della holding è ricaduta sulla divisione chimica di Occidental Petroleum per circa 9,7 miliardi di dollari, registrando la prima operazione rilevante sotto la regia del futuro CEO Greg Abel.
- La propensione alla vendita ha prevalso sull’attività di acquisto di nuove partecipazioni, marcando un ulteriore segnale di attesa rispetto a future condizioni di mercato più vantaggiose.
| Principali movimenti portafoglio (T3 2024) |
Valore USD mld |
| Treasury Bills |
288 |
| Investimenti azionari core |
~272 |
| Accumulazione liquidità |
oltre 380 |
| Acquisizione OxyChem |
9,7 |
Analisi delle performance operative: risultati delle principali controllate e settori chiave
Il conglomerato guidato da Omaha ha saputo valorizzare la varietà delle proprie controllate, registrando un incremento del 34% dell’utile operativo rispetto all’anno precedente, trainato soprattutto dalla divisione assicurativa. I ricavi totali, seppur cresciuti del 2%, hanno mostrato ritmi inferiori rispetto al quadro economico generale degli Stati Uniti e al principale listino azionario.
- Assicurazioni: il business assicurativo, con i marchi Geico e Berkshire Hathaway Reinsurance Group, ha continuato a generare float a basso costo per la holding. Tuttavia, le perdite legate a eventi naturali, come gli uragani, e la rivalutazione delle passività di talune società assicurative, hanno influenzato negativamente la crescita dei profitti trimestrali.
- Railway: la controllata ferroviaria BNSF ha mantenuto una buona performance, anche se la strategia di sacrificare i prezzi in favore dei volumi pone interrogativi sulla sostenibilità dei margini nel medio termine.
- Energia e beni di consumo: il comparto energetico ha affrontato spese legali dovute a eventi esterni e il risultato delle società come Duracell e Fruit of the Loom è stato condizionato dalla contrazione della fiducia dei consumatori.
Nonostante queste sfide, il valore contabile per azione è salito sia su base trimestrale che annuale, a conferma di una gestione patrimoniale mirata all’incremento del valore intrinseco nel lungo periodo.
La successione di Warren Buffett: implicazioni per il futuro degli investimenti
La nomina di Greg Abel, già vicepresidente e responsabile della supervisione delle attività non assicurative, rappresenta un passaggio epocale nelle strategie e nella governance della holding. Con il prossimo avvicendamento, la leadership sarà affidata a un manager ritenuto pragmatico e dalla visione operativa, con una reputazione costruita nella gestione del comparto energetico.
- Transizione gestionale: il mercato guarda con attenzione alle future scelte in termini di allocazione, impiego delle elevate disponibilità e potenziali distribuzioni di dividendi, ipotesi mai perseguita sotto la guida di Buffett.
- Effetti sulle quotazioni: dalla comunicazione dell’uscita di Buffett, si è assistito a una correzione significativa del titolo rispetto all’indice S&P 500. La cosiddetta “Buffett premium” sembra sul punto di venire riassorbita, in attesa che il mercato valuti risultati concreti della nuova gestione.
- Nuovi scenari: la presenza di un manager più orientato all’azione potrebbe favorire, nelle fasi di mercato meno effervescenti, l’utilizzo della liquidità per acquisizioni o riacquisti, o l’avvio di una politica di dividendi ordinari.
L’evoluzione della leadership sarà seguita con particolare attenzione dagli analisti, vista la storica centralità delle scelte di allocazione del fondatore nell’equilibrio del conglomerato.
Fair value, solidità finanziaria e rischio: le valutazioni degli analisti sulla Berkshire di domani
Secondo le principali società di ricerca indipendenti, la valutazione di Berkshire Hathaway rimane allineata al suo valore intrinseco, con rating three-star e stime di fair value pari a 1,44 volte il book value previsto per il 2025. Dal punto di vista finanziario, la holding si conferma solidissima, potendo contare su riserve liquide considerate più che adeguate non solo rispetto alle esigenze del core business assicurativo, ma anche per la potenziale espansione o l’attuazione di piani straordinari.
- Moat competitivo: l’insieme delle controllate assicura alla società una protezione superiore rispetto agli standard del settore, grazie al float assicurativo e a una gestione prudente dei capitali.
- Solidità patrimoniale: cash di sicurezza fissato a 30 miliardi per la copertura assicurativa, mentre il surplus viene destinato ad investimenti opportunistici.
- Gestione dei rischi: la bassa esposizione a rischi ESG e la diversificazione attenuano le incertezze potenziali; restano in ogni caso sotto osservazione i rischi collegati a indennizzi straordinari o normative settoriali restrittive.
Alla luce degli attuali multipli di mercato e del sentiment che accompagna la transizione manageriale, gli esperti vedono in Berkshire Hathaway una delle realtà più capitalizzate e resilienti del panorama statunitense. Le decisioni sulla destinazione della liquidità e la progressiva affermazione del nuovo CEO saranno centrali nell’orientare le strategie di investimento a partire dal 2026.