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Conviene ancora aprire un negozio di quartiere o in una piccola città? Cosa vendere? E quanto si può guadagnare?

di Marcello Tansini pubblicato il
Conviene ancora aprire un negozio

Aprire un negozio in quartiere o in una piccola città oggi richiede attenzione a nuovi scenari economici: tra tipologie di attività, fattori di successo e guadagni possibili, esploriamo quali opportunità restano davvero sostenibili.

Negli ultimi anni il panorama commerciale italiano ha visto una rinnovata attenzione verso i negozi di quartiere e le attività nei piccoli centri abitati. La pandemia ha infatti rafforzato la percezione dell’importanza delle botteghe sotto casa e dei punti vendita di prossimità, capaci di offrire beni essenziali e servizi personalizzati, in contrapposizione alle catene della grande distribuzione e al commercio online.

Questa evoluzione ha generato nuove opportunità di business, ma anche la necessità di adattarsi a un contesto in rapido cambiamento, dove digitalizzazione, fidelizzazione della clientela, attenzione ai costi e valorizzazione del territorio locale sono elementi chiave per la competitività.

Il quesito se sia vantaggioso investire nell’apertura di un negozio in un piccolo centro continua a suscitare grande interesse, in particolare tra coloro che desiderano avviare un’attività a bassa soglia di rischio, con prospettive di guadagno stabile e un impatto positivo sulla comunità locale.

Fattori da valutare prima di aprire un negozio in un piccolo centro

  • Analisi di mercato e della concorrenza: la valutazione della domanda locale, delle abitudini di acquisto e delle carenze dell’offerta commerciale risulta imprescindibile. L’osservazione attenta delle tendenze consumeristiche e l’identificazione di nicchie ancora poco presidiate possono determinare la riuscita di un nuovo punto vendita.
  • Studio della popolazione: l’età media, la presenza di famiglie, anziani, giovani, la densità abitativa e la concentrazione di animali domestici sono indicatori utili per la scelta della tipologia di attività più adatta.
  • Collocazione e accessibilità: la posizione del locale e la vicinanza a scuole, uffici, poli sanitari o altri punti di interesse, insieme alla facilità di parcheggio e all’accessibilità, influenzano direttamente l’afflusso di clienti.
  • Digitalizzazione: anche nei piccoli centri è ormai essenziale curare la presenza digitale attraverso sito web, e-commerce, app e strategie di marketing online.
  • Contesto territoriale: la vicinanza a poli turistici, vie di comunicazione e città più grandi può aumentare la platea potenziale di utenti, ampliando le prospettive di fatturato.
  • Integrazione con servizi esistenti: analizzare la possibilità di offrire servizi complementari che arricchiscano l’offerta locale, come consegne a domicilio, consulenze personalizzate o eventi tematici.

Tipologie di attività e negozi più promettenti in quartieri e piccole città

Le realtà locali offrono ampie opportunità per avviare business sia tradizionali che innovativi, beneficiando di una clientela fidelizzata, minore concorrenza e possibilità di personalizzazione dell’offerta. In particolare, alcuni settori risultano particolarmente adatti al contesto di quartiere o delle piccole città.

Negozi alimentari e minimarket: scenari, requisiti e possibili guadagni

Questa tipologia di attività resta tra le più richieste in zone residenziali e piccoli centri dove la presenza di grandi supermercati manca o è limitata. I minimarket locali permettono un rapporto diretto con il cliente, la valorizzazione di prodotti freschi e tipici e la costruzione di una reputazione affidabile nell’ambito della comunità.

  • Iter burocratico: apertura partita IVA, iscrizione al registro delle imprese, SCIA da inviare al Comune, rispetto delle norme urbanistiche e igienico-sanitarie (Legge 241/1990). Necessario possedere certificazione HACCP.
  • Costi di avvio: variabili dai 30.000 ai 60.000 euro. Le spese maggiori comprendono l’arredamento, prime forniture, pratiche burocratiche, consulenze e promozione.
  • Possibili ricavi: per mantenere la sostenibilità economica, il negozio deve puntare a ricavi mensili tra 11.000 e 20.000 euro, con un saldo netto che può aggirarsi sui 2.000-2.500 euro/mese a seconda della struttura dei costi.
  • Strategie di successo: specializzazione su prodotti locali, biologici o gluten-free, servizio di consegna a domicilio, presenza digitale e promozione tramite social network.

Tabaccherie e negozi di servizi: perché rappresentano ancora un investimento sicuro?

Le tabaccherie mantengono un’elevata domanda grazie a servizi basici e a un ampio ventaglio di servizi accessori (bollette, ricariche, trasferimenti di denaro, piccoli pagamenti), garantendo ingressi regolari e basso rischio di concorrenza.
  • Settore regolamentato: posti limitati tramite licenza statale, con vantaggi rispetto alla concorrenza (limiti territoriali di apertura).
  • Clientela fidelizzata e ricavi costanti: la stabilità della domanda permette di programmare i flussi di cassa e di mantenere margini positivi; la diversificazione garantisce resilienza anche in condizioni economiche avverse.
  • Gestione snella: spesso l’attività viene condotta in ambito familiare, con economie nei costi di personale e struttura.
  • Valore di rivendita: la licenza rappresenta un asset economico durevole, facilmente cedibile a terzi.
I punti servizio postali, multiservizio o di consulenza (pagamenti, visure, pratiche burocratiche) seguono la stessa logica delle tabaccherie, sfruttando la domanda locale e la mancanza di alternative nei piccoli centri.

Ristorazione, friggitorie e street food: modelli di business e prospettive di crescita

La ristorazione tipica o specializzata, come pizzerie d’asporto e street food, rappresenta una scelta sempre attuale. Le friggitorie e i format snelli rispondono a una crescente esigenza di consumo rapido, ingredienti locali e prodotti artigianali, anche grazie ai modelli di food-truck o chioschi mobili.

  • Business plan strutturato: determinare target di clientela, posizione strategica e offerta distintiva (prodotti tipici o specialità di qualità).
  • Burocrazia: occorre Partita IVA, iscrizione agli enti previdenziali e presentazione SCIA. Licenza di somministrazione se si offrono posti a sedere.
  • Costi iniziali: da 50.000 a 100.000 euro, in funzione dell’allestimento e delle attrezzature (friggitrici, sistemi di aspirazione, arredi).
  • Prospettive di redditività: margini interessanti in zone a traffico turistico, possibilità di espansione online e tramite servizi delivery.

Attività innovative, digitali e servizi alla persona: nuove opportunità e tendenze

  • Consulenza digitale/IT: fornire soluzioni tecnologiche, digitalizzazione, gestione e-commerce e sviluppo app per attività locali; mercato in crescita anche nei piccoli centri con scarsa concorrenza.
  • Centri servizi/benessere: wellness, estetica, assistenza alla terza età, consulenze psicologiche integrate sia su strada che online.
  • Servizi di delivery: crescita significativa negli ultimi anni sia per alimentari che farmaci e generi di prima necessità.
  • Laboratori artistici, negozi per animali ed educazione: offerta di workshop, prodotti artigianali, attività per bambini e servizi per la cura degli animali domestici.
  • Attività green: vendita e installazione di pannelli solari, servizi energetici, noleggio mezzi elettrici e prodotti ecosostenibili in linea con i trend di sostenibilità.

Prospettive di guadagno: quali fattori influenzano la redditività

Fattore Impatto sulla redditività
Bacino d’utenza Incide direttamente sul volume di vendite, specialmente nelle attività alimentari e nei servizi di frequenza quotidiana.
Concorrenza Un basso numero di competitor in loco favorisce la fidelizzazione e la stabilità dei ricavi.
Specializzazione e unicità L’offerta di prodotti/servizi non reperibili altrove o fortemente legati al territorio aumenta il margine operativo.
Efficienza gestionale Gestione attenta di costi fissi, personale e logistica, influenza il ritorno sull’investimento.
Supporto digitale e marketing Incrementa la visibilità e consente l’ampliamento della base clienti oltre i confini geografici.
Adozione di servizi accessori La vendita di servizi complementari (consegna, consulenze, corsi) amplia le fonti di reddito.
Possibilità di franchising Riduce il rischio imprenditoriale grazie a know-how, assistenza e politiche consolidate, mantenendo margini competitivi.
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