Gli errori più comuni che possono emergere dai controlli di una busta paga e le soluzioni per risolverli: i chiarimenti
Quali sono gli errori più comuni che si trovano in busta paga? La busta paga è il documento che ogni mese ricevono tutti i lavoratori dipendenti e che riporta tutti i dati anagrafici, retributivi, previdenziali e fiscali che inquadrano e definiscono ogni rapporto di lavoro.
Controllando la propria busta paga mensile, può capitare di accorgersi di errori riportati. Vediamo di seguito quali sono in particolare e come risolverli.
Possono, per esempio, emergere errori relativi a:
Se, per esempio, nella ultima busta paga non viene riportato il Tfr, ma ci sono solo le eventuali indennità residue per ferie non godute, permessi non goduti e l’eventuale indennità sostitutiva del preavviso, il lavoratore deve fare richiesta al datore di lavoro per ottenere il trattamento di fine rapporto spettante.
Anche nel caso in cui vi siano altri pagamenti mancanti, il lavoratore può rivolgersi direttamente al datore di lavoro perché regolarizzi la situazione e per ottenere ciò che gli spessa.
E’, infatti, possibile correggere un errore emerso dal controllo della busta paga ma ci sono delle scadenze da rispettare.
Il datore di lavoro ha, infatti, tempo per emettere il Libro unico del Lavoro fino al 16 del mese successivo al mese di elaborazione.
Per esempio, se si tratta dell’elaborazione della busta paga di gennaio, il datore di lavoro può emetterla fino al 16 febbraio; se la busta è quella di febbraio, ha tempo fino al 16 marzo e così via.
Se il datore di lavoro non provvede a correggere gli errori emersi o a pagare quanto dovuto, il lavoratore può intraprendere la strada legale.