Nel 2025 installare un sistema di allarme per la casa o per il giardino diventa ancora più conveniente grazie alle agevolazioni fiscali specifiche per la sicurezza domestica. Le detrazioni rappresentano una reale opportunità per ridurre sensibilmente l’esborso economico legato sia all’acquisto che all’installazione dei dispositivi di sicurezza più avanzati.
Interventi e dispositivi ammessi al Bonus Sicurezza
Le agevolazioni fiscali per allarmi e sistemi antifurto nel 2025 spaziano tra numerosi dispositivi e interventi mirati alla sorveglianza e alla protezione sia della casa che delle pertinenze esterne, come giardini o aree di accesso. Gli interventi che danno diritto alla detrazione fiscale sono dettagliati dall’articolo 16-bis del TUIR e comprendono:
- Impianti di allarme antifurto di ogni tipologia, inclusi sistemi wireless, con sirene esterne, sensori volumetrici o perimetrali e dispositivi di controllo da remoto tramite app.
- Apparecchi rilevatori di prevenzione antifurto e relative centraline.
- Telecamere, fotocamere, impianti di videosorveglianza collegati a centrali di vigilanza privata.
- Rafforzamento, sostituzione o installazione di cancellate, recinzioni murarie, porte blindate, grate, persiane blindate o inferriate per la protezione delle aperture dell’edificio.
- Installazione o sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci, spioncini, saracinesche e tapparelle metalliche con sistemi di bloccaggio.
- Vetri antisfondamento e casseforti a muro.
- Sistemi di domotica per la sicurezza, come controllo accessi elettronici e automazioni integrate per la protezione di casa e giardino.
Questi interventi sono detraibili esclusivamente se finalizzati all’aumento del livello di sicurezza contro i rischi di atti illeciti come furti, effrazioni, aggressioni e altri reati.
Chi può beneficiare della detrazione fiscale per allarmi
Tutti i contribuenti soggetti all’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) possono accedere alle agevolazioni fiscali per l’installazione di allarmi e sistemi antintrusione. La detrazione spetta a:
- Proprietari e nudi proprietari dell’immobile
- Titolari di diritti reali di godimento (usufrutto, uso, abitazione, superficie)
- Inquilini o comodatari
- Familiari conviventi (coniuge, parenti e affini entro i limiti di legge, unione civile, convivente more uxorio)
- Soci di cooperative edilizie
- Imprenditori individuali (per immobili non strumentali o merce)
- Soggetti indicati nell’art. 5 del TUIR che producono redditi in forma associata
A condizione che sostengano la spesa e risultino intestatari di fattura e pagamenti tracciabili, anche i familiari conviventi, separati, componenti di unione civile e assegnatari di abitazioni rientrano tra i beneficiari.
Come richiedere la detrazione fiscale per installazione allarmi nel 2025
La detrazione fiscale per allarmi o altri sistemi di sicurezza è automatica e non richiede presentazione di domande preventive: viene riconosciuta direttamente nella dichiarazione dei redditi (modello 730 oppure Redditi Persone Fisiche), inserendo l’ammontare della spesa e i dati catastali dell’immobile.
È essenziale che tutti i pagamenti siano eseguiti tramite bonifico parlante (bancario o postale), riportando nella causale:
- Riferimento normativo “ristrutturazione edilizia art. 16-bis DPR 917/86”
- Numero, data e totale della fattura
- Codice fiscale di chi richiede la detrazione
- Codice fiscale o partita IVA del fornitore/installatore
Occorre conservare per dieci anni la documentazione legata alla spesa (fatture, ricevute, bonifici), in caso di controlli dell’Agenzia delle Entrate. L’intervento non richiede comunicazione all’ENEA. Importante: il beneficiario del pagamento deve coincidere con l’intestatario del bonifico.
Detrazione fiscale allarmi: esempi pratici e simulazione dei calcoli
Per chiarire i vantaggi delle detrazioni fiscali per allarmi, ecco una simulazione: l’installazione di un sistema antifurto e videosorveglianza del valore di 4.000 euro in una prima casa dà diritto a una detrazione IRPEF del 50%, ovvero 2.000 euro, da recuperare suddivisi in 10 quote annuali da 200 euro ciascuna.
Se invece l’intervento riguarda un immobile diverso dalla prima casa, la detrazione spettante sarà del 36%: quindi, per una spesa di 4.000 euro, il risparmio fiscale totale sarà pari a 1.440 euro (144 euro all’anno per 10 anni).
Requisiti e condizioni: cosa non rientra nell’agevolazione
Non tutte le spese sono comprese nelle agevolazioni fiscali per allarmi. I principali costi esclusi dall’incentivo riguardano:
- Canoni o abbonamenti a istituti di vigilanza privata
- Tariffe mensili per il monitoraggio della centrale antifurto
- Servizi accessori non direttamente legati all’incremento della sicurezza strutturale
È invece ammessa la detrazione per tutti i costi di progettazione, installazione, collaudo e per eventuali perizie tecniche sul rischio di atti illeciti.
FAQ: domande frequenti sul Bonus Sicurezza 2025
- Il Bonus Sicurezza 2025 vale anche per allarmi wireless?
Sì, tutte le tecnologie di impianti antifurto wireless e domotici sono incluse tra le spese detraibili.
- Serve la comunicazione all’ENEA?
No, per gli interventi di sicurezza non è richiesta alcuna comunicazione all’ENEA.
- È possibile detrarre le spese di installazione e progettazione?
Sì, rientrano tutte le spese riferite a progettazione, installazione e collaudo dei sistemi di allarme e videosorveglianza.
- Le spese devono essere sostenute entro quando?
Solo le spese sostenute e pagate entro il 31 dicembre 2025 sono detraibili.
- Ho una casa in affitto: posso beneficiare della detrazione?
Sì, inquilini e comodatari possono richiedere la detrazione, purché intestatari di fatture e bonifici.
Leggi anche