Lavori legati all’intelligenza artificiale in Italia: quali sono le professioni già esistenti nel 2025 e gli stipendi medi nel settore AI
L'intelligenza artificiale rappresenta il fulcro della trasformazione del mercato del lavoro nel 2025. Mentre questa tecnologia avanza rapidamente, si assiste a una proliferazione di opportunità professionali sempre più sfaccettate e specializzate in Italia. Il panorama occupazionale legato all'IA si sta evolvendo, offrendo prospettive concrete per figure junior e senior, ricercatori, analisti, esperti di settore e scienziati.
Particolarmente rilevante è l'emergere di posizioni orientate allo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale etici e responsabili, un aspetto che sta acquisendo crescente importanza nel contesto italiano ed europeo.
Il mercato del lavoro italiano ha accolto diverse figure professionali legate all'intelligenza artificiale, ciascuna con competenze e responsabilità specifiche. Questi ruoli si stanno affermando in vari settori, dalla finanza alla sanità, dal manifatturiero ai servizi.
L'analista dei dati ha subito una significativa evoluzione: da mansione caratterizzata da compiti ripetitivi è diventata una posizione strategica. Grazie all'automazione dei processi più meccanici attraverso l'IA, questi professionisti oggi si dedicano principalmente alla preparazione dei dati per i modelli di apprendimento automatico e alla creazione di report significativi basati sui risultati ottenuti. Il loro ruolo è diventato più interpretativo e meno meccanico.
Gli ingegneri specializzati in machine learning operano al crocevia tra ingegneria del software e scienza dei dati. Utilizzano strumenti avanzati per gestire enormi volumi di informazioni e framework di programmazione sofisticati. Il loro obiettivo primario è sviluppare modelli di scienza dei dati pronti per l'implementazione, capaci di elaborare terabyte di dati in tempo reale. Queste posizioni richiedono competenze multidisciplinari che abbracciano la scienza dei dati, la ricerca applicata e l'ingegneria del software.
Lo scienziato della ricerca in ambito IA è una figura con forte orientamento accademico. Questi specialisti formulano quesiti innovativi da risolvere attraverso l'intelligenza artificiale, richiedendo vaste competenze in matematica, apprendimento automatico, deep learning e statistica. Generalmente, per accedere a questa posizione è necessario un dottorato in informatica o discipline affini.
I data scientist rappresentano un pilastro nell'ecosistema dell'IA. Si occupano della raccolta di dati grezzi, della loro analisi e dell'estrazione di informazioni mediante vari strumenti tecnologici, processi e algoritmi. Le loro competenze permettono di identificare anomalie nei dati temporali o prevedere eventi futuri, fornendo raccomandazioni strategiche alle aziende.
Gli sviluppatori di business intelligence gestiscono dataset complessi, sia interni che esterni, per identificare tendenze significative. Questi professionisti progettano, modellano e mantengono strutture dati su piattaforme cloud, rendendo le informazioni facilmente accessibili agli utenti aziendali attraverso dashboard intuitive.
Gli ingegneri del software per l'IA si dedicano allo sviluppo di applicazioni software specifiche per l'intelligenza artificiale, combinando attività di scrittura del codice, integrazione continua, controllo qualità e gestione delle API. Mantengono e aggiornano gli strumenti utilizzati da data scientist e architetti, rimanendo costantemente aggiornati sulle tecnologie emergenti nel campo.
I professionisti e architetti dei big data sviluppano ecosistemi che facilitano la comunicazione tra diverse aree aziendali e tecnologie. Rispetto ai data scientist, questo ruolo può risultare più ampio, con responsabilità che includono pianificazione, progettazione e sviluppo di ambienti per big data su sistemi Hadoop e Spark.
Le retribuzioni nel settore dell'intelligenza artificiale in Italia variano considerevolmente in base all'esperienza, alle qualifiche e alla posizione geografica. Le aree metropolitane come Milano, Roma e Torino tendono ad offrire compensi più elevati rispetto ad altre zone del paese.
Gli ingegneri di machine learning possono aspettarsi una retribuzione media di circa 131.000 euro annui nel 2025. Le grandi aziende tecnologiche come Apple, Meta (ex Facebook) e altre piattaforme digitali offrono compensi notevolmente superiori, con una fascia media che oscilla tra 170.000 e 200.000 euro.
Per i data scientist, la retribuzione media si attesta intorno ai 105.000 euro. Tuttavia, con l'accumularsi di esperienza e competenze specialistiche, questa cifra può raggiungere i 200.000 euro, particolarmente per posizioni dirigenziali come direttore della scienza dei dati.
Gli sviluppatori di business intelligence percepiscono mediamente 86.500 euro, con potenziale di crescita fino a 130.000 euro per i professionisti con maggiore esperienza e specializzazione.
Gli scienziati della ricerca, figure altamente qualificate e ricercate, presentano una retribuzione media di 99.800 euro, con variazioni significative in base al settore di applicazione e all'istituzione.
Gli ingegneri dei big data si confermano tra le figure meglio retribuite nell'ambito dell'intelligenza artificiale in Italia, con una media di 151.300 euro annui. Questo valore può fluttuare notevolmente in base al settore industriale di appartenenza.
Per gli ingegneri del software specializzati in IA, la retribuzione media si attesta a 108.000 euro, con possibilità di raggiungere i 150.000 euro in base a specializzazioni, esperienza e settore di impiego.
Gli analisti dei dati, spesso considerati posizioni di ingresso nel campo dell'IA, percepiscono mediamente 65.000 euro. Tuttavia, le grandi aziende tecnologiche possono offrire compensi superiori ai 100.000 euro per questa posizione, specialmente se arricchita da competenze e capacità sul lavoro specifiche nell'ambito dell'intelligenza artificiale.
Il mercato del lavoro italiano nell'ambito dell'intelligenza artificiale richiede un mix di competenze tecniche e trasversali che si prevede evolveranno ulteriormente nel 2025.
Le competenze tecniche fondamentali includono:
Nel panorama italiano, diversi settori stanno registrando una crescente adozione di soluzioni basate sull'intelligenza artificiale, creando di conseguenza nuove opportunità lavorative.
Il settore sanitario sta implementando l'IA per migliorare la diagnosi precoce, personalizzare i trattamenti e ottimizzare la gestione ospedaliera. Figure come specialisti di IA medica e analisti di dati sanitari sono particolarmente richieste, con retribuzioni che possono superare la media del settore.
Il comparto finanziario utilizza l'intelligenza artificiale per l'analisi del rischio, il rilevamento delle frodi e l'automazione dei processi. Le banche e le società di investimento italiane cercano data scientist con competenze specifiche in finanza quantitativa, offrendo compensi competitivi che nel 2025 potrebbero raggiungere i 140.000-180.000 euro per posizioni senior.
L'industria manifatturiera, pilastro dell'economia italiana, sta abbracciando l'IA per ottimizzare la produzione, prevedere la manutenzione e migliorare la qualità. Ingegneri specializzati in automazione industriale con competenze in IA possono aspettarsi retribuzioni nell'ordine dei 90.000-120.000 euro.
Il settore automotive, particolarmente rilevante nel nord Italia, richiede esperti di computer vision e machine learning per lo sviluppo di sistemi di assistenza alla guida e veicoli autonomi, con compensi che variano dai 100.000 ai 160.000 euro annui.
Anche il settore energetico sta investendo significativamente in soluzioni di IA per ottimizzare la distribuzione, prevedere i consumi e gestire le reti intelligenti, con retribuzioni medie per gli specialisti di IA energetica che si attestano sui 95.000-130.000 euro.
Guardando oltre il 2025, il panorama professionale dell'intelligenza artificiale in Italia è destinato a evolversi ulteriormente, con l'emergere di nuovi ruoli e la trasformazione di quelli esistenti.
Tra i ruoli emergenti che si prevede guadagneranno importanza troviamo:
La formazione continua diventerà ancora più essenziale. I professionisti dell'IA dovranno costantemente aggiornare le proprie competenze per rimanere competitivi. Le aziende che investiranno in programmi di sviluppo professionale avranno un vantaggio nella ritenzione dei talenti.
Il modello di lavoro ibrido si affermerà come standard nel settore dell'IA, combinando lavoro remoto e presenza in ufficio. Questa flessibilità potrebbe contribuire a una distribuzione più equa delle opportunità lavorative nel territorio italiano.