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Quali sono i migliori ospedali in Italia per curare le malattie più gravi con metodi e tecnologie all'avanguardia

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Rapporto sull’attività di ricovero osped

Ecco i nuovi dati che confermano un marcato squilibrio nella distribuzione delle strutture ospedaliere di eccellenza in Italia.

Il Rapporto annuale sull’attività di ricovero ospedaliero rivela disparità tra le regioni italiane. I dati sulle dimissioni ospedaliere mostrano che il Nord Italia è in testa per numero di strutture in grado di accogliere pazienti provenienti da altre regioni.

La Lombardia emerge come la regione più attrezzata, vantando ben cinque ospedali in grado di gestire un alto flusso di pazienti extra-regionali. Questa capacità di accoglienza sottolinea l'efficienza e la disponibilità di risorse sanitarie avanzate nel territorio lombardo.

Nel Centro Italia, la situazione è anch’essa favorevole, con otto ospedali che si distinguono per la loro capacità di accoglienza. Il Meridione mostra una realtà ben diversa: soltanto due strutture ospedaliere sono indicate come capaci di accogliere un elevato numero di pazienti da altre regioni. Approfondiamo in questo articolo:

  • Migliori ospedali in Italia per curare le malattie più gravi
  • Il Rapporto sull'attività di ricovero ospedaliero

Migliori ospedali in Italia per curare le malattie più gravi

Ecco i nuovi dati che confermano lo squilibrio nella distribuzione delle strutture ospedaliere di eccellenza in Italia. L'analisi evidenzia come la maggior parte degli ospedali con elevata capacità di posti letto, complessità dei casi trattati e attrattività per i pazienti provenienti da altre regioni, siano concentrati nel Nord e nel Centro Italia, con una presenza esigua nel Sud.

Secondo il Rapporto annuale sull’attività di ricovero ospedaliero, solo due delle prime 20 strutture ospedaliere per efficienza si trovano nel Meridione, mentre dieci sono situate al Nord e otto al Centro. Questo studio ha utilizzato due criteri principali: la complessità dei casi trattati e la mobilità dei pazienti.

La Lombardia guida la classifica con cinque ospedali tra i più attrattivi per i pazienti extra-regionali. Di questi, tre sono a Milano: l’Irccs San Raffaele, l’Ircss Galeazzi-Sant’Ambrogio e l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.

Nel Sud, le uniche strutture che figurano nella mappa del Ministero della Salute sono la Casa Sollievo Sofferenza San Giovanni Rotondo in provincia di Foggia (Puglia) e l’Azienda ospedaliera Vincenzo Monaldi – AOS dei Colli di Napoli (Campania).

Al Centro, la Toscana si distingue con tre ospedali di eccellenza: l’Azienda ospedaliera di Pisa, l’Azienda ospedaliera di Siena e il Careggi di Firenze. Il Veneto vanta tre strutture: l’Azienda ospedaliera universitaria di Verona, l’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar di Valpolicella (provincia di Verona) e l’Azienda ospedaliera universitaria di Padova.

Roma contribuisce con un tris di eccellenze: il Policlinico Universitario Fondazione Agostino Gemelli, il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico e l’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini.

Infine, tra le eccellenze del Nord e del Centro, il Ministero della Salute include l’Ospedale Mauriziano Umberto I di Torino, l’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, il Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna e gli Ospedali Riuniti Torrette di Ancona.

Il Rapporto sull’attività di ricovero ospedaliero

I dati pubblicati dal Ministero della Salute evidenziano la disparità nella distribuzione delle strutture ospedaliere di eccellenza tra le diverse regioni italiane. La mappa si basa sui dati SDO 2022 del Rapporto annuale sull’attività di ricovero ospedaliero. La banca dati SDO del 2022 mostra un alto livello di completezza, raggiungendo il 99,4% per gli istituti pubblici, il 99,8% per quelli privati accreditati e il 91,7% per i privati non accreditati, con una copertura complessiva del 99,2%.

Un punto centrale del rapporto è la mobilità tra le diverse regioni italiane per accedere ai servizi sanitari. L'8,3% dei ricoveri avviene fuori dalla regione di residenza. Regioni come Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Toscana e Lazio mostrano un indice di attrattività superiore alla media. Al contrario, Campania, Puglia e Calabria registrano alti tassi di fuga e bassi indici di attrattività, costringendo molti cittadini del Sud Italia a spostarsi per ottenere cure adeguate, con notevoli costi economici e psicologici.

Il rapporto rivela che il tasso di ospedalizzazione ordinaria fuori regione nel 2022 è stato di 7,1 per 1.000 abitanti, con un incremento rispetto al 2021, quando era di 6,5. Il regime diurno ha visto un tasso di 2,6 per 1.000 abitanti, in aumento rispetto al 2,5 dell'anno precedente. Questi numeri sono quasi mezzo milione di ricoveri in regioni diverse da quelle di residenza.

I valori più alti di ospedalizzazione ordinaria fuori regione si registrano in Molise (27,0 per 1.000 abitanti), Basilicata (23,8), Valle d'Aosta (18,4) e Calabria (16,8). Al contrario, le regioni con i valori più bassi sono Lombardia (4,1), Provincia Autonoma di Bolzano (4,7), Sardegna (5,1) ed Emilia Romagna. Nel regime diurno, i tassi più elevati si osservano in Molise (10,7), Basilicata (7,8), Abruzzo (7,0), Calabria (6,2) e Umbria (6,1), mentre i più bassi sono in Lombardia (1,1), Provincia Autonoma di Bolzano (1,5), Lazio (1,8) e Sicilia (1,9).