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Quali sono i reali vantaggi del concordato preventivo biennale 2024? I pro e contro da conoscere

di Marianna Quatraro pubblicato il
concordato fiscale 2024

Come funziona il concordato preventivo biennale 2024, chi e come può accedervi: vantaggi e svantaggi del nuovo meccanismo fiscale

Quali sono i reali vantaggi del concordato fiscale 2024? Oltre alla revisione delle aliquote Irpef, che nel 2024 si riducono da quattro a tre con accorpamento dei primi due scaglioni attuali, tra le importanti misure che sono state inserite nella nuova Manovra Finanziaria 2024 c’è il concordato preventivo biennale, meccanismo fiscale che in alcuni casi, anche più delle modifiche Irpef, potrebbe essere molto vantaggioso contribuenti.

  • Cosa prevede il concordato fiscale del 2024 
  • Pro e contro del nuovo concordato fiscale 2024 per pagare meno tasse

Cosa prevede il concordato fiscale del 2024 

Il concordato preventivo biennale è un accordo preventivo sulle tasse che il contribuente deve pagare nei due anni successivi e che permette di calcolare la base imponibile su cui pagare le tasse in misura fissa per due anni, per cui ogni soggetto potrà sapere preventivamente quante tasse dovrà versare nei prossimi due anni anche se avrà guadagni superiori al previsto.

Potranno usufruire del nuovo concordato preventivo biennale titolari di reddito di impresa, piccole e medie imprese, lavoratori autonomi o professionisti con Partita Iva, anche forfettarie, e con un fatturato non particolarmente consistente, contribuenti di minori dimensioni a cui si applicano gli ISA, Indici sintetici di affidabilità fiscale.

Per accedere al concordato preventivo biennale 2024 bisogna rispettare determinate condizioni. Non tutti i titolari di Partita Iva possono, infatti, richiederlo per pagare meno tasse. In particolare, i requisiti per accedere al concordato fiscale 2024 sono:

  • avere un fatturato di minori dimensioni;
  • essere residenti nel territorio dello Stato;
  • aver ottenuto un punteggio di affidabilità fiscale nel periodo di imposta precedente pari almeno a 8 sulla base dei dati dichiarati; 
  • non avere debiti tributari o aver estinto quelli d’importo complessivamente pari o superiori a 5mila euro.
Non vale, invece, il nuovo concordato preventivo biennale per coloro che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi in relazione ad almeno uno dei 3 periodi d’imposta precedenti e coloro che hanno condanne per uno dei reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto, falso in bilancio riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, autoriciclaggio, commessi negli ultimi 3 periodi d’imposta antecedenti.

Pro e contro del nuovo concordato fiscale 2024 per pagare meno tasse

Il nuovo concordato fiscale 2024 prevede pro e contro. Il grande vantaggio del concordato fiscale 2024 è certamente quello di permettere a determinati contribuenti di risparmiare notevolmente sul pagamento delle tasse annuali, con importi ‘irrisori’ di appena 200 euro, rispetto, magari, a migliaia di euro che si dovrebbero pagare con normale calcolo dell’Irpef sui redditi.

Quando si calcolano le tasse fisse da pagare con il concordato preventivo biennale, nel caso di aumento o diminuzione del reddito effettivo rispetto a quanto concordato preventivamente con l’Agenzia delle Entrate, non ci sarà alcuna modifica dei calcoli già effettuati al momento di adesione alla proposta.

Tuttavia, si tratta di un vantaggio di cui si può usufruire solo ed esclusivamente se si soddisfano specifiche condizioni, che sono anche stringenti, per cui non rispettandone una, salta completamente la possibilità di adesione del nuovo concordato preventivo biennale per pagare meno tasse. 

Altro contro del concordato preventivo biennale è la procedura che non permette al contribuente di chiedere l'accesso al concordato fiscale 2024 ma prevede che sia la stessa Agenzia delle Entrate ad elaborare l’eventuale proposta di concordato, che di solito dovrebbe avvenire entro il 15 marzo di ogni anno, ma che nel 2024 sarà presentata ad aprile.

La proposta sarà messa a punto dall’Agenzia delle Entrate sulla base dei dati dichiarati dal contribuente, degli andamenti economici e dei mercati e di ulteriori dati a propria disposizione, e, una volta fatta la proposta, il contribuente potrà aderire alla proposta entro la scadenza per il versamento di saldo e primo acconto delle imposte sui redditi. Il termine è fissato al 31 luglio per il 2024.

Inoltre, per i contribuenti forfettari non cambia ai fini di accesso al regime agevolato, per cui superata la soglia di compensi e ricavi incassati nell’anno si deve passare comunque passare al regime iva ordinario anche in caso di adesione al concordato.
 

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