Gli studi, che hanno preso in esame oltre due milioni di richieste di sostituzione, rivela differenze tra modelli e marchi.
Si parla di consumo carburante, spese di bollo, assicurazione o manutenzione ordinaria, ma raramente si prende in esame l'impatto dell'usura delle gomme, determinante nel lungo periodo. Secondo un'indagine condotta da Kwik Fit, uno dei maggiori operatori del settore pneumatici nel Regno Unito, alcune auto consumano le gomme con maggiore rapidità rispetto ad altre. Lo studio, che ha preso in esame oltre due milioni di richieste di sostituzione, rivela differenze tra modelli e marchi. Un dato che cambia il modo in cui guardare al costo totale di possesso.
Le auto elettriche tendono a essere molto più pesanti delle equivalenti termiche. Una Model 3 standard supera 1.700 kg, mentre la Model Y sfonda il tetto delle due tonnellate. Questo surplus di massa incide in modo diretto sulla pressione esercitata sugli pneumatici, con maggiore attrito e deterioramento accelerato. A ciò si aggiunge la coppia immediata dei motori elettrici, che agisce con forza sin dai primi giri di ruota e sottopone le gomme anteriori o posteriori a stress costanti, soprattutto in fase di partenza e di recupero energetico.
Se la presenza delle Tesla è comprensibile, sorprende di più la posizione della Citroen Berlingo, seconda in classifica. Si tratta di un veicolo multispazio utilizzato spesso per scopi commerciali o familiari. Il motivo del consumo elevato va ricercato nella frequente operatività a pieno carico, nell'utilizzo su fondi sconnessi e nella meccanica robusta ma semplice, che non contempla regolazioni elettroniche della ripartizione di peso. L'elevato stress longitudinale e trasversale compromette la longevità delle coperture, specialmente quelle posteriori, quando si viaggia con materiali o passeggeri a bordo.
Nel confronto tra marchi e tenendo in considerazione altri test, Tesla occupa il primo posto, con un numero complessivo di 70 aree ad alta frequenza di sostituzione. Un valore più alto rispetto alla media del settore, che si assesta su numeri ben inferiori. La causa è duplice: da un lato le caratteristiche tecniche dei veicoli, dall'altro una clientela che, secondo quanto rilevato, tende a sfruttare maggiormente le prestazioni disponibili.
Dietro al costruttore statunitense ci sono marchi noti per comfort, potenza e trazione posteriore, come BMW, Mercedes-Benz e Volvo. Modelli come la Bmw Serie 4, la Mercedes CLA e la Volvo XC40 sono presenti nella top 10 di Kwik Fit per usura pneumatici. Auto che, grazie a motori brillanti, assetti sportivi e pneumatici larghi, offrono un'esperienza di guida gratificante ma che si traduce spesso in una durata inferiore delle gomme, specialmente sull'asse posteriore nei modelli a trazione posteriore o integrale.
I modelli premium, anche se dotati di sospensioni elettroniche e sistemi di assistenza alla guida, spesso calzano pneumatici di grande diametro e con battistrada ribassato, scelta che predilige le prestazioni e la tenuta, ma penalizza la durata. Il peso elevato dei componenti di sicurezza attiva, come radar, sensori e pacchi batteria nei modelli plug-in hybrid, aggiunge stress agli pneumatici, soprattutto su tracciati cittadini o durante brusche manovre in frenata e sterzata.