L'indagine mette in luce non solo l'importanza economica del pomodoro per l'Italia, ma anche la qualitŕ delle conserve di pomodoro italiane.
La siccità, il caporalato, l'aumento dei costi di energia e trasporti, e le difficoltà nel reperire materiali per latte e barattoli hanno causato rincari prevedibili nel settore agroalimentare. Nonostante queste sfide, l'Italia mantiene una posizione di rilievo nella produzione mondiale di pomodoro e primeggia nel mercato delle conserve nel 2024.
Polpa e passate di pomodoro, pilastri della cucina italiana, rappresentano il 75% delle vendite al dettaglio di conserve di pomodoro. Questi prodotti sono stati oggetto di un'indagine di Altroconsumo, che ha valutato 28 campioni (8 passate e 20 polpe) disponibili nella grande distribuzione organizzata, tutti realizzati con pomodori italiani.
Il test di Altroconsumo ha seguito una metodologia fra prove di laboratorio per analizzare la qualità delle materie prime, la percentuale di sale, e la presenza di muffe e pesticidi. Quindi è stata effettuata la lettura delle etichette, la valutazione del packaging e l'assaggio dei prodotti.
I risultati dell'indagine hanno permesso di classificare i prodotti in base a un punteggio di qualità. I prodotti che hanno ottenuto 70 punti o più sono stati considerati di qualità ottima.
Questa indagine mette in luce non solo l'importanza economica del pomodoro per l'Italia, ma anche la qualità delle conserve di pomodoro italiane, che restano un elemento fondamentale della gastronomia nazionale e internazionale:
Seconda classificata è la polpa Casar, una realtà sarda attiva dal 1962. Tutta la materia prima proviene dall'isola, con l'impianto produttivo situato a Serramanna, vicino Cagliari. Questa polpa ha ricevuto 73 punti e costa tra 2,19 e 2,89 euro (3 per 400 g).
A pari merito con 73 punti troviamo la polpa De Rica, prodotta da un'azienda storica di Piacenza ora parte di Casalasco - Società Agricola, che promuove un’agricoltura sostenibile. Il prezzo per confezione (3 per 400 g) è compreso tra 2,09 e 2,84 euro.
La polpa biologica della Coop ha anch'essa totalizzato 73 punti. Prodotta con materia prima italiana, è densa e gustosa, ideale per condire primi piatti e adatta anche a lunghe cotture. Il prezzo per confezione (2 per 210 g) varia tra 0,79 e 1,35 euro.
Polpa finissima di Ortolina, un marchio storico nato nel 1936, ha ottenuto 73 punti. Questa polpa, prodotta con pomodori italiani, costa tra 1,95 e 2,49 euro (3 per 400 g).
La polpa De Cecco, con 70 punti, chiude la classifica delle "ottime" secondo Altroconsumo. Realizzata con pomodori italiani, è perfetta per sughi e contorni. Il prezzo per confezione da 400 g è di 1,19 euro.
Altre polpe valutate sono:
I laboratori di Altroconsumo hanno concentrato l'analisi su diversi aspetti chiave.
Essenziali per la qualità del pomodoro, le muffe possono alterare il frutto e i suoi derivati. Tutti i campioni sono stati controllati per garantire il rispetto dei limiti di legge. Verificato che il peso effettivo delle passate corrispondesse a quanto indicato sulle confezioni, per evitare inganni ai consumatori.
Analisi per la presenza di oltre 400 composti utilizzati in agricoltura e del rame, un elemento minerale con proprietà fungicide. Monitorato l'uso di sale nella produzione delle passate, poiché un eccesso può alterare i sapori e la qualità del prodotto finale.
Verificato se ci fosse acqua aggiunta alle passate, una pratica vietata dalla legge italiana per garantire la genuinità del prodotto. Valutata la qualità igienica delle passate, identificando eventuali corpi estranei o contaminanti di origine animale e non.
Parametri come il rapporto degli zuccheri, il residuo ottico, il pH, l'acido lattico e un esame ispettivo per individuare eventuali difetti.
Un gruppo di consumatori abituali di passata di pomodoro ha partecipato a una degustazione anonima. Sono stati valutati aspetto visivo e olfattivo, consistenza, aromi dopo la deglutizione, sapore (acido, salato, dolce, amaro) e la piacevolezza globale del prodotto. Questa prova ha inciso per il 40% sul giudizio finale.
Valutata la sostenibilità degli imballaggi e la completezza delle etichette, che devono riportare le informazioni obbligatorie per legge, oltre a indicazioni utili per il consumatore, come i contatti del produttore e le modalità di conservazione.