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Quali sono le università italiane che non perdono competitività e qualità quando tutti le altre peggiorano?

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Center World University Rankings

La classifica mondiale delle università del 2024, redatta dal Center World University Rankings (CWUR), segnala un calo di competitività per il sistema universitario italiano.

L'edizione 2024 del Center World University Rankings (CWUR) ha pubblicato i suoi ultimi risultati, che indicano un trend in discesa per l'istruzione superiore in Italia. Nonostante la presenza di 67 università italiane nella classifica, il 75% di queste ha registrato un calo rispetto alla posizione occupata l'anno precedente.

Questo fenomeno solleva interrogativi sulla competitività del sistema universitario italiano su scala globale. Gli esperti esaminano ora le possibili cause di questo declino e cercano di identificare le strategie per invertire questa tendenza, in modo che le istituzioni italiane possano migliorare la loro reputazione e il loro ranking nei prossimi anni. Vediamo quindi:

  • Università italiane, quali sono quelle che peggiorano nel 2024
  • Cosa succede nel resto del mondo

Università italiane, quali sono quelle che peggiorano nel 2024

La classifica mondiale delle università del 2024, redatta dal Center World University Rankings, segnala un calo di competitività per il sistema universitario italiano. Benché 67 atenei italiani siano inclusi nella lista, il 75% di essi ha visto un regresso nelle proprie posizioni. Tra i casi più emblematici figura l'Università La Sapienza di Roma, che scivola di otto posti fermandosi al 124°. Anche l'Università di Padova e quella di Milano registrano un lieve arretramento.

Il panorama internazionale vede dominare gli istituti statunitensi e britannici, ma è la crescita delle università cinesi a catturare l'attenzione, grazie a investimenti in ricerca e sviluppo che stanno rapidamente elevando il loro profilo accademico. Al contrario, le università italiane mostrano una flessione legata principalmente al calo nei risultati della ricerca, un settore in cui la concorrenza globale si fa sempre più agguerrita.

Nadim Mahassen, presidente del CWUR, ha evidenziato come l'Italia stia affrontando crescenti sfide nel mantenere il passo con l'evoluzione dei sistemi educativi mondiali. "La capacità competitiva degli atenei italiani è messa a rischio da un lato dalle massicce iniezioni di capitali in paesi come la Cina, dall'altro dalla stagnazione degli investimenti in ricerca e sviluppo a livello nazionale", ha commentato Mahassen.

La classifica valuta le università basandosi su quattro criteri: qualità dell'istruzione, occupazione dei laureati, qualità del corpo docente e impatto della ricerca, quest'ultimo responsabile del 40% della valutazione complessiva. Questi risultati lanciano un campanello d'allarme sul bisogno urgente di riforme e investimenti nel settore dell'istruzione superiore italiano per preservarne la statura a livello internazionale.

Cosa succede nel resto del mondo

Per il tredicesimo anno di fila, Harvard si conferma al vertice della classifica del Center World University Rankings, seguita da altre due eccellenze americane, il Massachusetts Institute of Technology (MIT) e Stanford. Le università britanniche Cambridge e Oxford, le sole pubbliche nella top ten, mantengono solidamente le loro posizioni tra gli istituti di maggior prestigio globale.

Guardando al panorama europeo, l'attenzione si sposta anche su altre istituzioni di spicco: la PSL University di Francia si posiziona al 19° posto, seguita dalla Sorbonne al 36° e dall'ETH di Zurigo al 32°, mentre l'Università di Copenaghen si colloca al 38° posto.

Intanto, il panorama educativo globale vede le università cinesi emergere come vere protagoniste di questa edizione del ranking, con il 95% degli atenei del Paese che hanno migliorato le loro posizioni. Questo successo è attribuito agli ingenti investimenti pubblici nel settore dell'istruzione superiore. Tra queste, spicca la Tsinghua University che si è guadagnata il 43° posto, seguita dall'Università di Pechino al 47°.

Tuttavia, l'università più prestigiosa dell'Asia resta quella di Tokyo, che si trova al tredicesimo posto nella classifica mondiale, confermandosi come un punto di riferimento per l'istruzione superiore nel continente.

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