Il momento del pensionamento rappresenta una tappa significativa nella vita di ogni lavoratore, raggiungibile al soddisfacimento dei requisiti previsti dalle normative previdenziali. L'attuale legislazione italiana stabilisce parametri specifici per l'accesso al trattamento pensionistico, con diverse opzioni disponibili per i lavoratori nati tra il 1957 e il 1960.
La normativa vigente nel 2025 offre varie possibilità di collocamento a riposo, alcune legate all'età anagrafica, altre al numero di anni contributivi versati, con ulteriori alternative per categorie specifiche di lavoratori.
Requisiti pensionistici per i nati nel 1957 secondo la normativa 2025
I cittadini nati nel 1957 compiono 67 anni nel 2025, raggiungendo così l'età necessaria per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria. Questa tipologia di trattamento previdenziale richiede il contemporaneo possesso di:
- 67 anni di età anagrafica
- Almeno 20 anni di contributi versati
Questi parametri si applicano indistintamente sia agli uomini che alle donne, senza alcuna differenziazione di genere. È importante sottolineare che per la pensione di vecchiaia non è prevista alcuna
finestra mobile, pertanto il pensionamento decorre dal primo giorno del mese successivo alla maturazione dei requisiti.
In alternativa, i nati nel 1957 che hanno iniziato a lavorare in giovane età (indicativamente intorno ai 25 anni o prima) possono accedere nel 2025 alla pensione anticipata ordinaria. Per questa opzione è necessario aver accumulato:
- 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini
- 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne
Per il pensionamento anticipato ordinario non è previsto alcun requisito di età minima, ma occorre considerare una
finestra di attesa di tre mesi tra la maturazione dei requisiti e l'effettiva decorrenza della pensione.
Opzioni pensionistiche per i nati nel 1958-1959 in relazione all'inizio dell'attività lavorativa
Chi e come può andare in pensione nel 2025 dipende da vari fattori. Chi è nato nel 1958 raggiunge i 66 anni nel 2025, mentre i nati nel 1959 compiono 65 anni. In entrambi i casi, secondo la normativa previdenziale vigente, non è possibile accedere alla pensione di vecchiaia nel 2025, poiché questa prestazione richiede il compimento dei 67 anni di età, anche se si possiede il requisito minimo di 20 anni contributivi.
I nati nel 1958 dovranno attendere il 2026 per maturare il diritto alla pensione di vecchiaia, mentre i nati nel 1959 dovranno aspettare fino al 2027, sempre che non intervengano modifiche legislative nel frattempo.
Tuttavia, esistono percorsi alternativi per anticipare l'uscita dal mondo del lavoro:
Pensione anticipata ordinaria
Se hanno iniziato l'attività lavorativa in giovane età, ad esempio intorno ai 24-25 anni, e hanno accumulato circa 42 anni di contribuzione, possono accedere alla pensione anticipata ordinaria nel 2025, rispettando i requisiti differenziati per genere (42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne).
Quota 41 per i lavoratori precoci
In alternativa, chi ha iniziato a lavorare molto giovane può valutare l'accesso alla pensione con Quota 41. Questo meccanismo è riservato ai cosiddetti lavoratori precoci che soddisfano specifiche condizioni:
- Aver versato almeno un anno di contributi prima del compimento del 19° anno di età
- Aver maturato 41 anni di contribuzione complessiva
- Appartenere a una delle categorie tutelate: disoccupati, caregiver, invalidi (almeno al 74%), addetti a lavori usuranti o gravosi
Anche in questo caso è prevista una finestra mobile di tre mesi prima dell'effettiva decorrenza del trattamento pensionistico.
Possibilità di pensionamento per i nati nel 1960
I cittadini nati nel 1960 compiono 64 anni nel 2025, trovandosi ancora a tre anni di distanza dal requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia ordinaria. Tuttavia, dispongono di diverse opzioni per anticipare l'uscita dal mondo del lavoro:
Pensione anticipata ordinaria
Come per le coorti precedenti, anche i nati nel 1960 possono accedere alla pensione anticipata ordinaria se hanno maturato i requisiti contributivi richiesti (42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne).
Quota 41 per lavoratori precoci
Analogamente, se rientrano nella categoria dei lavoratori precoci e soddisfano i requisiti descritti in precedenza, possono beneficiare dell'uscita con Quota 41.
Pensione anticipata contributiva
Una possibilità esclusiva per chi ha 64 anni nel 2025 è rappresentata dalla pensione anticipata contributiva. Questo canale di uscita è accessibile a condizione che siano soddisfatti contemporaneamente i seguenti requisiti:
- 64 anni di età
- Almeno 20 anni di contribuzione effettiva
- Un importo di pensione pari o superiore a 3 volte l'assegno sociale (1.603,23 euro mensili nel 2025)
- Contributi versati esclusivamente nel sistema contributivo (dal 1996 in poi) o opzione per il calcolo interamente contributivo
Per le lavoratrici madri sono previste condizioni più favorevoli:
- Per le donne con un figlio: importo pensione pari ad almeno 2,8 volte l'assegno sociale
- Per le donne con due o più figli: importo pensione pari ad almeno 2,6 volte l'assegno sociale (1.389,47 euro)
Per raggiungere l'importo minimo richiesto di 1.603,23 euro mensili (3 volte l'assegno sociale), è necessario aver accumulato un
montante contributivo di circa 402.044,56 euro. Questo valore, moltiplicato per il coefficiente di trasformazione previsto per i 64 anni (5,184%), genera una pensione mensile pari alla soglia richiesta.
Tale requisito economico rende questa opzione accessibile principalmente a lavoratori con redditi medio-alti, stimabili intorno ai 54.500 euro annui per i dipendenti e circa 72.000 euro per i liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata INPS.
Ulteriori opzioni di pensionamento anticipato nel 2025
Oltre alle modalità standard di accesso alla pensione, esistono ulteriori possibilità di pensionamento anticipato che potrebbero interessare i nati tra il 1957 e il 1960:
Ape Sociale
L'Anticipo Pensionistico Sociale è un'indennità ponte che accompagna fino alla pensione di vecchiaia chi si trova in determinate condizioni di disagio. Nel 2025, possono accedervi i lavoratori con almeno 63 anni e 5 mesi di età e 30 anni di contributi (36 per i lavori gravosi) che appartengono a categorie specifiche:
- Disoccupati che hanno terminato gli ammortizzatori sociali
- Caregiver che assistono familiari con disabilità grave da almeno 6 mesi
- Invalidi civili con percentuale pari o superiore al 74%
- Addetti a mansioni gravose svolte per almeno 7 anni negli ultimi 10 o per 6 anni negli ultimi 7
Opzione Donna
Sebbene con requisiti più stringenti rispetto al passato,
Opzione Donna rimane una possibilità per le lavoratrici nate tra il 1957 e il 1960 che si trovano in specifiche condizioni di disagio. Per accedervi nel 2025 è necessario:
- Aver maturato 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023
- Appartenere a una delle categorie tutelate: caregiver, invalide almeno al 74%, licenziate o dipendenti di aziende in crisi
L'età anagrafica richiesta varia in base alla situazione familiare:
- 60 anni per le lavoratrici senza figli (ridotti a 59 con un figlio e a 58 con due o più figli)
È importante sottolineare che questo canale di uscita prevede il
calcolo interamente contributivo della pensione, che può comportare una riduzione dell'assegno fino al 25-30% rispetto al calcolo misto.
Considerazioni sull'impatto dell'età di inizio lavoro sul pensionamento
L'età in cui si è iniziato a lavorare rappresenta un fattore determinante per definire quando sarà possibile accedere alla pensione, specialmente per i nati tra il 1957 e il 1960. In linea generale:
- Inizio lavoro a 18-20 anni: chi ha iniziato molto giovane e ha mantenuto una carriera lavorativa continuativa potrebbe raggiungere i requisiti per la pensione anticipata ordinaria o per Quota 41 prima di compiere l'età per la pensione di vecchiaia
- Inizio lavoro a 25 anni: con una carriera lavorativa regolare, i nati nel 1957 potrebbero accedere alla pensione anticipata nel 2025, mentre i nati nel 1958-1960 potrebbero dover attendere qualche anno in più
- Inizio lavoro a 30 anni o oltre: in questo caso, la pensione di vecchiaia rappresenta verosimilmente l'opzione più probabile, con uscita a 67 anni se si raggiungono almeno 20 anni di contribuzione
È fondamentale considerare anche eventuali periodi di discontinuità contributiva, che possono ritardare il raggiungimento dei requisiti necessari per il pensionamento.
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