La possibilità di accedere a una valutazione sanitaria direttamente tramite collegamento video rappresenta una delle più rilevanti innovazioni della recente normativa in materia di assenze per motivi di salute dal lavoro. La telemedicina, già sperimentata largamente durante l'emergenza sanitaria causata dal Covid-19, ora viene integrata pienamente nella pratica quotidiana degli ambulatori italiani.
Questa novità consente ai lavoratori di ricevere un certificato medico di malattia senza doversi recare fisicamente nello studio del medico o richiedere una visita domiciliare, riducendo tempi di attesa, disagi e rischi legati agli spostamenti in condizioni fisiche non ottimali.
Il nuovo quadro regolamentare, frutto della richiesta dei medici di famiglia e di una spinta verso l’ammodernamento del sistema sanitario, mira a semplificare gli adempimenti burocratici e migliorare l’efficienza complessiva, lasciando intatte le tutele e la garanzia di correttezza e affidabilità certificativa per aziende, pubbliche amministrazioni e lavoratori privati.
Cosa prevede la nuova normativa: visita medica a distanza e certificato di malattia
La normativa attuale, aggiornata con il recente Decreto sulle Semplificazioni, introduce la possibilità di ottenere un certificato di malattia anche tramite televisita, equiparando la consultazione a distanza a quella tradizionale svolta in ambulatorio o a domicilio. L’accesso a questa modalità risponde all’esigenza di alleggerire il carico amministrativo dei medici di medicina generale e di offrire un servizio più moderno e vicino alle esigenze reali dei pazienti.
Il processo normativo prevede che, nelle sedi previste dalla Conferenza Stato-Regioni, vengano stabiliti i criteri e le modalità operative che regoleranno il rilascio della certificazione tramite video consulto. La televisita si configura come un atto sanitario vero e proprio, realizzato attraverso piattaforme digitali certificate, comprendente:
- Identificazione certa del medico e del paziente;
- Colloquio in tempo reale, raccolta dell’anamnesi, valutazione dei sintomi e degli eventuali documenti clinici prodotti;
- Emissione del referto e del certificato, firmati digitalmente, con valore giuridico e medico-legale pienamente riconosciuto.
Gli standard di sicurezza, responsabilità professionale e tutela della privacy sono identici a quelli delle visite in presenza, secondo le Linee guida nazionali e le Indicazioni ministeriali in materia di telemedicina. I casi in cui sarà possibile
rilasciare il certificato medico a distanza saranno definiti in modo rigoroso:
- La televisita è appropriata per controlli, rinnovi e casi clinici già noti, oppure quando non sia necessario un esame obiettivo diretto dovuto alla gravità o complessità dei sintomi.
- L’utilizzo della modalità a distanza non è invece consentito in presenza di sintomi acuti o situazioni potenzialmente urgenti, per cui il paziente sarà invitato a recarsi in ambulatorio.
Tempistiche: quando sarà realmente attiva la televisita per la malattia sul lavoro
Sebbene la normativa preveda l’entrata in vigore formale delle nuove disposizioni a partire dal 18 dicembre, l’operatività effettiva della certificazione di malattia tramite televisita è vincolata alla
stipula di un accordo alla Conferenza Stato-Regioni. Tale intesa dovrà definire:
- I casi e le condizioni di accesso alla certificazione a distanza;
- Le piattaforme e i requisiti tecnici per garantire sicurezza, privacy e precisione clinica;
- Le procedure standard da adottare a livello nazionale e locale.
Fino all’approvazione di questo accordo, resteranno quindi in vigore le attuali regole: il certificato di malattia potrà essere rilasciato solo a seguito di visita diretta in ambulatorio o visita domiciliare. La Federazione Medici di Medicina Generale ha comunicato la propria partecipazione attiva, sfruttando l’esperienza maturata nella gestione delle assenze lavorative durante la pandemia. Tuttavia, non è stata fissata una scadenza precisa per il completamento dell’iter attuativo, lasciando ai futuri aggiornamenti il compito di annunciare l’effettiva disponibilità della televisita su tutto il territorio.
Iter operativo per ottenere il certificato di malattia tramite televisita
Il processo per ottenere il giustificativo di assenza lavorativa tramite collegamento video seguirà una procedura rigorosa e strutturata, pensata per garantire chiarezza, tracciabilità e sicurezza, sia per il medico sia per il lavoratore, nei seguenti passaggi:
- Richiesta della visita: il lavoratore dovrà prenotare la televisita tramite i canali predisposti dal medico di famiglia (centralino, piattaforme digitali, email o telefono).
- Identificazione reciproca: nel corso della visita a distanza, il medico verificherà i dati anagrafici e la tessera sanitaria del paziente, assicurandosi della correttezza delle generalità e della documentazione.
- Colloquio clinico e valutazione: il medico raccoglierà l’anamnesi, valuterà i sintomi, esaminerà eventuali referti presentati (laboratorio, radiografie, visite precedenti) e, se la situazione clinica lo consente, procederà con la diagnosi a distanza.
- Emissione del certificato: una volta accertata la sussistenza delle condizioni cliniche per riconoscere l’assenza, il medico redige il certificato digitale e lo trasmette telematicamente all’INPS e, tramite attestato, al datore di lavoro, senza indicazione della diagnosi per motivi di privacy.
- Gestione delle proroghe e delle rettifiche: qualora la prognosi necessiti di essere prolungata o aggiornata, sarà possibile richiedere ulteriori valutazioni a distanza secondo la stessa modalità, salvo necessità sopravvenute che rendano obbligatorio un controllo in presenza.
Il rispetto delle tempistiche di trasmissione (
generalmente entro due giorni dal rilascio del certificato) è essenziale per il mantenimento del diritto all’indennità INPS e per evitare problemi disciplinari o retributivi.
Televisita e tutele: responsabilità, privacy e sanzioni
L’equiparazione tra televisita e visita in presenza comporta che il medico sia soggetto a identici obblighi di accuratezza, documentazione e responsabilità professionale. In particolare, la normativa impone:
- Utilizzo esclusivo di piattaforme certificate, sicure e idonee a finalità sanitarie;
- Acquisizione di consenso informato dedicato alla prestazione telematica, con esposizione dei limiti valutativi;
- Obbligo di interrompere la visita a distanza e indirizzare il paziente verso prestazioni in presenza quando sussistano o emergano dubbi clinici, segnali d’allarme o complessità sintomatologiche che non consentano una valutazione adeguata a distanza.
Il medico non potrà essere sanzionato esclusivamente per non aver effettuato una visita fisica, nei casi in cui la situazione clinica risultasse idonea allo svolgimento della visita da remoto, secondo i protocolli e le evidenze cliniche indicate dalla normativa e dalle linee guida ministeriali. Restano invece ferme le
severe sanzioni per emissione di certificati non veritieri, falsificazioni, omissioni o errori gravi, secondo quanto già previsto per le certificazioni in presenza.
Destinatari: per quali lavoratori sarà valida la visita medica a distanza
La visita medica a distanza per la certificazione della malattia sarà accessibile alla generalità dei lavoratori dipendenti, pubblici e privati, secondo quanto previsto dall’accordo Stato-Regioni in via di definizione. In particolare, la misura riguarda:
- Lavoratori del settore privato, che rappresentano circa il 76% delle assenze certificate in Italia;
- Lavoratori del settore pubblico, ad esclusione delle categorie espressamente indicate dalla legge come non soggette all’utilizzo del certificato telematico (Forze Armate, Corpi militari, Vigili del Fuoco);
- Personale con particolari condizioni di salute, difficoltà di mobilità o necessità di assistenza continuativa, che potranno accedere più facilmente ai servizi di telemedicina;
- Persone con esenzioni specifiche o soggette a regimi tutelati.
Rimangono escluse le visite mediche di sorveglianza sanitaria per attività legate alla valutazione di idoneità lavorativa e prevenzione dei rischi professionali, che
continuano ad essere obbligatoriamente svolte in presenza a causa della necessità di accertamenti clinici non delegabili a distanza.