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Certificato medico da remoto per gli statali: come funziona e da quando dopo approvazione ddl semplificazioni 2025

di Marcello Tansini pubblicato il
Certificato medico remoto statali

Il ddl semplificazioni 2025 introduce la possibilità di ottenere a distanza il certificato medico per i dipendenti pubblici.

Una delle novità legislative più rilevanti nel panorama della pubblica amministrazione riguarda il rilascio del certificato medico per assenze dal servizio. In passato, l’ottenimento di tale documento da parte dei lavoratori del settore pubblico richiedeva necessariamente una visita in presenza presso il medico curante. Oggi, l’approvazione del ddl semplificazioni segna un deciso passo verso la digitalizzazione e la modernizzazione anche in ambito sanitario, introducendo la possibilità di ricorrere a strumenti di telemedicina per la certificazione dello stato di salute. 

Cosa prevede il ddl semplificazioni 2025: la rivoluzione della telemedicina

Il ddl semplificazioni 2025 rappresenta una svolta epocale con la sua previsione di rilascio a distanza della certificazione medica destinata esclusivamente ai dipendenti pubblici. Questa innovazione regolamentare si pone l’obiettivo di snellire le procedure burocratiche tradizionalmente associate alle assenze per malattia, consentendo ai medici di valutare il paziente tramite videochiamate, consulti digitali e dispositivi di monitoraggio remoto dei parametri vitali. La possibilità di certificare da remoto viene concessa solo quando la valutazione clinica a distanza risulti realmente congrua e sicura. 


Il testo di legge, inoltre, affida alla Conferenza Stato-Regioni il compito di definire i protocolli tecnici che garantiranno omogeneità su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione alla tracciabilità, sicurezza dei dati sanitari e rispetto delle normative vigenti. Viene ribadito che il certificato prodotto mediante telemedicina avrà identico valore legale rispetto a quello tradizionale, a condizione che rispetti i criteri ministeriali di rigore e documentazione clinica.

Condizioni e limiti per il rilascio del certificato medico da remoto

La normativa definisce con precisione le condizioni che devono verificarsi affinché il certificato medico possa essere rilasciato senza visita fisica. Ecco i principali requisiti richiesti:

  • Rapporto di cura continuativo: il medico può effettuare la valutazione a distanza solo se ha già in carico il paziente e ne conosce approfonditamente la storia clinica.
  • Compatibilità clinica: la situazione di salute deve consentire una diagnosi accurata anche tramite strumenti digitali, senza la necessità di un esame obiettivo diretto.
  • Piattaforme sicure e tracciabili: la soluzione telematica utilizzata deve garantire integrità, riservatezza e autenticità delle informazioni, prevenendo errori o abusi nel processo di certificazione.
Se uno solo di questi criteri non risulta pienamente rispettato, il rilascio della certificazione digitale non è ammesso e si impone la valutazione classica in presenza. Ad esempio, patologie che richiedono analisi fisiche contestuali o quadri clinici poco chiari non sono compatibili con la telecertificazione. Inoltre, la responsabilità del professionista resta invariata: ogni atto medico rimane soggetto a verifica e la tracciabilità delle consultazioni a distanza costituisce elemento di tutela per tutte le parti coinvolte.

Le responsabilità e le sanzioni per i medici nella certificazione a distanza

L’introduzione della possibilità di certificare l’assenza per malattia implica sempre responsabilità professionale. Il professionista è, infatti, tenuto a redigere il certificato solo in presenza di elementi clinici certi e documentati e sono previste le seguenti sanzioni in caso di violazione delle regole:

  • Pene previste possono arrivare fino alla radiazione dall’albo professionale
  • Nel caso di dipendenti pubblici con funzioni sanitarie, può essere comminata la risoluzione del rapporto di lavoro
  • Si prevedono anche decadenza dalla convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale e altre sanzioni amministrative.

Tempistiche di entrata in vigore e attuazione delle nuove regole

Il certificato medico a distanza per i dipendenti pubblici è in vigore dallo scorso mese di ottobre 2025 ma la sua piena attuazione richiede un accordo Stato-Regioni per definire le modalità operative. 

Impatto sulla pubblica amministrazione e sui lavoratori statali

L’introduzione di questa misura risponde alla necessità di modernizzare e semplificare le prassi della PA, migliorando sia la gestione del personale che le relazioni con i cittadini. I principali effetti attesi sono:

  • Sgravio di oneri burocratici: i dipendenti non dovranno affrontare spostamenti in condizione di malattia, riducendo tempi e disagi.
  • Ottimizzazione delle risorse mediche: i medici potranno concentrare le visite in presenza sui casi clinici più complessi, sfruttando la telemedicina per situazioni più gestibili a distanza.
  • Trasparenza gestionale: l’integrazione con i sistemi digitali della PA, soprattutto INPS e ASL, consente di monitorare in tempo reale e con maggiore accuratezza le assenze, limitando margini di contestazione e aumentando la tracciabilità delle pratiche.


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