Il ddl semplificazioni 2025 introduce la possibilità di ottenere a distanza il certificato medico per i dipendenti pubblici.
Una delle novità legislative più rilevanti nel panorama della pubblica amministrazione riguarda il rilascio del certificato medico per assenze dal servizio. In passato, l’ottenimento di tale documento da parte dei lavoratori del settore pubblico richiedeva necessariamente una visita in presenza presso il medico curante. Oggi, l’approvazione del ddl semplificazioni segna un deciso passo verso la digitalizzazione e la modernizzazione anche in ambito sanitario, introducendo la possibilità di ricorrere a strumenti di telemedicina per la certificazione dello stato di salute.
Il ddl semplificazioni 2025 rappresenta una svolta epocale con la sua previsione di rilascio a distanza della certificazione medica destinata esclusivamente ai dipendenti pubblici. Questa innovazione regolamentare si pone l’obiettivo di snellire le procedure burocratiche tradizionalmente associate alle assenze per malattia, consentendo ai medici di valutare il paziente tramite videochiamate, consulti digitali e dispositivi di monitoraggio remoto dei parametri vitali. La possibilità di certificare da remoto viene concessa solo quando la valutazione clinica a distanza risulti realmente congrua e sicura.
Il testo di legge, inoltre, affida alla Conferenza Stato-Regioni il compito di definire i protocolli tecnici che garantiranno omogeneità su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione alla tracciabilità, sicurezza dei dati sanitari e rispetto delle normative vigenti. Viene ribadito che il certificato prodotto mediante telemedicina avrà identico valore legale rispetto a quello tradizionale, a condizione che rispetti i criteri ministeriali di rigore e documentazione clinica.
La normativa definisce con precisione le condizioni che devono verificarsi affinché il certificato medico possa essere rilasciato senza visita fisica. Ecco i principali requisiti richiesti:
L’introduzione della possibilità di certificare l’assenza per malattia implica sempre responsabilità professionale. Il professionista è, infatti, tenuto a redigere il certificato solo in presenza di elementi clinici certi e documentati e sono previste le seguenti sanzioni in caso di violazione delle regole:
L’introduzione di questa misura risponde alla necessità di modernizzare e semplificare le prassi della PA, migliorando sia la gestione del personale che le relazioni con i cittadini. I principali effetti attesi sono: