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Quando se vendo su Vinted sono considerato una impresa dal Fisco e quali regole e tasse devo pagare

di Marcello Tansini pubblicato il
vinted

Vendere su Vinted può sembrare semplice, ma il rapporto con il Fisco riserva molte regole da conoscere: occasionalità, obbligo di partita IVA, soglie fiscali, adempimenti e consigli per tutelarsi nell'usato online.

Negli ultimi anni, la crescita delle vendite online tramite piattaforme come Vinted ha posto nuovi interrogativi sul trattamento fiscale degli utenti. Sia per chi desidera liberarsi di articoli usati, sia per chi intende trasformare questa attività in una fonte di reddito stabile, è necessario comprendere il quadro normativo. In Italia, le vendite digitali sono disciplinate da regole precise che puntano a distinguere tra semplici cittadini che effettuano transazioni sporadiche e soggetti che operano come vere e proprie imprese. Un aspetto importante è legato alle nuove direttive europee, come la DAC7, che rafforzano gli obblighi di comunicazione delle piattaforme alle autorità fiscali.

Vendite occasionali su Vinted: quando non sei considerato impresa e non serve la partita IVA

Chi utilizza Vinted per cedere oggetti personali, generalmente usati, lo fa spesso senza fini di lucro continuativi. Questa attività è definita "occasionale" dal punto di vista fiscale e non comporta l'obbligo di apertura della partita IVA.

  • Vendita di vestiti personali ormai inutilizzati
  • Cessione di capi acquistati e mai indossati
  • Svuotamento dell’armadio, senza strategie di marketing o promozione sistematica
Secondo quanto stabilito dal D. Lgs. 70/2003 e ulteriori chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate, la mancanza di abitualità, l’assenza di organizzazione e il ricavato modesto rendono questa attività non assimilabile a un’attività di impresa. Il guadagno è accessorio e conseguenza del desiderio di dismettere cose inutilizzate.

È importante monitorare il numero di transazioni e il volume d’affari: qualora si rimanga sotto ai 5.000 euro annui e le vendite siano effettivamente episodiche, l’attività rientra fra i cosiddetti "redditi diversi" e può essere dichiarata, se necessario, attraverso i modelli 730 o Redditi PF.

La normativa attuale non obbliga all’emissione di fattura nelle transazioni tra privati. Tuttavia, è consigliabile conservare una traccia delle vendite effettuate e dei relativi pagamenti per poter dimostrare la natura occasionale dell’attività in caso di controlli fiscali. Ulteriore conferma dell'occasionale si ha dall'assenza di: strutture dedicate, promozione attiva della vendita, magazzino, o investimenti in merchandising.

Rispettare questi criteri permette di utilizzare piattaforme digitali come Vinted senza rischiare il riconoscimento di attività commerciale e senza dover gestire obblighi IVA o previdenziali.

Vendite abituali su Vinted: obbligo di partita IVA, riconoscimento di impresa e adempimenti fiscali

Laddove l’attività di vendita su Vinted si trasformi in frequente, organizzata e strutturata, la situazione fiscale diventa differente. Si parla di "vendite abituali" quando le transazioni hanno carattere di continuità e sono finalizzate al lucro, ad esempio:

  • Acquisto di stock di abbigliamento da terzi per la successiva rivendita
  • Ricerca e rivendita di capi vintage di valore o di tendenza
     
  • Gestione di un ampio catalogo con rotazione frequente dei prodotti
  • Attività promozionale su più canali digitali per incrementare la clientela
Questa tipologia di attività è considerata attività commerciale ai sensi dell’art. 2195 del Codice Civile e dell’art. 20 del Codice del Commercio. L’agenzia delle Entrate valuta questi aspetti in base a:
  • Regolarità e numero elevato di vendite in un anno
  • Finalità di guadagno, anche se parziale
  • Possesso e gestione di un magazzino o logistica
  • Pianificazione continua nella ricerca e rivendita di prodotti
Per le vendite abituali vige l’obbligo di:
  • Aprire la partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate
  • Iscrizione al Registro delle Imprese
  • Inquadramento previdenziale INPS per i contributi obbligatori
  • Gestione della fatturazione e della contabilità
L’apertura della partita IVA consente di scegliere il regime fiscale agevolato (ad esempio il forfettario, se si rispettano i limiti di legge) e di adempiere a tutti gli obblighi previsti per l’imprenditoria individuale.

Ignorare questi obblighi espone a sanzioni fiscali e amministrative. Segnali distintivi di attività di impresa sono l'utilizzo professionale delle piattaforme, la pubblicità strutturata e la presenza di servizi aggiuntivi come resi e garanzie obbligatorie, tipici dei "Vinted Pro".

Le soglie fiscali, le regole della Direttiva DAC7 e obblighi di comunicazione delle piattaforme

L’attuazione della Direttiva DAC7 in Italia ha portato all’introduzione di precisi obblighi di raccolta e trasmissione dati da parte delle piattaforme online come Vinted. I gestori sono tenuti a comunicare all’Agenzia delle Entrate le informazioni relative agli utenti che superano determinate soglie:

Numero di vendite annuali Oltre 30 transazioni in un anno solare
Ricavi complessivi annuali Superiori a 2.000 euro

Superando anche uno solo di questi limiti nel corso dell’anno, i dati del venditore verranno trasmessi alle autorità fiscali, che potranno rilevare la natura dell’attività e incrociare le informazioni con altre fonti. La raccolta dei dati avviene tramite moduli dedicati all’interno della piattaforma stessa e la comunicazione viene effettuata entro il 31 dicembre dell’anno.

Non si tratta dell’introduzione di una nuova imposta, bensì di un rafforzamento dei controlli e della vigilanza sulle attività commerciali e sulla corretta dichiarazione dei redditi da attività online. è essenziale fornire correttamente le proprie informazioni fiscali per evitare restrizioni o blocchi dell’account.

Le piattaforme devono adeguarsi alla direttiva, pena sanzioni rilevanti. Il rispetto di tali obblighi permette di aumentare la trasparenza nel settore delle vendite digitali e ridurre il rischio di elusione fiscale.

Regime fiscale applicabile, deduzioni, dichiarazione dei redditi e possibili sanzioni

L’identificazione corretta del regime fiscale rappresenta il primo passo per una gestione conforme delle vendite online su Vinted quando si è impresa.

  • Regime forfettario: accessibile, con aliquota agevolata del 15% (ridotta al 5% per i primi 5 anni), IVA non dovuta sotto la soglia di 85.000 euro annui di ricavi
  • Regime ordinario: obbligatorio oltre la soglia e per chi non possiede i requisiti per il forfettario
Chi opera come venditore abituale deve:
  • Dichiarare i redditi prodotti ogni anno
  • Versare IRPEF, INPS e altre imposte su base annuale o trimestrale
  • Mantenere una contabilità chiara delle vendite e delle spese deducibili
  • Emettere fattura e fornire ricevute su richiesta
Le deduzioni sono possibili sia su spese direttamente collegate all’attività (imballaggi, costi di spedizione, gestione piattaforma) sia su altre categorie se previste dal regime prescelto.

In caso di omessa dichiarazione, superamento delle soglie consentite o mancata apertura della partita IVA quando obbligatoria, il rischio è incorrere in sanzioni pecuniarie rilevanti, anche di alcune migliaia di euro.

Gli accertamenti possono portare ad azioni retroattive: recupero delle imposte evase, applicazione di interessi e sanzioni ulteriori. Particolare attenzione deve essere posta anche agli obblighi previdenziali per la Gestione Separata INPS.

Come tutelarsi ed evitare problemi: consigli pratici per chi vende su Vinted

Per operare in sicurezza e prevenire inconvenienti fiscali, è opportuno adottare alcune precauzioni:

  • Monitorare con regolarità le proprie entrate e mantenere una contabilità, anche se l’attività è occasionale
  • Evitare strategie di vendita aggressive o promozione strutturata senza partita IVA
  • Non superare le soglie di occasionalità: 5.000 euro o 30 transazioni per evitare la segnalazione automatica DAC7
  • Registrare tutte le informazioni sulle vendite e sulle transazioni per dimostrare la natura non abituale dell’attività
  • Consapevolezza dei propri obblighi a livello fiscale e contributivo, aggiornandosi tramite fonti ufficiali come Agenzia delle Entrate e normativa europea
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