Gli autonomi saranno soggetti a controlli fiscali su un campione pari al 5% delle partite Iva ogni anno, come parte delle misure di riforma.
Se si ha una partita Iva o si è liberi professionisti, qual è la probabilità che si venga controllati dalla Guardia di finanza o dall'Agenzia delle entrate durante l'anno?
È in corso un processo di riforma fiscale che punta a contrastare l'evasione fiscale con l'impiego di tecnologie avanzate. La riforma prevede l'interoperabilità dei database delle banche dati al fine di consentire all'Agenzia delle entrate di accedere e utilizzare informazioni provenienti da conti correnti e fatture elettroniche per analizzare i rischi fiscali. Previsto l'utilizzo di sistemi basati sull'intelligenza artificiale per valutare i redditi effettivi dei contribuenti.
Come incentivo alla maggiore cooperazione, i contribuenti che aderiscono entro 30 giorni al processo verbale di constatazione possono beneficiare di una riduzione del 50% delle sanzioni. Introdotto anche il concordato preventivo biennale al fine di mitigare il rischio di controversie fiscali per le partite Iva.
Come spiegato dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, siccome solo il 5% delle partite Iva riceve un controllo annuale, tanto vale coinvolgerli nel concordato e indurli a far gradualmente emergere il sommerso. Bisogna comunque fare attenzione a questi numeri in quanto la prescrizione dei debiti accumulati con il fisco scatta solo dopo 5 anni. Certo, si tratta di una percentuale bassa ma nell'arco di un quinquennio le probabilità sono più elevate.
L'Agenzia delle entrate propone valori di reddito e produzione, offrendo vantaggi fiscali a coloro che accettano tali valori. Questi contribuenti affrontano il rischio di non raggiungere questi valori. Il concordato biennale sarà un'opzione disponibile per i contribuenti di minori dimensioni, inclusi gli autonomi e i professionisti con un track record positivo nelle dichiarazioni fiscali. Non è offerto a coloro che presentano debiti o hanno violato gli obblighi fiscali in passato.
La riforma stabilisce una scadenza per l'adesione al concordato e prevede la fornitura di software di calcolo da parte dell'Agenzia delle entrate. I contribuenti hanno cinque giorni per valutare la proposta finale prima della scadenza del termine di adesione.
Il Consiglio dei ministri ha approvato il concordato preventivo biennale, un meccanismo che offre una modalità di scambio tra contribuente e fisco. In base a questo accordo, il contribuente si impegna a versare le imposte concordate con l'amministrazione fiscale, mentre quest'ultima si impegna a non effettuare attività di accertamento fiscale per un periodo di due anni. Questo accordo è uno dei principali elementi di attuazione della legge delega per la riforma del sistema fiscale.
Il concordato preventivo biennale si applica a circa 4,1 milioni di partite Iva, tra cui autonomi e piccole imprese soggetti agli indici sintetici di affidabilità fiscale e coloro che hanno aderito al regime forfettario con la flat tax del 15%.
L'Agenzia delle entrate propone a questi contribuenti una proposta relativa alle imposte da versare nel biennio, basandosi sui dati già disponibili come le dichiarazioni fiscali precedenti e la fatturazione elettronica. I contribuenti che accettano la proposta devono presentare la dichiarazione dei redditi per l'adesione al concordato entro il 15 ottobre 2024 e versare il secondo acconto per il 2024 entro il 30 novembre, integrato con eventuali differenze dovute all'adesione stessa.
Durante il biennio di validità dell'accordo con l'Agenzia delle entrate, i contribuenti saranno esenti da accertamenti fiscali, tranne in caso di gravi violazioni che comporterebbero la decadenza dal regime del concordato preventivo.
Il governo ha accolto la richiesta del Parlamento di eliminare il requisito di un Isa di almeno 8 su 10 per essere ammessi al concordato, consentendo così a tutti i contribuenti di aderire al nuovo regime. Questo cambiamento è importante perché l'Isa minimo di 8 avrebbe escluso circa il 56% degli autonomi dal nuovo regime. Il governo si attende un aumento della base imponibile e del gettito, anche se non ha fornito una stima precisa, mentre le opposizioni criticano la misura definendola un regalo agli evasori.