Cosa cambia per il pagamento delle addizionali Irpef nelle diverse regioni il prossimo anno: i chiarimenti e le spiegazioni
Quanto costerà nel 2025 l’addizionale Irpef nelle diverse regioni? Con la prima approvazione della Manovra Finanziaria 2025, che si avvia a proseguire il suo iter fino all’approvazione ufficiale di fine anno, sono state modificate ancora una volta le aliquote Irpef di tassazione sui redditi.
E’ stata, in particolare, ridotta la seconda aliquota dal 35% al 33% per la fascia di redditi compresi tra 28.001 euro e 60mila euro (non più dunque 50mila). Ciò significa che il prossimo si ridurrà il peso fiscale per moltissimi cittadini italiani. Si attendono, però, di contro aumenti di tasse locali.
Secondo quanto definito dal governo, regioni, Comuni e province italiane devono effettuare tagli tra i 2,5miliardi e i 3,5miliardi di euro, per cui bisogna capire come intervenire, se aumentare o meno le imposte locali, se deciderne di nuove, ecc.
Considerando, però, che la maggior parte delle regioni nel corso degli anni ha sempre aumentato l’addizionale Irpef, è possibile che resterà inalterata dove già è alta o è stata rivista più volte mentre sarà aumentata l’Irap, imposta regionale sulle attività produttive, che colpisce imprese locali, aziende, negozi, ecc, come in Piemonte e Veneto.
Dunque, se l’Irpef resterà la stessa in diverse realtà locali, l’Irap tenderà ad aumentare, con decise conseguenze sui prezzi della spesa dei cittadini.
In Veneto e in Piemonte non ci sarà alcun aumento dell'addizionale Irpef ma gli incrementi interesseranno alcuni balzelli, come dell'Irap, e in Piemonte non ci sarà più l'esenzione del bollo per le auto ibride ma si pagherà, pur se ridotto al 50%, su tutte le vetture ibride benzina-elettrico immatricolate dal primo gennaio 2025. E’ comunque un modo per la regione di fare cassa e recuperare risorse.
Restano esenti dal pagamento del bollo auto i veicoli adibiti al trasporto scolastico di proprietà degli enti locali.
Con particolare riferimento all’Irap, la regione prevede l’aumento dal 3,9% al 4,82% per le società di produzione dell’energia elettrica, i supermercati, gli istituti finanziari, per entrate complessive calcolate dai 7 ai 9 milioni di euro.
Non viene, invece, toccata l’Irap sulla grande distribuzione per i nuovi insediamenti e nei punti vendita che si trovano in Comuni ad alta marginalità, dove l’aliquota è al 2,8%, mentre viene azzerata per gli enti iscritti al registro del terzo settore, per le Ipab e le organizzazioni di volontariato.
Anche il Veneto nel 2025 non applicherà alcuna addizionale Irpef ma sarà aumentata l'Irap per le imprese, le aziende e le attività.
L'aumento dovrebbe essere, in particolare, dello 0,10% sulle attività produttive e dello 0,50% sulle imprese, per un gettito complessivo di circa 45-50 milioni di euro.
Nel Lazio, invece, dopo i forti aumenti degli ultimi anni, ci sarà una totale riduzione già decisa dell'addizionale Irpef per i redditi fino a 28mila, ma alla luce delle ultime novità potranno essere aumentate altre imposte locali
In particolare, la regione ha deciso di esentare dal pagamento della maggiorazione Irpef dell’1,6% i redditi fino a 28.000 euro e ha stabilito una detrazione fissa di 60 euro per i redditi da 28mila a 35mila euro.
Inoltre, non pagheranno l'Irap nel Lazio le imprese del Terzo settore con un fatturato inferiore a 1 milione di euro.