Resta confermato il calendario fiscale fissato: il secondo acconto delle tasse si deve pagare entro il 2 dicembre 2025. Nessuna proroga annunciata dal ministro Giorgetti
Gli appuntamenti fiscali annuali sono sempre molto attesi, ma anche molto tenuti, dai contribuenti italiani. Le discussioni delle ultime settimane sono ruotate intorno alla possibilità di prorogare la rateizzazione del pagamento del secondo acconto delle tasse, generalmente dovuto a fine anno. Ma le novità annunciate non sono quelle in realtà sperate.
Ogni anno, il secondo acconto delle imposte rappresenta uno snodo centrale per la pianificazione fiscale di diverse categorie di contribuenti. Sono tenuti al pagamento i titolari di Partita IVA, siano essi in regime ordinario, forfettario o anche lavoratori autonomi, nonché i dipendenti e pensionati che presentano dichiarazione dei redditi a debito. Il pagamento del secondo acconto delle tasse riguarda principalmente l’IRPEF, ma anche imposte sostitutive come la cedolare secca e la flat tax per i forfettari.
Le regole prevedono:
Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha chiaramente spiegato come non ci sia alcuna possibilità di prorogare il pagamento del secondo acconto delle tasse al prossimo gennaio 2026.
Dunque, il calendario fiscale resta invariato: il secondo acconto si deve pagare entro il 2 dicembre 2025 (poiché il 30 novembre cade di domenica), salvo specifiche eccezioni per i contribuenti che hanno optato per regimi agevolati o per l’applicazione di particolari crediti d’imposta compensativi.
Nonostante l’introduzione di eventuali nuove tempistiche per alcuni contribuenti, resta sempre ferma l’applicazione della scadenza ordinaria in diversi casi specifici. Sono esclusi sia dal differimento della scadenza che dalla rateizzazione: