Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Rateizzazione secondo acconto tasse, le novità sulla proroga sulla data di pagamento del 2 dicembre

di Marianna Quatraro pubblicato il
Rateizzazione secondo acconto tasse pror

Resta confermato il calendario fiscale fissato: il secondo acconto delle tasse si deve pagare entro il 2 dicembre 2025. Nessuna proroga annunciata dal ministro Giorgetti

Gli appuntamenti fiscali annuali sono sempre molto attesi, ma anche molto tenuti, dai contribuenti italiani. Le discussioni delle ultime settimane sono ruotate intorno alla possibilità di prorogare la rateizzazione del pagamento del secondo acconto delle tasse, generalmente dovuto a fine anno. Ma le novità annunciate non sono quelle in realtà sperate. 

Secondo acconto delle imposte: chi deve pagare e scadenze 2024

Ogni anno, il secondo acconto delle imposte rappresenta uno snodo centrale per la pianificazione fiscale di diverse categorie di contribuenti. Sono tenuti al pagamento i titolari di Partita IVA, siano essi in regime ordinario, forfettario o anche lavoratori autonomi, nonché i dipendenti e pensionati che presentano dichiarazione dei redditi a debito. Il pagamento del secondo acconto delle tasse riguarda principalmente l’IRPEF, ma anche imposte sostitutive come la cedolare secca e la flat tax per i forfettari.

Le regole prevedono:

  • Per il 2025, la scadenza originaria era fissata come sempre al 30 novembre. Poiché il termine cade di sabato, il versamento viene automaticamente differito al 2 dicembre come sancito dalle regole generali sui termini.
  • L’obbligo di versamento della seconda quota di acconto scatta qualora l’imposta dovuta per l’anno precedente, al netto di eventuali detrazioni, crediti d’imposta e ritenute già subite, sia superiore a 51,65 euro.
  • La somma complessiva dovuta in acconto va versata in un’unica soluzione nel caso in cui l’importo sia inferiore a 257,52 euro.
In generale, il secondo acconto dell’IRPEF 2025 deve essere pagato da:
  • Partite IVA in qualsiasi regime fiscale
  • Lavoratori dipendenti che hanno dichiarazione a debito
  • Pensionati con risultato dichiarativo superiore alla soglia prevista
L’obbligo si estende anche al versamento di IRES e IRAP per soggetti che svolgono attività d’impresa in forma societaria. 

Nessuna novità per la proroga del secondo acconto 

Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha chiaramente spiegato come non ci sia alcuna possibilità di prorogare il pagamento del secondo acconto delle tasse al prossimo gennaio 2026.

Dunque, il calendario fiscale resta invariato: il secondo acconto si deve pagare entro il 2 dicembre 2025 (poiché il 30 novembre cade di domenica), salvo specifiche eccezioni per i contribuenti che hanno optato per regimi agevolati o per l’applicazione di particolari crediti d’imposta compensativi.

Le esclusioni dalla proroga e dalla rateizzazione: chi deve seguire la scadenza ordinaria e casi particolari

Nonostante l’introduzione di eventuali nuove tempistiche per alcuni contribuenti, resta sempre ferma l’applicazione della scadenza ordinaria in diversi casi specifici. Sono esclusi sia dal differimento della scadenza che dalla rateizzazione:

  • Persone fisiche che non sono titolari di Partita IVA, come soci di società di persone o di capitali, a cui i redditi sono attribuiti per trasparenza;
  • Persone fisiche titolari di Partita IVA che, per il 2023, hanno dichiarato ricavi o compensi superiori a 170.000 euro;
  • Società di persone, società di capitali, enti non commerciali e soggetti diversi dalle persone fisiche;
  • Collaboratori familiari o coniugi dell’imprenditore non titolari di Partita IVA a titolo personale;
  • Produttori agricoli titolari di solo reddito agrario;
  • Beneficiari della sola proroga 2025 per i quali la tipologia di reddito prodotto non rientra tra quelli oggetto del differimento.