Quando un’azienda si trova in difficoltà economica e impossibilitata a corrispondere le spettanze dovute ai dipendenti, il sistema normativo italiano prevede specifici meccanismi di tutela per i lavoratori subordinati.
Il mancato pagamento di TFR (Trattamento di Fine Rapporto) o delle ultime retribuzioni è più frequente di quanto si pensi, specialmente nelle realtà soggette a crisi o liquidazione. In questa cornice nasce il Fondo di Garanzia istituito presso l’INPS, il cui obiettivo è garantire al dipendente il recupero delle somme maturate ma inesigibili a causa dell’insolvenza del datore di lavoro. La procedura, di recente aggiornata con semplificazioni, consente ai lavoratori di accedere più facilmente a tale strumento di protezione sociale, riducendo i tempi e il carico documentale.
Quando e perché l'INPS interviene: casi e condizioni per l'accesso al Fondo di Garanzia
Come riportato dal messaggio 2172/2025 dell’Inps, nei casi di mancato pagamento del Tfr o delle ultime mensilità di stipendio, l'Istituto di Previdenza interviene attraverso il Fondo di Garanzia in presenza di accrediti da lavoro non corrisposti quando l’azienda risulta insolvente, dunque nell’impossibilità oggettiva di onorare obblighi come TFR e ultime tre mensilità di stipendio.
- Fallimento, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa o amministrazione straordinaria: se il datore di lavoro è soggetto a procedure concorsuali, il fondo può essere attivato a seguito dell’ammissione del credito nello stato passivo.
- Insolvenza accertata: nel caso di aziende non soggette a procedure concorsuali, occorre dimostrare mediante titoli esecutivi (ad esempio decreto ingiuntivo esecutivo) l’infruttuosità del tentativo di recupero coattivo; serve dimostrazione di assenza di patrimonio aggredibile.
- Tempistiche e limiti: mentre il diritto al TFR non si prescrive presso il fondo, per gli stipendi arretrati si deve agire entro 12 mesi dall’avvio della procedura che determina l’insolvenza o dalla conclusione delle azioni giudiziarie intervenute.
Requisiti, limiti e soggetti tutelati dal Fondo di Garanzia INPS
I soggetti ammessi a ricevere pagamenti dal Fondo sono tutti i lavoratori subordinati di aziende tenute al versamento contributivo, compresi apprendisti, dirigenti d’azienda industriale, giornalisti iscritti (dal 2022), eredi.
Le condizioni necessarie da soddisfare sono le seguenti:
- Cessazione del rapporto di lavoro
- Accertamento dello stato di insolvenza e apertura di procedura concorsuale, o esito negativo delle azioni esecutive
- Provvedimento formale di accertamento del credito (ad es. sentenza, decreto ingiuntivo esecutivo, ammissione allo stato passivo fallimentare).
Sono esclusi i lavoratori autonomi, ma anche i dipendenti aziende agricole con TFR gestito da Enpaia, impiegati e dirigenti enti pubblici, gli iscritti a fondi diversi come Esattoriali e Dazieri, parasubordinati (collaboratori)
Per il pagamento dello stipendio, il credito deve riguardare le ultime tre mensilità precedenti l’avvio della procedura o la data del provvedimento giudiziale. Trascorsi oltre 12 mesi senza domande o azioni legali, il diritto decade solo per il recupero delle retribuzioni e non per il TFR.
Cosa paga il Fondo di Garanzia: TFR, stipendi e massimali riconosciuti
Il Fondo si occupa in particolare del pagamento di:
- Trattamento di Fine Rapporto: coperto integralmente nei limiti accertati nella procedura concorsuale o tramite provvedimenti giudiziari. Il fondo corrisponde anche accessori come rivalutazione ISTAT e interessi legali.
- Ultime tre retribuzioni: pagamento fino al triplo del massimo mensile dell’indennità ordinaria di cassa integrazione straordinaria (circa 3.500 € mensili per ciascuna delle tre mensilità, variabile annualmente).
- Esclusioni: non sono rimborsabili somme come premi, indennità di preavviso, risarcimenti extra, ferie non godute, spese processuali o danni.
Voce coperta |
Massimale |
TFR |
Intera cifra spettante |
Stipendi (ultimi 3 mesi) |
Fino a ca. 3.500 € ciascuno |
Come funziona la procedura di richiesta: modalità, documenti e tempistiche con le ultime novità
La procedura di accesso al Fondo è stata decisamente semplificata. Il lavoratore può, infatti, presentare
domanda telematica tramite il portale INPS, tramite i patronati o, in casi specifici, con l’assistenza di un legale. La piattaforma web guida passo per passo nella compilazione, riducendo il rischio di errori materiali e richieste integrative.
- I documenti richiesti comprendono:
- Provvedimento di ammissione allo stato passivo/omologa/concordato, o titolo esecutivo (sentenza, decreto ingiuntivo, verbale di conciliazione, diffide Ispettorato del Lavoro)
- Prova delle azioni esecutive (in caso di insolvenza senza fallimento), come atti di pignoramento, verbali di ricerca beni negativi
- Copia contratto di lavoro, buste paga, CUD, certficazione Unica
- E' possibile allegare comunicazioni PEC in formato .eml, in alternativa a più documenti cartacei come estratto stato passivo e attestazione di conformità.
- Tempistiche: dopo presentazione della domanda completa, INPS provvede ad erogare il dovuto entro circa 60 giorni salvo richiesta di ulteriori integrazioni.
- Decorrenza per presentare domanda: in caso di procedura concorsuale, occorre attendere almeno 30 giorni dal deposito dello stato passivo o dalla pubblicazione della sentenza di omologa.
La semplificazione della procedura: innovazioni digitali e riduzione della burocrazia
Le semplificazioni della procedura prevedono:
- Nuova piattaforma online: introdotta un’interfaccia web aggiornata, fruibile sia dai cittadini che, a partire dal 2025, da tutti i patronati selezionati.
- Compilazione guidata: la procedura digitale consente di evitare errori nei dati (come l’indicazione errata delle ultime mensilità, o del calcolo Irpef trattenuta sul TFR).
- Riduzione degli allegati obbligatori: grazie alla validazione delle PEC .eml, non è più necessario caricare determinati moduli e attestazioni, riducendo i tempi morti e velocizzando l’istruttoria.
- Indicazione trasparente dell’uso dei dati: per ogni campo compilato, il sistema specifica finalità e trattamento, allineandosi alle più recenti normative in materia di privacy.
- Procedura parallela e periodo transitorio: per i mesi iniziali di implementazione, la vecchia procedura resta attiva in parallelo a quella digitale, assicurando salvaguardia per tutte le pratiche in corso.
Strategie e consigli pratici per tutelarsi ed evitare errori nella domanda
Per evitare errori nell'invio della domanda, è bene rispettare i seguenti step:
- Verifica preventiva della documentazione: controllare attentamente la presenza e la completezza dei titoli esecutivi e delle certificazioni richieste prima dell’invio.
- Monitoraggio costante della posizione presso l’INPS: usare la piattaforma MyInps per verificare la corretta trasmissione delle informazioni e la lavorazione della domanda.
- Rispetto dei termini: agire tempestivamente per non perdere la tutela su stipendi. Ricordare che il Fondo copre solo i crediti su retribuzioni arretrate maturate nei 12 mesi precedenti la procedura giudiziaria.
- Assistenza specializzata: in presenza di particolari complessità (regimi speciali, pluralità di rapporti, aziende irreperibili) è consigliabile affidarsi a un patronato o a un legale esperto in diritto del lavoro.
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